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Il Reddito di Cittadinanza …. e la Corazzata Potëmkin

MAGIE ALCHEMICHE PER APPRENDISTI STREGONI … in ECONOMIA

Per l’approvazione del Reddito di Cittadinanza, la legge è stata varata quasi sul filo di lana del 31 dicembre, prima dell’ inizio  fuochi pirotecnici …. e adesso ? Bhè ora, dopo i botti Capodanno, siamo in attesa dei decreti attuativi, augurandoci che giungano come gli sbarchi dei migranti in Era Salvini” ….. cioè molto meno numerosi rispetto agli standar legislativi del nostro sistema giuridico e parlamentare.  E c’è da sperare che formalmente siano comprensibili non ai soli specialisti in burocratese, in quanto le leggi in questa noostra Repubblica già spesso nascono male e vengono poi elaborate e redatte anche peggio, ovvero con un pessimo linguaggio e con una fraseologia spesso contorta (forse per rendere meno evidenti le lacune nei contenuti !).

Uno STATO sufficientemente serio, efficiente e giusto dovrebbe garantire a tutti i suoi Cittadini – o comunque alle persone che risiedono nei suoi territori o confini – un livello di vita decoroso e dignitoso. D’accordo ! …. ma come ? A mio parere mettendo a disposizione di tutti i Cittadini concrete possibilità di lavoro e non certo elargendo genericamente “redditi” a pioggia. Uno Stato sufficientemente illuminato, fiero ed equo dovrebbe quindi creare opportunità di lavoro ed incentivi per tutti, intervenire poi con aiuti concreti e mirati a sostegno di quelle fasce della popolazione in difficoltà o in stato di comprovato bisogno, castigare severamente l’accattonaggio e gli approfittatori, così come i “furbetti del quartierino e del cartellino”, i parassiti e i nullafacenti per vocazione. Uno Stato con un “Senso Etico” dovrebbe educare i propri cittadini al valore e alla sacralità del Lavoro e non consentire una incontrollata oziosità, né la quotidianità di un gioco d’azzardo senza limiti, così come la ricerca di pseudo paradisi artificiali tramite l’uso e l’abuso di droga.

Il così detto reddito di cittadinanza, come ideato da quel Movimento Politico, oggi immeritatmente alla Governo della Nazione – al di là di come sarà attuato e regolamentato – mi riporta alla mente alcuni episodi della favola di Pinocchio (se non erro l’albero degli “zecchini d’oro”) e molte analogie mi fanno pensare che la promessa di istituire un indiscriminato Reddito di Cittadinanza abbia generato un  massiccio “Voto di Scambio”, nonchè una sbagliata aspettativa al “sussidio di Stato” o alla sussistenza obbligatoria, adagiandosi nella quieta pigrizia. Una promessa che, unitamente ad una giusta delusione e ad una santa collera di molti elettori verso quasi tutti i partiti tradizionali (rinnovatisi solo mutando le proprie sigle o i loro acronimi), ha causato il successo immeritato del nuovo Raggruppamento Politico Pentastellato che vanta una classe dirigente – salvo rare eccezioni – di incompetenti, impreparati ed incolti, nonchè una base elettorale in gran parte eterogenea, raccogliticcia e, sovente, senza arte e né parte.

A questo Reddito di Cittadinanza ben potrebbe quindi adattarsi quella definizione con cui la Corrazzata  Potëmkin”, celebrata nel film di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn del 1925, venne successivamente ribattezzata con una battuttaccia Fantozziona scandita da Paolo Villaggio, divenendo così ancor più famosa anche presso i militanti di trinariciuta obbedienza, nonché presso i frequentatori di una certa intellighenzia elitariamente becera o, se si preferisce, beceramente elitaria.   

E quindi, per coloro che pur avversando il Reddito di Cittadinanza ma trovandosi, purtroppo, in situazioni economiche e lavorative precarie, per sopravvivere in un contesto dominato da un brutale neoliberismo, da una finanza apolide e dalle leggi del mercato, non sarebbe inopportuno ritornare alla formula del “Baratto”.  Infatti questo antico sistema – contrapponibile ad ogni “New Economy” –  consentirebbe di non essere più schiavi di false monete virtuali, di non dover più subire l’imposizione della nuova fatturazione elettronica, di non essere solo “oggetti” e non “soggetti”, identificabili tramite un codice fiscale.  Personalmente io sono convinto che, in tali condizioni, solo “il Baratto” potrebbe aiutarci consentendoci, almeno, di attenuare una vessatoria imposizione tributaria, vera e propria “Rapina di Stato” a carico di alcune categorie di Sudditi non Cittadini che oramai (in tempi di “migranti” – coccolati dalla Karitas, dal P.D., ecc. ecc)  stanno costituendo una “Nuova Etnia di Italiani”:  quella de I Tartassati”.

GIULIANO  MARCHETTI

 


Giuliano Marchetti

Direttore Editoriale di Consulpress, Commercialista e Revisore Contabile.