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Il Primato Spirituale di Roma Capitale in un saggio di Matteo Castagna, presentato a Palazzo Montecitorio

La sfida Italica al Nichilismo Europeo

Si è svolta, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, a Palazzo Montecitorio, un’interessante presentazione del libro di Matteo Castagna dal titolo “Cattolici tra Europeismo e Populismo”, edito da Solfanelli. Presenti l’autore, l’editore e tre competenti relatori Vito Comencini, Giacomo Bergamaschi e Andrea Bacciga.

Il libro si colloca già dalla scelta del titolo in un dialogo quanto mai attuale, in vista delle prossime elezioni europee. Come lo stesso autore sottolinea: “La lettura del libro contribuirà a far capire da che parte stare in politica: Sovranità e Identità (ovvero “Populismo”) o Cosmopolitismo ed Europeismo (ovvero progressismo conciliatorista?)”.

E’ uno strumento importante per comprendere cosa sta accadendo, nel tentativo di risalire alle cause di questa profonda crisi che, prima ancora che economica e politica, ai fatti si dimostra essere una crisi morale ed identitaria. Libro coraggioso che porta chiarezza su alcuni concetti, come quello di populismo, spesso usato come un’accusa verso tutti quelli che difendono i valori identitari e le radici cristiane dell’Europa.

Per l’autore i cattolici sono disorientati di fronte ai problemi attuali del globalismo e dell’accoglienza indiscriminata. Si è arrivati a mettere in discussione il magistero del papa, cosa che fino a Pio XII non era mai accaduta. Con il Concilio Vaticano II è iniziato un processo di secolarizzazione, questa mondanità ha allontanato la chiesa dalla sua vera essenza, disorientando i fedeli e disarmandoli di fronte al vero nemico di sempre: il Nichilismo.

RECENSIONE AL LIBRO

Il saggio di Matteo Castagna si presenta sulla scena editoriale come un testo d’altri tempi, dove torna a tema la Questione Romana. Ma la cosa innovativa ed interessante dell’operazione sta nel fatto che quanto detto è all’altezza dell’osservatore romano. Questo significa, detto per inciso, permettere al lettore di poter sentire nel modo più immediato possibile, l’attualità del tema trattato. Illuminante a tale proposito è l’analisi, in contro luce, della fase concordataria del fascismo di regime, dove emergono elementi degni d’essere presi in considerazione, in vista di approfondimenti  futuri.

L’autore ha il merito di aver messo al centro della nostra attenzione un risvolto notevole in atto all’interno del confronto a distanza fra Padre Agostino Gemelli e il filosofo Giovanni Gentile, dove la continuità programmatica risorgimentale risulta interrotta, a favore della visione neotomista.

Si invera così quanto pensato dal filosofo Julius Evola. Tanto lo Spiritualismo Assoluto Gentiliano, quanto lo Storicismo Assoluto Crociano, risultano entrambi messi da parte. Cosa per altro ampiamente prevista e temuta dalle formazioni filosofiche in questione. Il positivismo come previsto, ma in primo luogo l’idealismo, e in modo particolare l’Attualismo del Gentile, subiranno una messa all’incanto. Il piano d’opera futuro dell’Enciclopedia Italiana, fine ultimo della Riforma Gentile, ne risulterà inevitabilmente modificato e deviato.

Il progetto politico di regime, con l’Istituto Monarchico al centro delle Forze Armate, quello del Duce del Fascismo, era a un punto di svolta. Dove la Via Italiana alla Modernità incontrava il consenso e il plauso da Oltre Tevere. In sintesi emerge, da una attenta disanima di quello che è un luogo esemplare della storiografia novecentesca, quella che fu all’epoca avvertita come una scoperta scientifica con cui dover fare i conti: la Capitale d’Italia, non è Roma senza il Vaticano.

Questo spiega il nesso inerente al titolo, sussistente tra Cattolicità e Romanità, e la validità argomentativa riposta nella dicotomia Europeismo/Populismo.

L’autore senza venire meno all’intento critico del suo operare e con andamento metodico, inizia a una cronistoria accademica dedicata al mondo della Tradizione, che movendo a partire dall’interno, permette al lettore di poter fare il punto su quanto stava accadendo Oltre Tevere: l’Avvento del  Mondo  Moderno.

Siamo così introdotti con competenza in un mondo di passioni per  tenore e tensioni, quanto mai attuali. Infatti per imperio, lo Stato è il primo a portare la sua sfida al nichilismo, nel tentativo di colmare, in senso universalistico, il vuoto di regime lasciato dalla Chiesa. Un dramma tutto moderno, dunque, che ancora attende un Carme Secolare, romanamente all’altezza dell’Ora Presente.

Gli attori di un tempo tornano in prima linea da Sovranisti, in forza di un inesausto e continuo richiamo a quelli che furono i loro referenti Mondialisti. Soli, sono messi in luce, come posti di fronte alla notte dei massimi sistemi, intenti a scrutare nelle tenebre, nel tentativo di individuare i caratteri del moderno. Partito Romano contro Patto Modernista, come dire Piano Kalergi o Sodalitium Pianum. Il punto di vista Italo-Vaticano è stato riferito dall’Autore con serietà e dedizione, ma è anche evidente che stiamo da tempo percorrendo un sentiero interrotto. Dove la sintesi del presente, si fa sentire come sempre più assente.

La Via Italiana per la Modernità. – La svolta ancora ci attende. Uno studio scientifico, importante per chi intende fare ricerca sul serio, un contributo alla biblioteca del lettore attento. Il Libro è stato infine Scritto. Il Testo ha incontrato il suo Lettore. La sua Poetica è da questo momento chiusa in una Stanza.  

A Noi portare a compimento l’Opera

Ora è la svolta