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DANTE una mostra in suo onore, ricordando la Vittoria del IV Novembre

Il SOMMO POETA ancora oggi può indicare la Retta VIA

E’ in corso una mostra dedicata a Dante Alighieri dal titolo “La fortuna di Dante. Manoscritti, Libri, Opere d’Arte”, allestita nella prestigiosa Sala della Lupa, all’interno del Palazzo Montecitorio, sede della Camera dei Deputati, visitabile fino al 4 Novembre 2018.

                                 Il poema sacro … che m’ha fatto per molti anni macro.      (Par. XXV, 1,3)

La “Fortuna” di Dante attraversa tutta la Storia d’Italia, ma le sue alte vette sono rappresentate dal Rinascimento e dal Risorgimento, da “Esempio di virtù morali a Simbolo di Unità Nazionale”. E’ una felice coincidenza che siano stati scelti per la mostra proprio questi giorni, ricorrendo il Centenario della Vittoria della Grande Guerra. Dante, Padre della lingua italiana, Colui che nel famoso verso della Divina Commedia,

           “Si com’ a Pola, presso del Carnaro ch’Italia chiude e i suoi termini bagna”  (Inf. IX, 113,114)

 già aveva individuato i “Sacri confini dell’Italia”,verso che ispirerà tutto il Nostro Risorgimento, sarà guida per l’intero processo di Unificazione Nazionale. E’   significativo ricordare che il 1915, inizio della IV Guerra d’Indipendenza, coincideva con i 650 anni della nascita di Dante e che il 1921, anno della traslazione del Milite Ignoto a Roma, coincideva con i 600 anni della morte del Sommo Poeta. Per quest’ultima occasione venne restaurata la Tomba di Dante a Ravenna, le porte del Tempietto furono sostituite e realizzate fondendo un cannone austriaco della Grande Guerra e la Corona d’Alloro in ferro sul pavimento fu deposta durante una Solenne Cerimonia a Settembre del 1921 dal Regio Esercito, circa un mese dopo si verificò il “Viaggio dell’Eroe”, da Aquileia a Roma. Tutto il rituale di questo Evento Dantesco fu suggerito dal Vate Gabriele d’Annunzio, alla presenza della madre dell’Eroe Francesco Baracca, Asso dell’Aviazione della Grande Guerra. Altri due  momenti storici fondamentali del Risorgimento sono Firenze Capitale nel 1865, data che coincide con i 600 anni della nascita di Dante e la Proclamazione di Roma Capitale nel 1871, data coincidente con i 550 anni della morte di Dante. In nome del Tricolore gli Italiani combatterono “fino al dono della vita”. Anche i colori della Nostra Bandiera rimandano a un bellissimo verso di Dante, che descrive  il momento dell’incontro tra il Poeta e la sua amata Beatrice:

                     Sovra candido vel, cinta d’uliva, donna m’apparve,

                     sotto verde manto, vestita di color di fiamma viva.          (Purg. XXX, 31-33)

La mostra racconta la “Fortuna di Dante” attraverso documenti di notevole valore storico, artistico e letterario. Segnaliamo una delle tre copie manoscritte della Divina Commedia, realizzata da Giovanni Boccaccio su pergamena. Interessante la storia della prima copia manoscritta del poema sacro avvenuta per mano e volontà di Jacopo, figlio del Poeta, il quale la donò a Guido Novello Da Polenta, Signore di Ravenna, in occasione della sua nomina a Capitano del Popolo di Bologna il 1° Aprile del 1322 (morte di Dante 1321). Dopo la morte del Sommo Poeta tra il 1330 e il 1340 si realizzarono molte copie manoscritte della Commedia, con miniature, il primo esemplare risale al 1337. Curiosa la leggenda di un amanuense fiorentino, che per raccogliere la dote per le sue figlie fece 100 copie della Commedia, oggi se ne conservano 80, con miniature nelle prime pagine.

Presente in mostra anche la prima edizione a stampa della Commedia, avvenuta nel 1472 a Foligno, seguita dopo pochi mesi da un’edizione veneziana e una mantovana. Nel 1555 compare la prima edizione a stampa con l’aggettivo DIVINA COMMEDIA, titolo che si affermerà con decisione dopo l’edizione dell’Accademia della Crusca del 1595, eseguita secondo il loro motto “Il più bel fiore ne coglie”, ossia dai manoscritti si selezionava solo il fiore di farina (la parte migliore dei testi) e si tralasciava la crusca (parte cattiva e impura).

In mostra sono presenti molti altri esemplari delle opere di Dante sotto forma di facsimile, pubblicati da Salerno Editrice, casa editrice romana. Su Roma segnaliamo anche la Società Dante Alighieri e la Casa di Dante, dedite allo studio e alla conoscenza della Lingua Italiana e dell’Opera del Sommo Poeta.

E’ possibile ammirare in mostra anche due edizioni singolarissime ed originalissime, conservate nella Biblioteca Reale di Torino: Il “Dantino”, il più piccolo libro del mondo, edito a Milano da Giacomo Gnocchi e stampato a Padova dai Fratelli Salmin, in 500 pagine contenenti l’intera Commedia. Questa opera fu realizzata per l’Esposizione Universale di Parigi nel 1878, anno della morte del Re Vittorio Emanuele II, Primo Re d’Italia. Un’altra edizione particolare è “Il Dante nella noce”, in un guscio di noce è conservato un rotolo di carta con i primi versi dell’Inferno, operazione di microscrittura compiuta ad occhio nudo dal Prof. Raffaele Pavia nel 1885, opera che donò a Casa Savoia.

                                          noce dante

In mostra molto belle sono alcune tavole illustrate della Commedia, da parte di importanti artisti, come Federico Zuccari, Gustave Doré, Salvador Dalì, (e ricordiamo anche se non esposta la Commedia illustrata da Duilio Cambellotti per l’edizione Alinari). Nel Rinascimento fu realizzata un’importante edizione illustrata da Sandro Botticelli, fu ripreso il commento di Cristoforo Landino, con la partecipazione di Marsilio Ficino, voluta dal Principe Lorenzo il Magnifico, con l’intento politico di riportare a Firenze le spoglie del Sommo Poeta. La fortuna di Dante nel Rinascimento si lega a importanti opere d’arte di illustri pittori, come Raffaello Sanzio, che dedicherà a Dante due ritratti, presenti in Vaticano nella celebre “Stanza della Segnatura” di Giulio II, interessante anche il “Ritratto allegorico di Dante Alighieri” del Bronzino, presente in mostra. La ripresa della fortuna di Dante si avrà nel Risorgimento, la Sua vita verrà sollevata a modello per tutti gli intellettuali militanti, impegnati a tradurre in azione il loro pensiero, con l’obiettivo di realizzare il sogno di Dante, l’Unità d’Italia.

Un invito a tutti gli Italiani e ai Parlamentari in particolare: Sia ancora oggi Dante guida sicura per il Nostro operato, volto all’Unità e alla Bellezza.

                    Apri la mente a quel ch’io ti paleso e fermalvi dentro;

                    ché non fa scienza, sanza lo ritenere, aver inteso.   

                                                                                           (Par. V, 40-42)