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Lucciole e Falene

MARKETING STRADALE, ANCHE ALLA LUCE DI UN LAMPIONE

Sembra che le lucciole, per lo meno quelle romane, sentano la crisi e l’impoverimento generale e pertanto abbiano deciso di abbassare i loro prezzi.

La notizia è verosimile, ogni settore sociale è duramente colpito dall’andamento scoscienziato dei ben trent’anni di malgoverni, con l’esito inevitabile di un’indigenza diffusa, mascherata talvolta da una dignità intimidita: bisogna quindi prenderne atto. Ma bisogna, anzi si deve, porre rimedio all’impoverimento, anche come problema evidenziato dalle prostitute, pardon …. da certe signore che esercitano la professione più antica del mondo. 

Fermo restando che sarebbe doverosa un’accelerazione sul programma di impiego dei giovani e meno giovani, sarebbe altrettanto doverosa una regolamentazione del meretricio. Vale a dire che bisogna collegarsi a quanto già esiste nel resto dell’Europa, perchè, non ci si nasconda dietro ad un dito, Babbo Natale non esiste, la prostituzione è coeva ad Adamo ed Eva, non sarà mai “debellata” come talvolta è scritto nei catechismi.

L’unica soluzione è accettarla come attività libera di un gruppo di persone, un lavoro, che, così come è retribuito, deve corrispondere tasse allo Stato.

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In Germania, per esempio, le prostitute pagano allo Stato l’IVA, e simile assetto si trova in altre parti d’Europa. In Italia no, perchè la Legge Merlin ha onestamente creduto di salvaguardare le donne, o perchè alcuni pensano che la legge proibisca il meretricio, quando invece proibisce l’induzione ad esso, il favoreggiamento, o lo sfruttamento . Dunque si guardi la realtà per ciò che è, ed innanzitutto si proteggano le prostitute, confinando il mestiere entro le mura, anche di casa, e non sulla strada, a disposizione di maniaci e prosseneti rivenditori di droghe, le si lasci anche libere di farsi assistere dalla Sanità, riducendo la diffusione di ogni tipo di infezione o malattia specifica, e si chieda loro il pagamento delle tasse: ciò che attualmente, con il mestiere sotto le stelle, esse guadagnano, finisce tutto alle loro zone di provenienza, aggravando la situazione fiscale d’Italia. Peggio, ai confini della Nazione, nei fine settimana , si notano file di macchine occupate da italianissimi che vanno a frequentare “ case” straniere, con una perdita economica non esigua, ma, per i fruitori, certamente meno rischiosa sotto ogni aspetto. L’attenzione all’economia ed all’equilibrio d’Italia passa anche per queste infinite vie del Signore, che ha maledetto soltanto chi dà scandalo ai bambini. Ogni indifferenza in proposito rischia solo di diffonderlo.

Marilù Giannone