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DAE

Diffusione e utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici – DAE. Una legge che salva la vita

Oltre un anno dopo l’approvazione della LEGGE del 4 agosto 2021, n. 116 – Disposizioni in materia di utilizzo dei DAE defibrillatori semiautomatici e automatici, parte il corso di formazione BLS-D con didattica American Heart Association internazionale e accreditata 118 presso la Camera dei Deputati; l’avvio dei primi corsi è un passo importantissimo che segna l’attuazione di una normativa fondamentale per garantire la ”maggiore” sicurezza dei nostri cittadini.

Si tratta di un segnale di un’attenzione del Governo a tematiche quali la sicurezza sul lavoro? Dalle cronache quotidiane evinciamo che sono molti, troppi, gli incidenti che colpiscono le persone in orario lavorativo o mentre si spostano per raggiungerlo. Diminuire i numeri è certamente possibile, soprattutto guardando ai differenti scenari. Primo fra tutti quello di cui trattiamo qui riguarda l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico, per usare il quale è necessario aver acquisito precedentemente le dovute competenze.

Un lungo percorso

Sono molti gli anni in cui il Parlamento italiano ha carezzato l’idea di dare vita a un programma pluriennale per la diffusione e l’utilizzazione dei defibrillatori semiautomatici e automatici esterni (DAE). Questo è stato fatto con l’obiettivo – vista l’epidemiologia – di dotare defiblillatori stazioni ferroviarie e della metropolitana, aziende, musei e principali luoghi di incontro, per renderle aree più sicure. A poche settimane dalla Giornata Mondiale della Rianimazione Cardio-polmonare, celebrata il 16 ottobre scorso, finalmente si riaccende la luce su un tema di primaria importanza: l’arresto cardio-polmonare.

I numeri relativi alla casistica in Italia non lasciano dubbi sulla opportunità di fare cultura e formazione, visto che ogni anno si verificano una media di 50.000 casi di arresto cardiaco. Di questi, circa un quinto avviene sul luogo di lavoro, e, purtroppo, la sopravvivenza è minima. Con un intervento tempestivo con le manovre di Rianimazione Cardio-Polmonare – RCP e con l’uso del DAE, i casi di sopravvivenza aumenterebbero in maniera esponenziale. L’utilizzo del defibrillatore può aumentare infatti le possibilità di sopravvivenza fino al 50% e non é quindi una differenza marginale.

Cos’è l’arresto cardio-polmonare

L’arresto cardio-circolatorio improvviso si verifica a causa di un’aritmia quando il cuore batte a un ritmo così elevato da cominciare a vibrare, compromettendo la capacità dell’organo di pompare il sangue al corpo e al cervello. In assenza di un immediato intervento, esso può portare al decesso nell’arco di pochi minuti. Il soggetto che ha subito l’arresto cardiaco, difatti, perde coscienza e  subisce lo spegnimento di tutte le funzioni vitali, inclusa la respirazione.  L’arresto cardio-polmonare può avere diverse cause, sia cardiache che altre non direttamente correlate al mal funzionamento cuore ma che vanno a determinare una grave aritmia, questa aritmia ha come conseguenza l’arresto del battito cardiaco, ovvero la cessazione di qualunque attività elettrica del cuore.

La tempestività è tutto

In presenza di un arresto cardiaco è fondamentale intervenire con prontezza, al fine di dare supporto agli organi vitali e far ripartire l’attività cardiaca. Si stima infatti che, per ogni minuto trascorso, le possibilità di successo della rianimazione diminuiscano del 7-10%. Più tempo trascorre prima dell’intervento, maggiori saranno i danni agli altri organi, vitali e non, fino alla morte del paziente. Non sempre, peraltro, vi sono segni premonitori dell’attacco, e questo rappresenta una sfida ulteriore. Alcuni possono avvertire un improvviso batticuore o senso di vertigine, a indicare un’aritmia cardiaca potenzialmente pericolosa, altri pazienti affetti da arresto cardiaco improvviso possono perdere coscienza prima ancora di riuscire a chiedere soccorso.

Sapere come si manifesta un attacco cardio-circolatorio non è tuttavia via sufficiente: occorre anche saper fare la cosa giusta, reagendo con tempestività e competenza. Ovvero, saper utilizzare in maniera sicura e adeguata il defibrillatore: questo è un dispositivo salvavita che riconosce le alterazioni del ritmo della frequenza cardiaca ed eroga, se necessario e possibile, una scarica elettrica al cuore, azzerandone il battito cardiaco e, successivamente, ristabilendone il ritmo; alfine si tratta di apparecchi in grado di riconoscere autonomamente un ritmo “defibrillabile” e di erogare la scarica salvavita. 

E’ necessario acquisire competenze all’uso del DAE

Innanzitutto, ricordiamo cosa corrisponde all’acronimo DAE: si tratta del Defibrillatore Automatico Esterno. In Italia con tale sigla si indicano però anche i defibrillatori semiautomatici il cui utilizzo è previsto dalla normativa vigente. Sono ambedue dispositivi salvavita in grado di riconoscere le alterazioni della frequenza cardiaca e mandare una scarica al cuore per resettarlo.

I DAE devono essere posizionati all’interno di teche ad accesso pubblico 24 ore su 24, cosicché siano ben visibili, anche grazie ad apposita segnaletica, e anche facilmente accessibili di modo che il loro utilizzo possa essere immediato. Avere a disposizione il DAE nei luoghi aperti e pubblici, nelle sedi delle pubbliche amministrazioni, in scuole e uffici, in stazioni, aeroporti e porti, così come in grandi magazzini, aziende, palestre, centri sportivi è ancora uno scenario ideale. Le società sportive che utilizzano gli impianti sportivi pubblici, secondo l’articolo 11-bis della Legge 116/2021, hanno l’obbligo di condividere il DAE con coloro che utilizzano gli impianti stessi. Qui una nota: il Decreto Balduzzi è chiaro sulla necessità di disporre di un defibrillatore per praticare sport; il decreto implica altresì che senza un DAE non si può praticare sport; inoltre dal momento che il suo impiego errato può nuocere alla salute della persona con arresto cardiaco, occorre normarne l’utilizzo a un personale che abbia ben studiato come utilizzarlo.

Chi ne può farne uso?

Secondo la legge del 4 agosto 2021 n. 116 all’articolo 3 e successive modifiche alla legge 3 aprile 2001, n. 120, l’uso del defibrillatore semiautomatico o automatico è consentito, oltre che al personale medico, anche al personale sanitario non medico, nonché al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardio-polmonare.

L’estrema semplicità del funzionamento del DAE e l’elevata sensibilità e specificità diagnostica ne consentono quindi, per questo, l’utilizzo anche da parte di personale non medico e, più estensivamente, da parte di “first responders” non sanitari opportunamente addestrati. A titolo di esempio citiamo i volontari del soccorso, le forze dell’ordine, i vigili del fuoco, eccetera. 

In assenza di personale sanitario o non sanitario formato, nei casi di sospetto arresto cardiaco è, comunque, consentito l’uso del defibrillatore semiautomatico o automatico anche a chi non sia in possesso  di formazione specifica. Si  applica, in tal evenienza, l’articolo 54 del codice penale “Stato di necessità” alla persona che,  non  essendo  in  possesso  dei  predetti requisiti, nel tentativo di prestare soccorso a una vittima di sospetto arresto cardiaco, utilizza un defibrillatore o procede  alla rianimazione cardio-polmonare. Questa premessa porta alla considerazione che sia necessaria una maggiore divulgazione – attraverso percorsi formativi dedicati – della problematica qui trattata. Ciò affinché vi sia, anche tra i cittadini comuni, affinché capiscano segni e sintomi dell’attacco cardiaco e infine vi sia conoscenza delle modalità di utilizzo del defibrillatore semi-automatico.

Certificazione

Acquisire competenze in questo ambito può salvare vite! Per questo è importante iscriversi a un corso di formazione specifica BLS-D, sigla di basic life support- early defibrillation, che in italiano suona come supporto di base delle funzioni vitali e defibrillazione precoce. Il percorso è di 5 ore e fornisce conoscenze e competenze per soccorrere i soggetti colpiti da arresto cardiaco improvviso mediante la rianimazione cardio-polmonare (RCP) e, ove necessario appunto, la defibrillazione precoce. Attraverso lezioni frontali e pratiche, i discenti acquisiranno tutte le nozioni su come utilizzare correttamente il defibrillatore semiautomatico, dal settaggio dell’apparecchio sino alla disposizione delle piastre sul corpo della persona in arresto cardiaco. Impareranno a praticare la rianimazione cardio-polmonare (massaggio cardiaco) e la tecnica per la disostruzione delle vie aeree.

I corsi sono erogati da molteplici realtà accreditate  Croce Rossa Italiana, Squicciarini Rescue, AREU Lombardia e molte altre realtà anche locali, a cittadini maggiori dei 16 anni di età, cui si prevede il rilascio dell’attestato di operatore BLSD laico. Per mantenere la qualifica di operatore laico abilitato all’utilizzo del DAE, ogni due anni è necessario fare un corso di aggiornamento. Ciò perché, trattandosi di manovre e tecniche salvavita, è necessario essere sempre aggiornati. 

Attenzione alle specifiche esigenze dei bambini

E’ doveroso ricordare che esiste anche il corso sulle manovre di Pbls-d (Pediatric Basic Life Support – Defibrillation), indispensabile ai fini di aiutare il bambino a riprendersi o comunque a limitare le conseguenze dell’arresto respiratorio e/o cardiaco. Difficile pensare a questi eventi che tuttavia, purtroppo, accadono anche per la semplice inalazione di un piccolo gioco. Si tratta di un percorso specifico, il cui primo obiettivo è spiegare che la persona in età pediatrica non è da considerarsi alla stregua di un piccolo adulto – una miniatura – bensì un organismo con differenze anatomiche e fisiologiche (rispetto all’adulto) che impongono tecniche diverse di BLS.

Tracciabilità, Registrazione dei DAE presso le centrali operative del sistema 118

Al fine di consentire, in caso di arresto cardiaco, la tempestiva localizzazione del DAE più vicino e di fornire indicazioni per il suo reperimento ai chiamanti o ad altri soccorritori, i soggetti pubblici e privati già dotati di un DAE devono darne comunicazione alla centrale operativa del sistema di emergenza sanitaria 118 territorialmente competente, specificando il numero dei dispositivi, le caratteristiche, la marca e il modello, l’esatta ubicazione e gli orari di accessibilità al pubblico. Occorre inoltre indicare la data di scadenza delle parti deteriorabili, quali batterie e piastre adesive, nonché gli eventuali nominativi dei soggetti in possesso dell’attestato di formazione all’uso dei DAE.

Oggi, passati i 60 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, ogniqualvolta viene acquistato un DAE è fatto d’obbligo all’esercente di darne comunicazione alla centrale operativa del sistema di emergenza sanitaria 118 territorialmente competente. Ciò attraverso modulistica informatica,  sulla base dei dati forniti dall’acquirente, indicando il luogo dove è prevista l’installazione del DAE. I DAE devono essere collegati al sistema di monitoraggio remoto della centrale operativa del sistema di emergenza sanitaria 118 più vicina. Il monitoraggio consente di verificare in tempo reale lo stato operativo del DAE e la scadenza delle parti deteriorabili e di segnalare eventuali malfunzionamenti.Nei luoghi pubblici presso i quali è presente un DAE registrato ai sensi del comma 1 deve essere individuato un soggetto responsabile del corretto funzionamento dell’apparecchio e dell’adeguata informazione all’utenza. La centrale operativa del sistema di emergenza sanitaria 118 territorialmente competente, sulla base dei dati forniti, presta un servizio di segnalazione periodica delle date di scadenza delle parti deteriorabili dei DAE.

A Natale puoi..

Lasciato alle spalle l’ultimo fine settimana di novembre, siamo già illuminati dai festoni natalizi. Inizia il giro di giostra dei regali, la ricerca del presente giusto, del menù migliore – o, vista la situazione, d’effetto, ma economico – del pensiero inaspettato. 

Allora, perché accanto al golfino di cachemire, all’ultimo gioco elettronico, al cofanetto che offre imperitura bellezza, non regalare ai nipoti, alle sorelle e nuore, ai generi e agli amici, anche un corso di formazione BLS-D? Se vi sembra troppo, allora potete sempre fare dono di un DAE alla comunità montana che si riunisce per le festività in vetta, attorno alla piccola chiesetta di pietra. Se vi ringrazieranno un giorno è perché, con il vostro gesto, avrete salvato una vita.

                                                                                                                                        ©Chiara Francesca Caraffa

 

 

 

 


Chiara Francesca Caraffa

Impegnata da sempre nel sociale, è Manager del Terzo Settore in Italia, ove ricopre ruoli istituzionali in differenti Organizzazioni Non Profit. Collabora con ETS in Europa e negli Stati Uniti, dove promuove iniziative per la diffusione della consapevolezza dei diritti della persona, con particolare attenzione all'ambito socio-sanitario. Insegna all'International School of Europe (Milan), dove cura il modulo di Educazione alla salute. Cultrice di Storia della Medicina e della Croce Rossa Internazionale ed esperta di antiquariato, ha pubblicato diversi volumi per Silvana Editoriale e per FrancoAngeli.

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