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In fuga dal Bel Paese

Sembrano lontani i tempi in cui gli italiani nel dopoguerra partivano in cerca di fortuna. In realtà la situazione non è così diversa da allora. Nonostante i media parlino di una ripresa economica dove si registra un aumento del lavoro, alcuni studi sull’emigrazione ci dimostrano il contrario. 

Secondo i dati del Rapporto Italiani nel mondo 2017 realizzato da Migrantes, si registra e si rafforza la fuga degli italiani all’estero: nel 2016 ben 124.076 persone sono espatriate, in aumento del 15,4% rispetto al 2015. E ad aumentare sono soprattutto i giovani: oltre il 39% di chi ha lasciato l’Italia nell’ultimo anno ha tra i 18 e i 34 anni (+23,3%). Il 9,7% ha tra 50 e 64 anni e sono i disoccupati senza speranza rimasti senza lavoro.

Dal 2006, la mobilità italiana è aumentata del 60,1%.  Il continente prioritariamente scelto da chi ha spostato la sua residenza fuori dell’Italia nel corso del 2016 è stato quello europeo, seguito dall’America Settentrionale. Rispetto allo scorso anno, quando la Germania era stata la meta preferita, quest’anno il Regno Unito registra un primato assoluto tra tutte le destinazioni, seguito da Germania, Svizzera, Francia, Brasile e Usa. La Lombardia, con quasi 23 mila partenze, si conferma la prima regione per partenze, seguita dal Veneto, dalla Sicilia, dal Lazio e dal Piemonte.

Questi dati devono imporre una riflessione non sono tra la gente comune che vive condizioni di disagio o semplicemente si informa. Le istituzioni devono rendersi conto che il Bel Paese si sta svuotando, diventando una nazione fantasma con sempre meno giovani che possono investire sul loro futuro. La precarietà lavorativa, insieme alle difficoltà di trovare lavoro, scoraggia un numero sempre più crescente di ragazzi che guardano fuori da casa loro per rincorrere i propri sogni professionali e di vita.

La mancanza di adeguate politiche formative e di un profondo cambiamento del mercato del lavoro e delle sue regole soprattutto culturale non renderà mai possibile fermare questa diaspora giovanile. Nei palazzi del potere sembrano non vedere cosa accade davvero tralasciando i problemi reali che impediscono la crescita economia del paese. La speranza è che si sveglino e si diano da fare, smettendo di preoccuparsi di “altro”.