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Autore: Sveva Marchetti

A Milano i murales sono firmati Gucci

Gucci, in occasione del lancio di un’edizione limitata di t-shirt in collaborazione con Angelica Hicks,  ha decorato un muro di Milano con un’opera dell’illustratrice inglese scoperta dal direttore creativo Alessandro Michele su Instagram. L’opera è visibile in Largo la Foppa e ci resterà per i prossimi 2 mesi; in seguito lo spazio di 176 mq continuerà a cambiare ospitando vari progetti artistici fino alla fine dell’anno.

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L’industria della moda durante il Ventennio

Nel 1935 il regime fascista fu allarmato dai dati sulle importazioni della couture francese in Italia e per questo decise di nazionalizzare la produzione dell’abbigliamento dando vita all’Ente Nazionale della Moda. Un’istituzione che gettò poi le basi per l’affermazione dell’industria della moda italiana nel mondo.

Grazie ai documenti superstiti dell’Ente Nazionale della Moda ed alle riviste femminili dell’epoca, Sofia Gnoli ha creato un nuovo volume intitolato Eleganza fascista, La moda dagli anni venti alla fine della guerra ed edito da Carrocci. Il testo vuole far luce sulle scelte delle donne italiane, sull’estetica e sull’industria della moda nel periodo prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale.

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Pirelli 2018 firmato da Tim Walker

Tim Walker sarà l’autore degli scatti del calendario Pirelli del 2018. Il fotografo britannico, celebre per il suo immaginario stravagante ed onirico, firmerà infatti la 45ª edizione dell’iconico The Cal,  già affidato, negli anni precedenti, a fotografi quali Peter Lindbergh, Annie Leibovitz, Mario Sorrenti e Bruce Weber.

Il tema, ovviamente particolarissimo, è basato sulla favola di Alice nel Paese delle Meraviglie. L’ispirazione viene dalle immagini che l’autore, Lewis Carroll, chiese a John Tenniel per accompagnare la prima edizione datata 1865. Il risultato sono 28 scatti e 20 set differenti. “La storia di Alice è stata narrata molte volte”, dice Tim Walker “Volevo tornare alle origini, alla genesi dell’immaginazione di Carroll… Volevo trovare un‘angolazione diversa“.

Un cast d’eccezione composto non solo da modelle ma anche da personalità del modo delle musica e del cinema tra cui spiccano i nomi di Naomi Campbell, Sean “Diddy” Combs, RuPaul, Whoopi Goldberg, Adwoa Aboah, Adut Akech, Duckie Thot, Lupita Nyong’o e Slick Woods; tutto per un risultato finale che prevede 28 scatti e 20 set differenti.

Boom Beat Bubble

 

BOOM | BEAT | BUBBLE 
STAMPA GIAPPONESE  sessanta | settanta | ottanta 
a cura di Marcella Cossu

4 maggio > 12 ottobre 2017

Dal BOOM economico degli anni ‘60 al BEAT post68, fino alla bolla speculativa, la BUBBLE (economy) nata negli anni ‘80 ed esplosa nel decennio a seguire: il racconto per icone di un paese che si guarda attorno concentrandosi su se stesso. Il mezzo è l’incisione, arte in cui i giapponesi sono maestri dalla notte dei tempi, i temi sono mille, le opere 54, i nomi 24. In collaborazione con la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, le opere provengono dalla collezione dell’Istituto Giapponese di Cultura in Roma; altra storia nella storia, tra acquisizioni e motivazioni, museologia, sociologia e relazioni internazionali. E arte.

In collaborazione con

gnam

Artisti esposti: AMANO Kazumi, Ay-Ō, FUKAZAWA Yukio, FUKITA Fumiaki, HIWASAKI Takao, KAMIYA Shin, KANAMORI Yoshio, KIMURA Kōsuke, KUROSAKI Akira, KUSAMA Yayoi, KIYOTSUKA Noriko, NAGAI Kazumasa, NODA Tetsuya, OKABE Kazuhiro, ONOGI Manabu, ONOSATO Toshinobu, OZAKU Seishi SAITO Yoshishige, TAKAMATSU Jirō, TAMURA Fumio, YAYANAGI Go, YOKOO Tadanori, YOSHIDA Katsurō, Lee U-FAN

immagine in evidenza: Yayoi Kusama, Zucca, 1988, dettaglio

Nel ristorante dello chef migliore del mondo si spende come in una pizzeria

Se non avete intenzione di scucire 295 dollari per lo storione affumicato, il foie gras con tartufi o l’aragosta su letto di porri di Eleven Madison Park, il ristorante che ha scalzato l’Osteria Francescana di Massimo Bottura dal podio della World’s 50 Best Restaurants, la classifica dei ristoranti migliori del mondo.

Allora,  fate attenzione: da poche ore potete provare  l’ebrezza di assaggiare la cucina dello chef migliore del mondo a prezzi molto, molto  più contenuti: Daniel Humm,  infatti, con il socio e direttore di sala Will Guidara, ha appena aperto un nuovo locale, sempre a New York, nel distretto di Flatiron, dove apprezzare il suo talento costa in media 15 dollari a testa

Informale e moderno, il Made Nice –questo il nome del locale– è un ambiente spazioso in cui si rincorrono scritte come “Fresh & Natural” oppure “Green power”.

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Ginza Six – Tokyo

Si è tenuta, lo scorso 17 aprile, la cerimonia inaugurale del Ginza Six, il più grande complesso commerciale del distretto di Ginza, a Tokyo. L’immobile concepito da J. Front Retailing Co. (che gestisce i grandi magazzini Daimaru e Matsuzakaya) accoglie all’interno 241 negozi di alta gamma e si stima attrarrà 20 milioni di clienti all’anno.

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Gucci sfila a Palazzo Pitti

Gucci mette al centro delle proprie iniziative Firenze. Nel corso di una conferenza stampa tenutasi questa mattina nella cornice di Palazzo Vecchio, in Piazza della Signoria, il marchio della doppia G ha annunciato un progetto culturale di ampio respiro con la sua città d’origine, denominato ‘Primavera di Boboli’. L’iniziativa è in partnership con le Gallerie degli Uffizi e il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ed è patrocinato dal Comune di Firenze.

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Battuto all’asta il diamante Pink Star

Il diamante Pink Star é il più grande diamante rosa al mondo tra quelli finora classificati dal GIA (Gemological Institute of America); appartiene anche alla categoria “internally flawless” in quanto privo di imperfezioni.

La presenza di diamanti rosa in natura è estremamente rara in qualunque dimensione. Dalla nostra esperienza, i diamanti rosa di grande taglio – sopra i dieci carati – molto raramente sono dotati di un colore intenso. – ha dichiarato al riguardo Tom Moses, vicepresidente del Gia.

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Elkann annuncia svolta Exor: pronto a investire in moda e food

Exor, la holding della famiglia Agnelli, vuole investire nelle piccole e medie imprese italiane, soprattutto in quelle che hanno una percentuale significativa di export. A dirlo in un’intervista al Financial Times è il presidente della finanziaria, John Elkann, che controlla anche Fca e Ferrari. “Penso ci siano spazi di mercato in cui un imprenditore o una società controllata da una famiglia può apprezzare di avere un partner, per svariati motivi. Queste partnership per noi rappresentano opportunità di investimento”, spiega l’imprenditore che cita Eataly, Moncler e Technogym come esempi di medie aziende di beni di consumo che hanno riscosso un forte successo all’estero nell’ultimo decennio.

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Il miglior ristorante in Asia ha un menù fatto di emoji

La 50 Best Restaurants, famosa classifica dei 50 migliori ristoranti del mondo redatta sulla base del giudizio di 837 esperti del settore, ha da qualche tempo anche una sua versione asiatica. Per ben tre anni consecutivi il miglior ristorante asiatico risulta essere sempre lo stesso; si chiama Gaggan, dal nome dello chef di origini indiane, Gaggan Anand, e si trova a Bangkok in Thailandia.

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L’abito rosa di Jackie Kennedy si potrà vedere solo nel 2103

Nel giorno dell’assassinio di suo marito, il 22 novembre del 1963, la first lady Jackie Kennedy indossava un vestito rosa confetto di Chanel. L’abito che rimase macchiato di sangue non fu mai stato lavato e non potrà essere esposto al pubblico fino al 2103 per volere della figlia Karoline.

Come riporta Il Tempo l’abito è conservato in un in una stanza senza finestre con un’umidità mantenuta al quaranta per cento; l’aria viene cambiata sei volte ogni ora. Il prezioso tessuto vale più di un reperto preistorico, più di un diamante raro”

Era un tailleur realizzato in lana bouclé, con il colletto blu marine ed il cappellino in tinta. Curiosamente era tra gli abiti che il presidente preferiva : non a caso Jaqueline l’aveva indossato in altre occasioni prima di Dallas. Per trent’anni si è discusso anche sull’originalità dell’abito, se fosse un vero Chanel o una semplice copia. Il mistero è stato svelato nella biografia di Coco Chanel.

Justine Picardie ha risolto la questione rivelando che tessuto, bottoni e rifiniture arrivarono effettivamente da Chanel ma che la realizzazione fu di Chez Ninon. Non si trattò di una contraffazione, nessuna violazione del marchio. Lo scopo di comprare l’abito da Chez Ninon non era quello di risparmiare denaro, il costo era identico, ma di far apparire patriottico l’acquisto effettuato negli Stati Uniti anziché a Parigi

L’abito presenta ancora le abbondanti macchie di sangue del presidente assassinato e sarà visibile al pubblico soltanto tra ottantasei anni. Non volle che fosse pulito proprio la moglie del primo cittadino d’America, che anzi dopo il delitto fu testimone al giuramento del nuovo presidente Lyndon Johnson con addosso quel vestito sporco. “Non lo voglio togliere tutti devono vedere cosa hanno fatto a mio marito”. Jackie infilò il vestito in una scatola sulla quale scrisse la data della morte di JFK e lo spedì alla madre Janet Lee Auchincloss che a sua volta conservò lo”Chanel” in soffitta per poi darlo al National Archives del Maryland.

 

Starbucks tra palme, banani e polemiche apre per davvero

“Oggi abbiamo bisogno di costruire ponti, mentre altri cercano di alzare muri”.

Queste sono le parole non di Papa Francesco, ma quelle di Howard Schultz, fondatore di Starbucks, che dopo infinite attese e recenti polemiche su palme e banani, “investirà in Italia diversi milioni di dollari dando lavoro a 350 persone”.

Prima città d’Italia sarà appunto Milano, dove Starbucks aprirà il suo primo punto vendita nell’ex Palazzo delle poste in Piazza Cordusio, rimesso a nuovo dopo una ristrutturazione di 20 milioni di euro.

E proprio a Milano, dopo aver degustato un caffè in piazza Duomo nel lontano 1983, Schultz ebbe l’idea di esportare quel modello in tutto il mondo, acquistando la piccola catena di caffetterie di Seattle, all’epoca composta di soli sei punti vendita, e portandola ai livelli di oggi.

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Man Repeller diventa offline

Leandra Medine, meglio conosciuta per essere l’ideatrice del famoso blog Man Repeller, si prepara al debutto offline con il primo pop-up store dedicato al proprio brand ed anche alla sua intera piattaforma online. Il MR Bazaar, da oggi primo marzo sbarca al Canal Street Market di New York, e venderà, come spiegato da Wwd, il merchandise firmato Man Repeller e la linea di scarpe MR by Man Repeller, la quale è in vendita anche su Net-a-porter. In aggiunta, ci sarà anche un’edizione limitata di luci neon led Name Glo x Man Repeller a forma di “seni”.

“Se le cose vanno bene, mi piacerebbe pensare a come potrebbe essere uno spazio permanente dedicato a Man Repeller”, ha affermato Medine. “Sono curiosa di vedere come le persone si porranno nei confronti di Man Repeller nella vita reale”.

fonte pambianconews

 

Milano Moda Donna al via il 22 febbraio

Milano moda donna affila le armi per presentare un’edizione improntata sempre di più sul tema dell’internazionalità e sui giovani, in attesa dell’appuntamento di settembre che metterà assieme, per la prima volta, sfilate e fiere nell’ambito della ‘super fashion week’.

L’appuntamento al via tra pochi giorni (dal 22 al 27 febbraio) prevede 70 défilé, 88 presentazioni, quattro presentazioni su appuntamento e 37 eventi in calendario, per un totale di 174 collezioni, un numero sostanzialmente in linea con l’edizione di un anno fa. Al debutto sulle passerelle di Milano, Xu Zhi, il designer ospitato da Giorgio Armani in collaborazione con Camera nazionale della moda italiana, Annakiki, Calcaterra, Situationists, supportato da White in collaborazione con Cnmi, e la sfilata di Angel Chen nell’ambito del progetto International designer exchage program di Mercedes-Benz.

Tra i nomi di punta di quest’edizione, l’ingresso di Vionnet nel calendario della manifestazione. Oltre ai big che spalmeranno le sfilate nei sei giorni della fashion week, con Gucci in apertura e Armani in chiusura, tornano anche gli emergenti tra cui DaizyShely, Lucio Vanotti e Ricostru. L’UniCredit Pavillion ospiterà anche quest’anno le collezioni di 15 brand giovani all’interno del progetto Fashion hub market aperto al pubblico su richiesta della municipalità. Grazie al protocollo di intesa con il Comune di Milano appena rinnovato sarà messa a disposizione della moda la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale. Novità di quest’edizione sarà lo Spazio Cavallerizze presso il Museo nazionale della scienza e della tecnologia. “Stiamo rafforzando il progetto di costruzione comune – ha sottolineato l’assessore alle attività produttive Cristina Tajani – che avrà un momento importante a settembre 2017 con riunificazione delle date del sistema fieristico. Per noi questo è un obiettivo importante di passaggio per rafforzamento scenario milanese”.

La fashion week si apre in un contesto positivo per la moda italiana. Secondo i fashion economic trends della Cnmi, il valore del fatturato nel 2016 dovrebbe raggiungere 84 miliardi, in crescita dell’1,9%, “meglio delle nostre previsioni”, ha sottolineato Carlo Capasa, presidente di Cnmi, grazie a una ripresa del secondo e terzo trimestre dell’anno.
Per il primo semestre 2017, il settore dovrebbe registrare un incremento dello 0,8 per cento.

articolo via pambianconews.com