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FIDAF – venerdì culturali – Cambiamenti e non cambiamenti climatici negli eventi estremi

Venerdì 22 febbraio 2019

VENERDÌ CULTURALI
2019, 16° CICLO

Cambiamenti e non cambiamenti climatici negli eventi estremi.

Dal dissesto ideologico al dissesto idrogeologico

Relatore: Catello Masullo

Sala G. Medici – FIDAF – via Livenza, 6 – Roma

ore 17.00 – 19.00

 

Capello Masullo – Laurea in Ingegneria Idraulica, con lode, nel 1978. 41 anni di esperienza di progettazione e direzione lavori di opere di ingegneria idraulica ed infrastrutturale in Italia ed all’estero. Attività di ricerca scientifica e di docenza universitaria a partire dai primi anni ’80. Assistente alla Cattedra di Costruzioni Idrauliche della Facoltà di Ingegneria La Sapienza di Roma, dal 1981 al 2005. Dal 2006 : docente presso la cattedra di GESTIONE DEI SERVIZI IDRICI della Facoltà di ingegneria della Università Roma 3. Autore di svariate decine di memorie di ricerca scientifica agli atti dei principali convegni di Idraulica e Costruzioni Idrauliche, nazionali ed internazionali. Correlatore di decine di tesi di laurea in Ingegneria Idraulica. Svolgimento, in qualità di docente/esaminatore, di oltre mille esami della cattedra di Costruzioni Idrauliche a la Sapienza e di quella di Gestione dei Servizi idrici a Roma 3.

Cambiamenti e non cambiamenti climatici negli eventi estremi. Dal dissesto ideologico al dissesto idrogeologico

Diversi studi scientifici su piogge e calamità idrogeologiche dimostrano la generale tendenza al calo della piovosità e dell’intensità di pioggia, mentre sono in aumento le calamità a causa dell’uso del territorio con crescente utilizzo di aree a non trascurabile pericolosità idrogeologica.
Non sembrerebbe quindi corretto attribuire le tragedie sempre più frequentemente ripetute ai “cambiamenti climatici”, ma ai “cambiamenti di risposta idrologica dei bacini”, dovuti ai progressivi processi di impermeabilizzazione dell’azione antropica, non associati ad opportune misure per assicurare la invarianza idraulica degli interventi.

La congruità fra gestione urbana della città e mitigazione del rischio idrogeologico dovrebbe basarsi su:

  • riduzione del consumo di suolo, ossia “costruire sul costruito”;

  • seguire il principio della invarianza idraulica;

  • prendere in seria considerazione le criticità idrogeologiche del territorio cittadino;

  • continua manutenzione delle opere di difesa del suolo, in particolare di quelle idrauliche.