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La vile “puttanata” di Matteo Renzi

SECONDO IL VOCABOLARIO TRECCANI,  DICESI  “PUTTANATA”…….

una analisi socio linguistica (… e non solo)  di FRANCO D’EMILIO

A lungo ho esitato sul titolo di questo artic, olo, non volevo stare sopra le righe, ancora di più offendere la sensibilità di alcuni lettori, ma alla fine mi sono convinto, va bene così, la parola rappresenta bene la realtà. Il vocabolario Treccani è chiaro, inesorabile e lapidario: dicesi puttanata “un’azione disonesta, una carognata, una canagliata”, il vocabolario Garzanti sottolinea l’aspetto, il fine subdolo e perfido dello stesso vocabolo, quindi con molta convinzione ho digitato questo termine, sicuramente pesante ed offensivo. Eventualmente, provvederà il direttore responsabile di questa testata, che mi ospita con tanta disponibilità, a mitigare il senso delle mie affermazioni.

Però di questo sono persuaso, l’uscita di Matteo Renzi dal Partito Democratico con la fondazione di un proprio movimento risponde appieno al significato del vocabolo “puttanata” e allo spirito vile implicito: prima, il “fine statista da puttanate” ha affossato il governo Lega-M5S con la successiva costituzione di un gabinetto PD-M5S, assicurandosi un cero numero di ministri, suoi fedeli servitori, in detto nuovo Consiglio dei Ministri; quindi, pochi giorni dopo, oggi 17 settembre 2019 ha ufficializzato la fondazione di un suo partito o movimento che dir si voglia, meglio definirlo un’accolita di complici; infine, ha messo in atto il suo ruolo di ricattatore sull’intesa PD- M5S, perchè, pur garantendo l’appoggio a Conte della conventicola mezzana del “giglio magico”, ha rinnovato il consueto avvertimento a mezze labbra “stai sereno” ovvero “l’ago della bilancia” sono io, ennesimo traditore della politica italiana e, soprattutto, degli italiani.

 

Poco importa quale sia il nome della nuova formazione politica renziana, qualunque “puttanata” resta innominabile, ancora di più quando si ammanta dell’ipocrita finalità di nascere per il bene degli italiani e del governo Conte. Quanto inesistente altruismo a copertura del solo vergognoso e spudorato tornaconto politico personale e di una corte di miracolati. Pensate l’assurdo di Renzi, già sotto il profilo di padre: essere d’esempio ai giovani per far rinascere l’interesse per la politica, ma vadano a ramengo lui e i suoi manutengoli|

In un messaggio su Twitter, stanotte, poco prima dell’una, Renzi ha scritto “Due strade trovai nel bosco e io scelsi quella meno battuta”: bene la novella Cappuccetto Rosso renziana ha scelto di battere un nuovo percorso, le auguriamo di farlo con attenta esperienza peripatetica, noi non perdoniamo!

Ora Matteo Renzi ha rivelato appieno la sua indole di mistificatore, traditore e approfittatore. Egli, un tempo fanfarone “rottamatore”, si è rivelato solo maligno patrigno del Partito Democratico, tale non farà molta strada, purtroppo, però, turberà l’assetto politico italiano. Lui e i suoi si definiscono ispirati da un disegno liberal-riformatore, per favore abbiano almeno il pudore di non dare dignità al loro spirito di pirahna politici. Fra l’altro, sara bene che Matteo Salvini e Giorgia Meloni vigilino sulla possibilità che il “puttanatore” Renzi resusciti con Berlusconi e Forza Italia il Patto del Nazzareno. L’ “omino” della ribollita del giglio magico punta al centro moderato, lascia a Zingaretti il ruolo di becchino definitivo della sinistra rimasuglia.

Certo, fino ad oggi, la partecipazione nel 1994 alla “Ruota della fortuna”, programma condotto da Mike Buongiorno. è stata di buon auspicio alla carriera politica di Matteo Renzi. Ognuno passa alla storia per quello che è: gli italiani ricorderanno il passato “rottamatore” solo come abile puttanatore.

 


Franco D'Emilio

Storico, narratore, una lunga carriera da funzionario tecnico scientifico nell'Amministrazione del Ministero per i beni e le atiività culturali

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