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Andreotti e Gheddafi, le relazioni Italia-Libia

Nel ricordo e per il ricordo della statura notevole
di uno Statista di Livello Mondiale

Raffaele Panico

“Italiani di Libia”, Periodico dell’Associazione Italiani Rimpatriati dalla Libia, edito a Roma, nel n. 3 del 2018 dedica una recensione che ripercorre le relazioni Italo-Libiche. Il libro che si presenta nella pagina Cultura è un poderoso saggio scritto da vari autori che esamina 40 anni di relazioni italo-libiche attraverso i rapporti di due leader Giulio Andreotti e Muammar Gheddafi.
La recensione è firmata dal direttore editoriale Giovanna Ortu che nel corso del tempo ha ascoltato il vissuto dei rimpatriati italiani dalla Libia, vicende che hanno segnato indelebilmente la vita di singole persone e dell’intera comunità italiani, lì laboriosa e presente dal tempo della “Quarta sponda” e molti nati in terra del Nordafrica.

Nel saggio “Andreotti, Gheddafi e le relazioni italo-libiche”, Roma ed. STUDIUM 2018 (cfr il link https://www.airl.it/collezione/item/1077-n-3-2018), gli autori, Viviana BIANCHI, Massimo BUCARELLA, Augusto D’ANGELO, Silvio LABBATE, Luca MICHELETTA, Luigi SCOPPOLA Iacopini, hanno attinto a fonti considerevoli e consultato centinaia di testi, in lingue diverse, la cui memoria è essenzialmente l’imponente “Archivio Andreotti” conservato presso l’Istituto Luigi Sturzo a Roma, consultabile oggi, tale Patrimonio, ed è in gestione affidata ad un Comitato di Studi presieduto dalla professoressa Serena Andreotti, il “Comitato formato da 9 membri e presieduto dalla figlia del senatore, Serena Andreotti. Tra i compiti del Comitato è la promozione di tutte le attività aventi come finalità la valorizzazione e la divulgazione del patrimonio documentale dell’archivio. A tal fine di particolare rilevanza risultano i progetti, attualmente in corso, di digitalizzazione del materiale che consentono, già in questa prima fase, la libera consultazione online dei documenti più significativi. Ci riferiamo in particolare a quelli pubblicati e conservati nella sezione dell’archivio relativa agli Scritti e ai Discorsi; alle carte del fondo selezionate in veri e propri “Percorsi d’archivio” e afferenti a temi specifici; ai progetti di ricerca infine, spesso realizzati in collaborazione con università ed enti di ricerca nazionali e internazionali, sviluppati sulla base della documentazione presente nel fondo” (cfr Senato della Repubblica https://www.senato.it/4800?newsletter_item=1958&newsletter_numero=188).

  Il Presidente Giulio Andreotti – intervista marzo 2007

Di importanza straordinaria, per inquadrare non solo vicende di primissimo livello delle relazioni dell’Italia e del suo posto nel Mondo nel quadro delle tattiche e strategie geopolitiche nell’età – oserei, diremo – matura nel percorso storico della storia italiana post bellica del ventennio 1969-89. Oggi, grazie ai nuovi media o mezzi di comunicazione, che dir si voglia, come il direttore della rivista ricorda a pagina 10 seconda colonna in basso dell’articolo leggibile cliccando sul link succitato, ci è consentita la lettura e l’analisi distesa dell’importanza geopolitica dell’Italia nello scacchiere mondiale, cosa che ancora non riesce a divulgarsi sui maggiori media televisivi, dove troppo si imbeccano in chiacchiericcio da cortile a fini auto-propagandistici. E’ solo per un breve auspicio nel ricordo e per il ricordo della statura notevole di uno statista come Giulio Andreotti che con saggia ponderata intelligenza acume e lungimiranza sapeva suonare i tasti del piano forte delle relazioni Est Ovest, Roma – Bruxelles- Strasburgo allora con il Mec la CEE e via discorrendo, col Vaticano, con i difficili vicini balcanici e nel Magreb, Medioriente… Estremo oriente, qui ora adesso in queste poche note. Si vuol ricordare quel detto sussurrato tra pochi.  Italia, figurava come Donna contesa nelle relazioni internazionali nell’età del Concerto Europeo, tra le Cancellerie d’Europa durante l’età monarchica della vita politica italiana, trasmuta, forse è traslata e figura con l’eta post bellica della Repubblica del 2 giugno 1946: si sussurrava, a guisa di figure mitologiche… mantenere rapporti con la “Moglie americana e l’amante Libica….”  

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