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Adolescenza Futura…. Letcio Magistralis di Massimo Ammaniti

ALL’AULA MAGNA della SAPIENZA 

Giovedì 28 Febbraio nell’Aula Magna dell’Istituto di Neuropsichiatria Infantile della “Sapienza” di Roma si è svolto un Convegno sulle Riflessioni e Visioni sul Futuro dell’Adolescenza, con la “Lectio Magistralis” del Prof. Massimo Ammaniti, Onorario della Cattedra di Psicanalisi della stessa Sapienza di Roma.

Introdotti e guidati da due altrettanti vertici delle Neuroscienze, Vincenzo Leuzzi e Vincenzo Guidetti, si sono alternati in tribuna i migliori esponenti dei ricercatori di scienze umane, esplicando con dovuta ed amorosa precisione lo stato, la condotta, l’esito positivo delle mentalità adolescenziali di fronte ai grossi e contemporanei problemi sociali, quali la solitudine, il disaccordo, il bullismo, l’assenza dei genitori e dei discenti.

Una lode particolare va a Letteria Fassari, Docente di Sociologia della Cultura, che non ha mancato di additare come nocive tutte le azioni neoliberistiche nel campo interpersonale che riescono a penetrare ogni disciplina creando corridoi preferenziali e limitando gli spazi creativi di ogni soggetto dell’età evolutiva. Lo spazio della comunicazione viene mediato da codici ed inquinato nella sua estetica, che viene a sua volta sfruttato dal mercato. I valori, – ricorda – non possono essere razionalizzati e, per contro, le immagini eccedono di significati che possono rendere incerto il formarsi di un carattere. Paola Cristofaro, Insegnante, denuncia lo stato di noia e di vacuità verso la scuola: “ci chiediamo il senso di essa” sostengono i ragazzi. La ragione è che vengono lasciati soli da stati familiari colmi di pregiudizi, di ignoranza, talvolta dettati da unioni compiute per un fine di comodo o commerciale. Figli di queste situazioni possono essere il bullismo e comunque l’aggressione, anche nei riguardi degli stessi insegnanti. Arianna Terrinoni, di UOC Neuropsichiatria Infantile dell’Umberto I° stigmatizza l’ambiente “fuori” dal mondo germinativo dei ragazzi che li vuole secondo aspettative sociali precostituite, mentre Ignazio Ardizzone, Neuropsichiatra Infantile dell’ Istituto suddetto, annota i diversi significati e sviluppi dell’Identità, fattore basilare per aver sicurezza della permanenza di esistere, per uscire dall’infanzia, per trovare limiti adatti alle interazioni sociali senza cadere nella pessima menda del Narcisismo, che interviene più di quanto ci si aspetta nella consistenza di una personalità  negativa, nociva, talvolta senza sbocchi ed assolutamente fragile di adulti ed anche superadulti. Il Narcisismo, quindi, è la piaga di tanti soggetti che si atteggiano a duci, a geni, ad eroi, ad eccellenze che non sono affatto, procurando disagi anche profondi nei vari ambiti umani.

Si spezza nel complesso una lancia in favore dei sistemi comunicativi sociali che, se ben assecondati, stemperano il timore di essere escluso che è fortissimo nei ragazzi, li lasciano spaziare fra i loro segreti e nei loro campi di interazione e fanno trovare loro i limiti sessuali se non sono eccedenti di numero di interlocutori, cosa che invece sarebbe il rischio che tutti denunciano.

Un convegno, dunque, che anche in età tarda potrebbe lasciare un contributo alla conoscenza, gli argomenti del quale sono da prendere vivamente sul serio e, perchè no? promuovere una riflessione su sè stessi o addirittura un atto di contrizione.

Marilù Giannone