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Presidente davanti l'altare della Patria

2 GIUGNO: “Festa della Repubblica”
giunta al suo 75° Anniversario

IL 2 GIUGNO
……FESTA della REPUBBLICA

Ieri, mercoledì 2 Giugno 2021 (2° Anno dell’Era Covid 19), siamo giunti all’Edizione Celebrativa del “75 Anniversario”, da quando i dati referendari sancirono il passaggio dalla Monarchia alla Repubblica.
Sulla attendibilità di tale Referendum (clicca qui) i pesanti sospetti di inesattezze, irregolarità e brogli non sono mai stati né chiariti, né dissipati, ma ciò ha sempre poco impensierito il nuovo “Regime” Democratico-Parlamentare.

Debbo comunque e necessariamente precisare di non nutrire una forte simpatia per le Istituzioni Monarchiche, se identificabili con una discutibile prassi di Ereditarietà collegata alla prosecuzione (o sopravvivenza) di una determinata Dinastia, né per le Istituzioni Repubblicane, spesso espressioni di maggioranze parlamentari corrotte, incapaci ed inefficienti. Personalmente, pur se sempre ampiamente disponibile ad ascoltare le altrui opinioni e convinto assertore della supremazia dei valori della “Meritocrazia” su quelli dell’egualitarismo (il famoso “uno vale uno” delle nuove fameliche cavallette, alias i Grillini Pentastellati), preferisco definirmi orgogliosamente un antidemocratico (vds. il libro di Nicola Cospito) ed assertore di uno “Stato Organico” che sappia interpretare determinati principi e valori etici, purtroppo oggi abbandonati in ossequio alle “Leggi del Mercato” e a un neo-liberismo senza anima.

Ritornando al 2 Giugno, in occasione della “Festa della Repubblica”, io preferisco riportare la mia personale memoria anche ad altre Repubbliche e precisamente:
> alla Repubblica dell’Antica Roma, guidata dai Consoli, dal 509 a.C. / 27 a.C., periodo in cui venne diffusa la “Civiltà” in quasi tutto il mondo allora conosciuto;
> alla Repubblica Romana del 1799 a cui ha fatto seguito, circa dopo mezzo secolo, la Eroica Repubblica Romana del 1849, retta da Mazzini, Armellini e Saffi;
> alla Repubblica del Carnaro, sorta il 12 novembre 1919 e che, come sancito nell’art.2 della sua Costituzione, “è una democrazia diretta avente per base il lavoro produttivo  e come criterio organico le più larghe autonomie funzionali e locali. Essa conferma perciò la sovranità collettiva di tutti i cittadini senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di classe e di religione; ma riconosce maggiori diritti ai produttori e decentra, per quanto è possibile, i poteri dello Stato, onde assicurare l’armonica convivenza degli elementi che la compongono”.  
> alla Repubblica Sociale Italiana del 1943, sorta anche per uno slancio d’Orgoglio contro l’onta di un tradimento, suggellando l’andare a cercar la bella morte con l’epilogo della “Guerra del Sangue contro l’Oro”.

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Ieri, mercoledì 2 Giugno, ho osservato il Presidente della Repubblica Italiana davanti al Vittoriano, a rendere un doveroso omaggio anche al Milite Ignoto, di cui in quest’anno ricorre il I° Centenario; quindi ho successivamente ascoltato il suo “messaggio” alla Nazione. 
Mi si consenta una digressione personale, ritornando con la memoria ad altri “Messaggi” del Presidente spesso riportati (non applauditi e più volte criticati) su questa Testata  (Clicca qui). nonché al gennaio 1980, allorché inviai un biglietto di sincero cordoglio, dopo l’assassinio del Fratello Piersanti, all’Avv, Prof. Sergio Mattarella, a quel tempo co-titolare di un importante Studio Legale in Roma, in via degli Scipioni, intercorrendo con tale Studio un rapporto professionale riguardante un comune Cliente…... 
Non so se in quei brevi minuti, forse di raccoglimento davanti all’Altare della Patria, lo sguardo del Presidente si sia fissato anche sulla scultura centrale rappresentante la maestosità della Dea Roma …..e. quindi, anche a lui e tutti coloro che ivi si soffermano, un invito ad una riflessione fortemente identitaria: se non ci fosse stata l’Antica Roma, successivamente non ci sarebbe stata né l’Italia, né l’Europa, ne la “Civiltà” che Roma è riuscita a diffondere nel Mondo.  __________________Giuliano Marchetti 


Giuliano Marchetti

Direttore Editoriale di Consulpress, Commercialista e Revisore Contabile.

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