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Giappone: a Natale la tradizione vuole il pollo di KFC

Pollo fritto a Natale, non il tipico Karaage ma più semplicemente quello della nota catena statunitense Kentucky Fried Chicken. Un’usanza curiosa di proporzioni imponenti che la BBC afferma di coinvolgere circa 3,6 milioni di famiglie giapponesi ogni Santo Natale, con vendite dieci volte superiori rispetto alla media normale. File infinite ai negozi, prenotazioni con mesi di anticipo, ore di attesa per portare a casa quello che è diventato il piatto della tradizione natalizia giapponese per eccellenza: un secchiello di pollo fritto.

Come è possibile che il Giappone, Paese con una cultura gastronomica antichissima e diversificata, faccia una scelta tanto dozzinale in un momento importante come le feste di Natale? La spiegazione è piuttosto semplice in realtà; innanzitutto essendo il Giappone un paese a prevalenza buddista e shintoista, le festività natalizie non sono un momento così sacro. Solo l’1% dei Giapponesi è cattolico, e il Natale del Sol Levante non è altro che una tradizione importata dall’Occidente. Fino a poco tempo fa, quindi, nessuna storica usanza accompagnava il Natale giapponese, e un astuto dirigente del KFC si rese conto che poteva colmare quel buco costruendone una nuova a suo uso e consumo.

A un Paese non abituato a festeggiare il Natale si sommò un’imponente operazione di marketing, e il tutto – rafforzato dall’universale pigrizia delle feste e dal fatto che il pollo fritto piace proprio a tutti – causò un corto circuito che rese il Giappone il terzo mercato di riferimento (dopo Stati Uniti e Cina) per il Kentucky Fried Chicken.

Un’operazione di marketing vincente che fece diventare Okawara prima presidente e poi CEO del Kentucky Fried Chicken Japan e che dopo ben 40 anni è rimasta ancora una salda tradizione gastronomica del paese.

crediti: dissapore.com

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