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Il “Made in Italy” nel Mondo: al via il nuovo progetto di internalizzazione delle imprese di Conflavoro PMI

“Il mondo ha fame di Made in Italy”

E’ questa l’ultima iniziativa messa a punto dalla Confederazione delle piccole e medie imprese, Conflavoro PMI, e presentata mercoledì pomeriggio a Palazzo Madama, nella sala dedicata ai caduti di Nassirya. Un roadshow per parlare di Made in Italy e di internalizzazione delle piccole imprese che girerà alcune città della Penisola (Cagliari, Lecce, Firenze, Verona, Torino) a partire da venerdì 8 febbraio allo scopo di supportare le imprese italiane e creare una rete di professionisti che sia di sostegno alla loro espansione nei mercati internazionali.

Un progetto, dunque, che si rivolge alle piccole realtà imprenditoriali, al mondo delle partite IVA e, più in generale, al valore stesso della Penisola e del prodotto “Made in Italy” nel mondo, come suggerisce lo stesso titolo. L’iniziativa è stata presentata dal presidente nazionale di Conflavoro, Roberto Capobianco, dal senatore Manuel Vescovi e da Andrea Meucci, presidente del consorzio Global Trading Network. Presenti all’evento anche diversi imprenditori arrivati da tutta Italia.

“Dare supporto concreto alla piccola impresa italiana che, in un mondo globalizzato, fatica ad uscire dalla propria Regione e a farsi conoscere all’estero, valorizzando il prodotto Made in Italy e creando una rete di piccole realtà imprenditoriali in grado di presentarsi al mercato internazionale come un fronte unico e compatto”, sono queste le finalità del progetto promosso da Conflavoro, illustrate da Roberto Capobianco in apertura ai lavori. “Ciò che manca è una vera e propria cultura imprenditoriale che coinvolga anche la piccola impresa”. Sono proprio le piccole aziende, a quanto pare, a richiedere un supporto esterno per poter capire quali mercati potrebbero essere appetibili per loro e per i loro profitti. Ed è questo l’intento primario del roadshow che prenderà il via oggi a Cagliari.

“Ciò che rende unici il Made in Italy e il prodotto italiano è la creatività che ci caratterizza e che nessun mercato sarà in grado di copiare”, ha poi aggiunto Capobianco.  “Con questo progetto cercheremo inoltre di invogliare le piccole imprese ad investire qui in Italia, ad utilizzare le materie prime e la manodopera nostrana, dando nuovo lavoro. Il roadshow serve a far sì che ci siano sempre più imprese, che le aziende diano sempre più lavoro e che crescano: se le aziende non crescono, muoiono. E se muoiono le imprese, per l’Italia non c’è futuro”.

Andrea Meucci ha poi spiegato la necessità per queste aziende di piccole dimensioni di uscire dal mercato nazionale in quanto “ormai saturo, maturo e reduce da anni di crisi di cui si riescono ad osservare ancora gli effetti negativi”. Il roadshow di Conflavoro servirà, dunque, “a fornire alle piccole imprese un percorso di investimento non fine a sé stesso, ma pensato sul lungo periodo”. A questo scopo, ha poi concluso Meucci, “è fondamentale investire sulla creazione di consorzi e reti di imprese che serviranno non a delocalizzare, ma ad esportare”.

Presente all’incontro anche il senatore di quota Lega, Manuel Vescovi, che ha ribadito la necessità di far conoscere all’estero i prodotti veri italiani. “L’obiettivo primario che mi sono posto come senatore è quello di aiutare le imprese, collaborando e favorendo il loro sviluppo anche nel mercato internazionale”. “Ho scelto gli affari esteri proprio perché è lì che si può la differenza, creando relazioni importanti anche all’estero” ha poi confessato al termine della conferenza stampa. “Ed è questo quello che voglio fare: capire come aiutare il mondo imprenditoriale ad andare all’estero. La politica – ha concluso – deve fare proprio questo”.

FABIANA LUCA