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Futurism & Co.: un piccolo gioiello

Ritorno al Futuro

A Roma può succedere che, andando a vedere una vernice in una galleria di recente apertura, l’attenzione cada su un piccolo locale espositivo in via Mario de’ Fiori 68, Futurism & Co., portando i passi immediatamente dentro di esso.

Si viene accolti da opere di Giacomo Balla e di Piero D’Orazio, in posizione alterna sulle pareti per un confronto, quasi un richiamo da pifferaio magico di quadri sapientemente accostati e simili, garbatamente succedanei: Balla ha aperto la porta all’astrattismo, e per soggezione, a diverse scuole moderne.

Era tempo, era davvero tempo che non potessero vedersi, in vari eventi, opere che abbiano la potenza di far godere un visitatore, ed insieme di condurlo lungo i sentieri dei loro messaggi. Questa galleria ha volutamente messo punto ai finti artisti, a quei critici e pittorini che non sanno cosa sia arte, che è l’umiltà di studio che conduce alla fiducia ad occhi chiusi per la propria sensibilità che, come una voce irresistibile, reclama verità e totale disponibilità di ideazione e di esecuzione, ad altissimi costi di tempo.

Questo è essere pittori, uniti alla capacità ed alla personalità creativa, se si è grandi. È cosa nota che, nel mare di mediocrità rattristante solo qualche nome dal dopoguerra ai nostri giorni sembra essere un accettabile faro. Da quando si va dietro ai virtuosi del metodo e dello strumento, più o meno d’oltremare o non italiani, chi cerca arte deve andare ramingo per luoghi ed istituzioni alla ricerca di qualche opera che dia conoscenza, così in pittura come in letteratura.

Futurism & Co. vuole riprendere un bel discorso interrotto, senza negare nulla, né l’esperienza, né il rapporto diverso con l’ambiente, e ci si augura un successo dovuto, che il desiderio di riprendere il livello nazionale suggerisce. La parola d’ordine è negare il ripetitivo, il passaggio a livello della politica di comodo ed innaturale, seguire l’immaginazione dinamica ed armoniosa di Giacomo Balla, scoprire come D’Orazio ha fatto suoi, con altra poetica, quei fraseggi e versi multicolori.

Marilù Giannone