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Giancarlo Carpi e il Futurismo

Il Futurismo si ritrova a Roma

Un uomo giovane, disinvolto, informale si siede e si presenta, accomodando le sue lunghe gambe: Giancarlo Carpi, Docente di Belle Arti a Frosinone, specialista in arte moderna, conoscitore in particolar modo del Futurismo e di tutti i suoi momenti. La Galleria Futurism &Co è iniziata con una raccolta di quadri futuristi che il genitore, appassionato d’arte, collezionava, fino al punto da voler diffondere il linguaggio trasmesso da essi mediante Internet, richiamando critici, acquirenti, estimatori da ogni parte.

Da quel momento la Galleria è diventata realtà, e la famiglia intera ne è partecipe: gli eventi, per quanto accuratamente preparati da tutti, sono sempre commentati da Giancarlo, che spazia culturalmente dall’antico alle ultime battute del moderno, vale a dire fino al Neopop, a Murakami ed i seguaci italiani, e soprattutto, ci tiene a dirlo, fino all’ultimo genere artistico che evidenzia il valore antinarrativo e narrativo dei personaggi, cioè ai personaggi nati dal mondo delle arti plastiche,cioè dal mondo dei prodotti, come Hello Kitty, nata come personaggio/prodotto narrativo ,senza storia.

A questi, cioè coloro che mostrano invece la narratività delle figure di stessa origine dei precedenti, si pongono specularmente le creazioni di Elio Varuna e Katija Tukiainen , che il critico d’arte è in procinto di presentare nella Galleria di via Mario de’ Fiori. Ancora, dopo un evento straordinario sul Futurismo in America il 2014, espone a Noto una raccolta di opere Street Art e Street Art astratta, questa non plurima nelle creazioni, che tendono attualmente al recupero figurativo.

Giancarlo Carpi parla diffusamente di futuristi, di una tesi su Prampolini, della originalità di Depero che ha saputo introdurre inconsapevolmente l’arte al pop, con i soggetti animati. Dà molto credito all’impegno rivoluzionario di questo movimento che ha aperto altre vie anche con dura decisione, lasciando non già le figure, ma la morbida stasi o il leggero affacciarsi dell’oggetto all’occhio dell’osservatore  scegliendo la fusione tempo/spazio nell’apertura al movimento, alla corsa, alla veduta su più spazi e più piani prospettici diversi.

Se la raccolta di opere dei grandi Futuristi hanno raggiunto mediante mostre la visibilità di 100 in 20 anni, al momento Carpi preferisce approfondire temi particolari di essi, già nel Gruppo di Littoria come Sibò e Tato o De Rosso, per far conoscere al mondo finora limitato nel genere le Artiste, le Futuriste, in realtà già segnalate dagli Americani, dalla consorte di Marinetti, Benedetta, a tutte le altre rappresentanti del Movimento, precedentemente, il 2009, esposte a Nuoro con enorme successo. Non solo pittrici, ma scrittrici e padrone delle arti figurative, innovative nei modi creativi come per la “Tavola tattile” di Benedetta stessa.

Promette che presto queste Artiste sottaciute, come tutte le altre dalla cultura dal Medioevo in poi, avranno ancora l’occasione di evidenziarsi : questo è un altro punto che dimostra come la Galleria Futurism & Co sia gestita da persone che hanno veramente a cuore l’informazione e la sua azione nel pensiero evolutivo della gente: si sottolinea che il locale è alla portata di italiani e stranieri, e che anche un giro curioso all’interno basta per uscirne arricchiti.

E dunque, per “seguir virtute e conoscenza” i colori, le fughe cromatiche, i forte, i piano , il fascino realistico delle vedute dall’alto, condotte da aerei come linee guida per espandersi spiritualmente sono indispensabili per riprendere a studiarsi questo Movimento italiano, che ogni giorno offre un messaggio nuovo, oggi come al momento del suo nascere, ricco di fiducia nell’uomo ed i suoi positivi, alti valori. L’arte è etica – conclude Giancarlo Carpi – è fusione del bello della macchina con la guida umana, è il cervello che sceglie e che domina la tecnica. E Roma, come Capitale, apre per prima e diffonde questa realtà irrinunciabile.

Marilù Giannone