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Cosa avviene al Brennero per limitazioni imposte dalla Germania a causa emergenza covid-19 ?

Brennero a causa delle misure limitative imposte dalla Germania, per il Covid-19 si è ridotto anche il trasporto combinato ferroviario per mancanza di macchinisti, oltre a quello su mezzi pesanti autotrasportati già segnalato.  Questa è la nota stampa di ANITA, l’Associazione di Confindustria che dal 1944 rappresenta le imprese di autotrasporto merci e logistica che operano in Italia e in Europa, a  seguire ad una precedentemente pubblicata. È una delle organizzazioni costituenti la Federtrasporto che raggruppa le associazioni di operatori e gestori di infrastrutture del settore trasporti e logistica di Confindustria. La sede nazionale di Roma con lettera comunicato del 19 febbraio 2021 segnala.

“A seguito delle misure limitative anti-Covid imposte dalla Germania che riguarda anche i macchinisti dei treni, oltre che i conducenti di mezzi pesanti, si sta determinando a partire da ieri una riduzione della capacità del trasporto ferroviario di merci attraverso il Tirolo, in direzione Italia, dovuta proprio alla mancanza di macchinisti e quindi delle locomotive che trainano i treni. Come noto, il Tirolo è stato classificato “ad altissimo rischio Covid” e la Germania ha imposto un test antigenico con esito negativo anche per gli equipaggi che entrano in Germania attraverso il Tirolo. “Anche se finora riguarda solamente il traffico nord-sud, dobbiamo purtroppo registrare una ridotta capacità di trasporto combinato ferroviario di merce diretta in Italia, dalla Germania e dai Paesi del nord-Europa. E questa si somma ovviamente alle limitazioni al trasporto stradale sull’asse del Brennero, che non può quindi – in questo momento – nemmeno fare affidamento sul trasferimento modale delle merci” il commento a caldo di Thomas Baumgartner, Presidente di ANITA – l’Associazione del trasporto e della logistica di Confindustria. La riduzione del tonnellaggio dei treni riguarda purtroppo molti treni, anche quelli aperti, con una riduzione da 1.600 a 1.450 ton/treno e questo significa che per ogni treno la capacità di carico si riduce di 3 unità di carico. Nel frattempo ANITA ha reso noto che a seguito delle pressioni esercitate sul Governo, è stato accettato dalle autorità austriache e tedesche che il test Covid sia fornito dai conducenti in lingua italiana, un aspetto marginale ma sicuramente positivo, in attesa che la questione venga risolta con l’intervento della Commissione UE ed il ripristino dei “corridoi verdi” per le merci ed i conducenti”.

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