Dal Castello di Castellar Ponzano, una ferma condanna
contro la corruzione in Ucraina …e non solo-!
Scritto da Redazione il . Pubblicato in Storia, Italia ed Esteri.
“UCRAINA: soldi sprecati, armi fuori controllo …
L’Europa sta giocando con il fuoco nel cuore del Continente”
Così afferma un Comunicato Stampa contenete una dichiarazioni di Luca Sforzini inoltrato dalla “Legione del Castello – Team Vannacci” alla Redazione di Consul Press che, ampiamente condivisa, viene integralmente riportata e corredate da alcune nostre “Note a Margine“ in decisa polemica con le affermazioni del Ministro della Difesa, on. Guido Crosetto.
“Sono estremamente preoccupato per lo scandalo esploso in Ucraina, che ha portato alle dimissioni del principale collaboratore del Presidente Zelensky, il famigerato ‘Ali Baba’ Yermak. Non stiamo parlando di dettagli o piccole irregolarità, ma di fiumi di denaro pubblico – anche nostro – evaporato tra prostitute, ristoranti di lusso e perfino cessi d’oro. Un circo indegno, che sarebbe offensivo perfino in una repubblica delle banane, figuriamoci in un Paese che l’Europa sta trasformando – a colpi di miliardi – nel proprio avamposto militare orientale.
Ma la preoccupazione principale è un’altra, ed è molto più grave: se un sistema già segnato da corruzione endemica prima della guerra oggi si permette questo livello di dissipazione, come possiamo illuderci che le armi seguano un percorso trasparente, sicuro e verificabile?
L’Europa, nel delirio bellicista della sua Presidente Ursula von der Leyen e dei suoi molti corifei, sta riempiendo l’Ucraina di armamenti pesanti, descrivendola con entusiasmo come un “porcospino d’acciaio”. Ma nessuno pone la domanda essenziale: dove finiranno – e dove stanno già finendo – quelle armi?
Il rischio è enorme e immediato: milioni di kalashnikov, munizioni e armi d’assalto che, in un futuro molto vicino, potrebbero circolare in reti incontrollate, attraversare confini oscuri e finire in mano a criminali, terroristi, bande di predoni. A poche ore d’auto dall’Italia. Nel cuore dell’Europa, non in qualche deserto lontano.
L’Europa ha una responsabilità morale e politica immensa: garantire che i suoi aiuti militari non alimentino un mercato nero di proporzioni colossali e di enorme pericolosità sociale: una minaccia diretta per la sicurezza delle famiglie, delle case, della vita quotidiana di ogni singolo cittadino della tranquilla Europa. Quali garanzie reali abbiamo, oggi? Nessuna!. E il silenzio delle istituzioni europee su questo tema è inquietante.
La Legione del Castello lo dice con chiarezza: non si costruisce sicurezza europea armando alla cieca un Paese in cui scandali miliardari esplodono come funghi. L’Ucraina deve combattere la corruzione almeno quanto combatte la guerra.
E l’Europa, se vuole davvero difendere i suoi cittadini, deve pretendere trasparenza totale, tracciabilità delle armi, controlli indipendenti immediati e non negoziabili. Altrimenti – tra qualche anno, o forse tra pochi mesi – dovremo spiegare ai nostri figli perché nelle nostre città circolano le armi che noi stessi abbiamo spedito con leggerezza oltre i nostri confini.
Luca Sforzini
Dal Castello di Castellar Ponzano – Legione del Castello
NOTE A MARGINE
A KIEV, con l’inchiesta sugli eclatanti episodi di corruzione, sembrerebbero pesantemente coinvolti numerosi “Personaggi d’Ucraina“, tra cui l’ex VicePremier ed altro ex-socio alleato del Presidente Volodymyr Zelensky, tali da suscitare forti perplessità anche in Italia.
A mio parere, il Ministro Matteo Salvini ha giustamente dichiarato che “Con gli scandali che stanno emergendo e che coinvolgono il Governo ucraino, non vorrei che i soldi dei lavoratori e dei pensionati italiani andassero ad alimentare ulteriore corruzione”.
Secondo il VicePremier e Leader della Lega sarebbe preferibile, anziché inviare nuove armi, tentare la via diplomatica “mettendo Zelensky e Putin attorno a un tavolo”.
Al riguardo non è mancata un’immediata “REPLICA” del Ministro della Difesa, on. Guido Crosetto, come trasmessa dai vari Radio-Tele-Giornali e pubblicata su numerosi Media: “Capisco le preoccupazioni di Matteo Salvini ma io non giudico un paese per due corrotti esattamente come gli americani e gli inglesi sbarcati in Sicilia non hanno giudicato l’Italia per la presenza della mafia, ma sono venuti ad aiutare gli altri italiani, quelli onesti” …
Trattasi di una REPLICA che, a mio giudizio, reputo “inquietante” e “preoccupante”, nonché anche patriotticamente e storicamente “distorsiva”, in quanto il Ministro Crosetto dovrebbe ben sapere che proprio la mafia – sia quella originariamente residente in Italia, sia quella trapiantata in America – con le proprie organizzazioni probabilmente ha ‘suggerito’ determinate scelte politiche anti-Italiane agli U.s.a., nonché ha affiancato ed agevolato lo sbarco degli Anglo-Americani in Sicilia e ad Anzio.
Il Ministro Crosetto dovrebbe altresì ben conoscere come la mafia, sia poi in parte rientrata massivamente dall’Americanel “nostro Bel Paese” durante e dopo la c.d. Liberazione, nonché come tali “Interventi di mafia“ così come tutte le attività, azioni ed iniziative belligeranti o spionistiche a favore delle Potenze Vincitrici – condotte ante & post Armistizio – non potessero mai venire perseguite dallo Stato Italiano con l’imposizione di un un vero DIKTAT … il famigerato “TRATTATO DI PACE” sottoscritto a Parigi nel 10.2.1947.
Trattasi di una REPLICA che, a mio giudizio, non può essere condivisa da buona parte degli altri italiani, quelli onesti (distanti e diversi da quelli indicati dal Ministro Crosetto) che si riconoscono in un’osservazione di Paolo Borsellino, un eroico Magistrato che veramente ha combattuto la mafia.
Personalmente mi è altresì dspiaciuto ascoltare e leggere tale “Replica”, avendo spesso considerato il Ministro Guido Crosetto (a suo tempo già tra i co-fondatori di “Fratelli d’Italia“) come persona stimata, seria, saggia ed intelligente, più volte anche da me applaudita sia durante un suo intervento a Roma presso la Basilica S. Maria degli Angeli, sia in altre occasioni.
E quindi, con personale disagio, ritengo doveroso paragonare il contenuto di tale replica a firma del Ministro Crosetto ad altra criticabile “Replica del Quirinale“ (solo ipoteticamente la “Casa di Tutti gli Italiani”) in una non opportuna difesa di altre inquietantie e preoccupanti esternazioni effettuate dal Consigliere Francesco Garofani, come già pubblicato il 2.11 in un intervento a firma di Luca Sforzini e di Consul Press.
…E qui convien tacere
__________________Giuliano Marchetti