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Autore: Raffaele Panico

“Russia ed Europa: tensione senza ragione” … la Lectio Magistralis di Aleksej Puskov

UNA CRISI CHE E’ UNA OPERAZIONE MONTATA AD ARTE  
Prolusione di Aleksej Puskov * al Centro Russo di Scienza e Cultura

Raffaele Panico

La serata presso il Centro Russo di Scienza e Cultura il 3 luglio ha visto la relazione di Aleksej Puskov, senatore della Duma e presidente di una importante commissione della Federazione russa, affermato giornalista da oltre 21 anni, considerato il numero uno, il migliore nel panorama della professione che, anche in Russia, è in divenire e si trasforma con i nuovi media della comunicazione. “Una buona penna” – per evocare il senso profondo del mestiere del giornalista – deve essere diretta ad una dimensione storica, geopolitica, non seguire effetti emotivi e contingenze del momento. Fare analisi e previsioni. Puskov in questo solco è stato ed è prezioso per senso diplomatico, perché vive, ascolta, segue il senso del tempo storico.

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Russia, la Madre-patria e “La ballata di un soldato” un film del 1959

“LA BALLATA DI UN SOLDATO”  per narrare non solo la speranza,
ma d
estini, forza d’animo, amore filiale e per la Patria nel film russo

Raffaele Panico

Roma, domenica 30 giugno 2019, presso l’Auditorium “Casa tra noi” con un pubblico in sala italiano e russo, abbiamo assistito alla proiezione di tre film russi con i sottotitoli in italiano. L’evento è stato organizzato da Luca D’Agostini – Presidente Associazione “Madre Russia”, con patrocini importanti e altre associazioni culturali di altissimo livello artistico.

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ATLANTROPA

 PROGETTO ATLANTROPA: un Muro alle Colonne d’Ercole – 
Le insostenibili ingerenze tedesche nelle cose d’Italia

 Raffaele Panico

La figura riportata è una didascalia di riferimento a un progetto italo-tedesco concepito negli anni tra il 1937 e il 1940, per la produzione di “energia bianca”, idroelettrica, in immensa quantità ricavata dalla chiusura con diga avveniristica del bacino del Mediterraneo allo Stretto di Gibilterra. Gli studi del progetto prevedevano l’abbassamento del livello marino stimato nei successivi 70-100 anni dalla realizzazione della diga faraonica, abbassato dai 100 ai 200 metri.

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RS-33 Riservato Segreto, Guglielmo Marconi

 La scienza alternativa del gruppo italiano RS-33 ‘Guglielmo Marconi’

Raffaele Panico

Le ricerche scientifiche del ristretto riservato e segreto gruppo di studiosi italiani “RS – 33 Gruppo Guglielmo Marconi”, voluto dal regime nel 1933 in sigla RS-33, è avvolto ancora in un velo di leggende.
Era uno dei gruppi di studiosi che focalizzavano le ricerche sulla natura e sugli atomi della materia di tipo implosivo con particolare attenzione alle energie alternative che culminano, oltre che sull’atomica, dalle ‘cronache della guerra’ nel finale più tragico, anche con un programma di aereo discoidale e di orbita geostazionaria spaziale.

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MAFIE E CORRUZIONE

Modelli e fattori sinergici nelle relazioni globalizzate e de-regolarizzate
 …dal “Piccolo Mondo Antico” al “Grande Nuovo Mondo”
Viaggio dalla Sicilia all’America, con andata e ritorno

 Raffaele Panico

Il pensiero politico nelle democrazie maggiori – con economie importanti sugli scenari mondiali negli ultimi decenni, in particolare – a partire dagli anni Sessanta, con l’apparizione di movimenti ideologici tipici della nuova generazione nelle forme di protesta e di culture alternative – intese anche come “altra” e, oppure,  “contro” cultura – hanno eclissato, nella lunga durata i livelli di una buona condotta nell’amministrazione e del buon governo della cosa pubblica.

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GUERRA di LIBIA. l’Esercito Italiano visto da Jean Carrère, un amico della “Nuova Italia”

 Jean Carrère fu ferito a Tripoli ,
giunto a Napoli, venne acclamato dalla folla in attesa

Raffaele Panico

Così Jean Carrère scrisse durante il governo Giolitti: “l’esercito italiano, fino alla vigilia della guerra di Libia, era per tutti, forse per gli stessi italiani, sconosciuto”. Brillante penna Carrère, partecipe ad un tempo ad una visione dannunziano della vita ed anche all’attivismo dei futuristi italiani È infatti ancora lui a scrivere: “La guerra è un filtro potente sulle anime, che trasforma ogni vizio in virtù!”.

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La “Calotta” e la Scuola Ufficiali Carabinieri

SCUOLA UFFICIALI CARABINIERI FESTA DI FINE CORSO
La “Calotta” la storica tradizione ha oltre tre secoli… e nasce in Francia

Raffaele Panico

Roma, 7 giugno scorso, l’esperienza formativa degli Allievi della Scuola Ufficiali Carabinieri si è conclusa anche quest’anno presso la sede dell’Istituto (Roma, via Aurelia 511) con la tanto attesa “Festa di Fine Corso” organizzata dalla Nobilissima Calotta.

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ARMA dei CARABINIERI il 205.mo anniversario della fondazione a Roma caserma “Salvo D’Acquisto”

Un CORPO, con la duplice funzione, di Militari e di Polizia,
che è il vanto dell’Italia e che non ha eguali nel Mondo intero

 _____________________di Raffaele Panico

Un corpo di soldati d’élite, chiamati Carabinieri, perché armati di carabina facenti parte del Corpo dell’Armata Sarda, di fatto l’esercito piemontese del Regno sabaudo. Allora come oggi, presente con compagnie e stazioni era, ed è, diffuso su tutto il territorio nazionale, sempre attenti alle esigenze dei cittadini o, allora dei sudditi del Regno. Invidiati nel Mondo intero i Carabinieri italiani nascono e mantengono la duplice funzione e carattere di Forza di polizia come altre forze dipendenti dal Ministero dell’Interno, e Forza militare di Difesa, così presenti tanto in Italia con il successo che i Carabinieri trovano nel contatto quotidiano attraverso le loro attività al servizio dei cittadini, quanto in unità militari presenti in missioni all’estero in tutti i continenti. 

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Bruxelles contro Roma La metafora di un impero polivalente, leggero e globalizzato

AL DI LA’ DEI “DISTINGUO” E DELLE CHIACCHIERE, 
UNA POSSIBILE ED ATTUALE SOLUZIONE

   una provocatoria analisi di Raffaele Panico 

Globalizzazione è un termine immorale e sconveniente per l’uso immenso e spregiudicato che ne è stato fatto. Quando al termine globalizzazione affianchiamo il termine mondializzazione è come se aggiungessimo subito l’idea di Impero. E, ancor oggi, è l’Impero Romano che si accorda sin da subito per modello imperiale imperituro. Un impero durato mille anni ma che continua sino ad oggi.

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Il fascismo e le sue origini nel panorama europeo tra il trionfo e la tragica e infame Alleanza  

         L’oscillazione del pendolo politico post primo conflitto mondiale in Europa, analisi storica, politica e istituzionale nonché economica di Karl Polanyi ovvero passaggi anche sanguinari, con violente prese di potere o fasi rivoluzionarie, rapsodiche, che segnavano un passagggio del potere da estrema destra a sinistra e viceversa, è stata, questa l’oscillazione, tanto maggiore quanto minore era la democratizzazione del Paese in questione e tanto maggiore era l’arretratezza economica dello stesso Paese in esame.

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L’informazione corrotta ed avvelenata: dalla sporca guerra dell’oppio all’eroina un secolo e mezzo dopo, come intossicare il Mondo

L’oppio e l’eroina le regine della de-costruzione: imputridire le società, le coscienze, l’etica e l’estetica

Raffaele Panico

Lenin circa l’intossicazione d’informazione si espresse in termini così efficaci: “Fra cinquant’anni le armi avranno ben poco senso. Avremo ‘imputridito’ abbastanza i nostri nemici prima dello scoppio delle ostilità, perché l’apparato militare possa venire utilizzato nell’ora del bisogno…” Morto nel 1924, Lenin passa il testimonio del conflitto prossimo venturo del suo Paese, l’Unione sovietica, che in 10 anni doveva veder l’ascesa della Germania nazionalsocialista, quindi con questa allearsi e spartirsi la Polonia nel 1939 a seguito del Patto Molotov-Ribbentrop. A voler vedere oltre nel tempo di 50 anni, come giusto Lenin pre-disse, era quanto doveva poi avvenire nel tempo della Guerra fredda, nel mondo diviso in due blocchi. Tanto è vero che 10 anni dopo il secondo conflitto mondiale, nel 1955 Khrusciov dichiarava lungo la stessa linea: “La vittoria del socialismo? Non è più necessario andare in guerra per ottenerla. Basta la competizione pacifica”. Come? Ecco, seguiamo il rapporto sullo stato dell’arte del cosiddetto “Triangolo d’Oro” dell’oppio, morfina ed eroina. Francia 1969: veniva pubblicato un Abecedario di un agente dei servizi, ad ogni singola lettera, una relativa voce. I francesi venivano sconfitti in Indocina. La Francia osservava con occhi scaltri questioni di geopolitica, si pensava di avere visioni più lucide; mentre in Italia passava il fronte della guerra fredda e il liquido corrosivo del terrorismo e dei falsi miti propaggini della guerra civile 8 settembre 1943 aprile e andata ben oltre il 1945. La scia della Liberazione avvenuta con le bombe angloamericane e le faide interne dei vari triangoli rossi, o assi neri, o foibe istriane solo una lunga scia di morte postbellica. Leggiamo le memorie raccolte dal francese nell’Abecedario. Alla voce “o”, o come Oppio, tra “Oerlikon” – città del cantone di Zurigo […] dove si fabbricano cannoni da venti millimetri… e tra “Orecchio elettronico” – “scoperto dal dottor Alfred Tomatis”. 

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Dalla “Tragedia” alla “Memoria”:
la ferita ancora aperta della seconda guerra mondiale

IN PATRIA, o dove caduti, tutti i soldati
ritrovano la pace
e una onorevole sepoltura

GOLFO DEL CARNARO, dopo 74 anni, nella seconda settimana del corrente mese di maggio sono stati effettuati degli scavi presso una fosse comune localizzata attorno al perimetro esterno del cimitero di Ossero, piccolo paese sito in prossimità di un sottilissimo istmo che riuniva anticamente Cherso (in latino e in lingua dalmatica Crepsa) e Lussino (Lussin in veneto): in epoca romana erano una sola isola, i latini poi le separarono scavando la sottile lingua di terra realizzando il canale denominato della Cavanella. Si facilitavano così le comunicazioni delle navi romane dall’Istria verso la Dalmazia. Le due isole sono di fatto ancora collegate con un ponte girevole. Oltre il lembo di terra di Lussino si trova, appunto, il borgo di Ossero.

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Discorsi per la nuova Italia del XXI secolo

Dio è finito livellato nell’apocalisse atomica immaginata nelle capacità di Nazioni civilissime di ricreare o distruggere l’intero pianeta: ora, la coscienza di Dio è nelle nostre coscienze di uomini, uomini giganti in un certo senso, perché è alla soglia, al punto di partenza e ci siamo già posti oltre il confine di non ritorno; navighiamo in un mondo completamente trasceso, tra il finito dell’uomo e l’infinito dei tempi di Dio.
La Frontiera della conoscenza nella libertà dell’operare e dell’agire dell’uomo con tutte le sue responsabilità. La questione dell’attuale sfida per gli italiani si pone oggi in questi termini: il nulla più o il ritorno alla “sostanza” di Giovanbattista Vico – dei corsi e ricorsi storici.

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Cuba, culti magia e politica

         A Cuba, con Fidel Castro, il fenomeno del comunismo sembrò ricalcare alcuni riti culti e magie che accadevano già nella Cuba di Batista. Oggi il fascino di Cuba e della rivoluzione cubana non è più emanato dall’ideologia o sostenuto dal sostegno internazionale, piuttosto si basa sulla carica umana di parte della sua popolazione.

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Albania. L’identità albanese attraverso la fede patriottica: la setta dei “Bektashi”

I Bektashi sono una originale e interessante setta che ancora alla fine dell’800 era presente in Albania. Questi erano devoti a Gesù e alla Trinità, si crede anche usassero alcuni sacramenti cattolici tra cui l’eucarestia. Possedevano dei monasteri dislocati sul territorio, a tragitti ben definiti da distanze chilometriche. Era il motore della conversione dal cristiano al musulmano, ed erano il nerbo del corpo militare dei Giannizzeri nell’Impero ottomano.

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Romania dal fascismo di Codreanu al comunismo di Ceaucescu con i suoi misteri

Due regimi totalitari del XX secolo a confronto

L’analisi degli aspetti del comunismo e del fascismo romeno presentano eccentricità rispetto a movimenti simili, tanto in Europa quanto nel resto del mondo. La situazione romena è ancora più singolare dato che si evidenziano sconcertanti analogie tra il fascismo di Codreanu e il comunismo di Ceausescu. Due forme di totalitarismo, tipiche dei regimi del XX secolo, che si appoggiano sulle religioni, non ufficiali, per rafforzare la loro presenza nel credo popolare e sbarazzarsi così dei culti tradizionali.

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Il Risorgimento italiano organico alla storia d’Europa del XIX secolo

Il Risorgimento italiano, organico alla storia d’Europa del XIX secolo, è la corda tesa del secolo scorso ed è, nelle attuali tensioni, la speranza della civiltà del nuovo millennio

Centocinquanta anni di storia moderna dello Stato italiano unitario, con divisione, faglie, discontinuità è stata un’ebbrezza da Nazione dai primi posti nel mondo. Perché? Intanto, sentiamo Adolfo Omodeo, “gli uomini del nostro Risorgimento, che furono nella massima parte uomini aperti allo spirito della moderna civiltà europea (a renderli tali non poco influirono i lunghi esili) attuarono questo sviluppo armonico dell’indipendenza nazionale con le libere istituzioni nella penisola. E lottarono spesso contro la volontà di restarsi da parte dei popoli che per sé avevan conseguito la libertà e temevano la formazione di nuove nazioni; impiegarono ai propri fini la revisione e il completamento del programma napoleonico propostisi dal fondatore del secondo impero; si sforzarono di render reale una collaborazione e un’armonia dei liberi popoli, cola funzione europea di Mazzini, di Cavour e di Garibaldi”. (A. OMODEO, “L’età del Risorgimento italiano” Napoli 1931).

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Città di Fiume 1919-20 la costituzione estetica dinamiche e interconnessioni nell’Europa post bellica della Reggenza del Carnaro

A colloquio con RAFFAELE PANICO sulla QUESTIONE ADRIATICA  

Intervista a cura di Marilù Giannone

Dopo aver partecipato ad una “Tavola Rotonda” ad alto livello organizzata a Roma dall’Accademia Angelico Costantiniana sul Tema “Onore, Patria, Poesia: D’Annunzio e la Reggenza di Fiume”,  abbiamo ritenuto interessante cercare di approfondire alcuni argomenti. Al riguardo abbiamo chiesto a Raffaele Panico – uno dei Relatori nel sopracitato Convegno, nonché nostro amico e raffinato conoscitore sulla Storia delle Terre d’Istria, Fiume e Dalmazia  – di poter conversare con lui.  
Qui di seguito il riepilogo del nostro incontro.

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Libia e Italia: è tempo di essere franchi, fare chiarezza anche sul colonialismo italiano

Durante gli anni del governo Berlusconi, in occasione delle visite del Colonnello Gheddafi a Roma, si è detto delle atrocità compiute in Libia, a partire dal settembre 1911, quando gli italiani sbarcarono per liberare i libici (osservazione geopolitica vista da italiani, del Regno d’Italia, e degli anni dei governi giolittiani). Libia, allora, infatti divisa in Tripolitania e Cirenaica, ancora sotto il giogo dei turchi ottomani.

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