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Kobe Bryant, ricostruzione dell’ultimo volo

Kobe Bryant, gli Eroi vanno e vengono, ma le Leggende rimangono

Domenica mattina, Los Angeles si è svegliata coperta da una nebbia assai fitta. Le forze dell’ordine locali, a causa della densità della nebbia, hanno deciso di non portare i propri elicotteri per pattugliare la zona interessata, dato il pericolo.

Nonostante questo, Kobe Bryant, ha deciso di portare sua figlia e un amico a vedere una partita di basket dall’altra parte della contea in elicottero. Bryant ha optato per questo mezzo, che usava frequentemente, soprattutto quando giocava nei Los Angeles Lakers per evitare il traffico. Il volo è durato circa 41 minuti. Le persone presenti all’interno dell’elicottero erano nove, morti quando l’elicottero si è schiantato in una zona montuosa molto vicino alla loro destinazione per ragioni ancora sconosciute.

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L’elicottero era un Sikorsky S-76B con targa N72EX, di proprietà della compagnia Island Express  e non è ancora emerso se Kobe Bryant lo avesse noleggiato. I dati del controllo aereo mostrano che l’aereo ha iniziato il decollo alle 9.06 (ora locale) dall’aeroporto John Wayne di Santa Ana, nella contea di Orange, il tratto di costa più ricco a sud di Los Angeles, dove vive la famiglia Bryant. Il radar mostra come l’elicottero fosse diretto a nord-est di Los Angeles.

Quando l’elicottero sorvola l’area dello zoo di Los Angeles, a Griffith Park, il pilota contatta la torre dell’aeroporto Bob Hope di Burbank. “Chiedi il permesso di passare”. Secondo la registrazione delle conversazioni con la torre pubblicate su LiveATC.net. L’elicottero rimane 15 minuti in area, sorvolando, in cerchio, sopra lo zoo di Los Angeles.

Alle 9.30, la torre di Burbank comunica al pilota l’autorizzazione a proseguire, seguendo l’autostrada 5 e continuando a volare in modalità visiva (VFR) a meno di 2.562 piedi d’altezza (762 metri) alto. Da lì, inizia il suo viaggio verso ovest, dove si trova Calabasas, contea di Los Angeles. Il pilota dell’elicottero comunica alla torre di Burbank il suo piano/volo di seguire l’autostrada 118 in direzione ovest e quindi proseguire verso l’autostrada 101 fino a destinazione. La comunicazione viene interrotta e l’elicottero contatta quindi l’aeroporto di competenza, ovvero Van Nuys, nel nord di Los Angeles.
Dalla torre di controllo di Van Nuys viene comunicato che il vento era calmo e la visibilità buona.

I dati del dispositivo aereo mostrano che l’elicottero, in procinto delle montagne, volava a 1.200 piedi. Improvvisamente, intorno alle 9:43 si alza bruscamente ed, in un solo minuto, raggiunge i 2.000 piedi (609 metri). Due minuti dopo il dispositivo scompare dal radar. Alle 9:47, il numero di telefono di emergenza dei pompieri di Los Angeles riceve la prima chiamata da un testimone che dice che un elicottero si è schiantato vicino al numero 4.200 di Las Virgenes Road, sulle colline di Calabasas.

I resti del dispositivo sono sparsi in un’area grande quanto un campo di calcio su una collina a cui è difficile accedere a piedi, ha spiegato lo sceriffo di Los Angeles Alex Villanueva. Alla chiamata hanno partecipato 56 membri delle squadre di emergenza tra pompieri e dottori. Lo sceriffo della contea ha anticipato che l’identificazione dei corpi richiederà giorni.

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Le indagini sulle cause dell’incidente sono appena iniziate. A condurre le indagini saranno le squadre della Federal Aviation Administration (FAA) e della National Transportation Safety Commission (NTSB).

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