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Massimo Inardi, l’uomo che contribuì indirettamente alla nascita del CICAP

Il medico e presidente del Centro Studi Parapsicologici di Bologna che cercò di introdurre al pubblico televisivo gli argomenti oggetto dei suoi studi.

Entrando in una libreria o navigando su Internet, siamo  invasi da tutta una letteratura pina di studi, analisi, storie nel mondo del paranormale che va dall’esoterismo agli ufo e dove è difficile specie per un profano districarsi eppure cinquantanni fa di questi argomenti ne parlavano solo un ristrettissimo gruppo di persone, la gran massa delle persone era coinvolta nei problemi quotidiani assai terreni. 

Ma tutto stava cambiando. 

In una trasmissione televisiva, “Rischiatutto” presentato dal compianto Mike Bongiorno si presentò tra la miriade di concorrenti un medico bolognese Massimo Inardi, faccia simpatica, modi gentili ed esperto di musica classica  del XVII e XIX secolo e sulle opere di Johannes Brahms, di cui si dimostrò ben presto un campione. Partecipò alla trasmissione con l’intento di acquistare un impianto hi-fi e nelle nove puntate che lo videro protagonista riuscì a vincere un totale di circa 43 milioni di lire,(circa 400.000 euro) una cifra record per la televisione di quegli anni. Uomo modesto, donò la vincita di una puntata a un bambino che soffriva di gravi problemi ai reni.

Tutto bene fin quando, con grande naturalezza, disse di interessarsi tra l’altro anche alla parapsicologia. Pochi capirono di cosa si trattasse quando i giornali, nel frattempo Inardi era diventata una star, spiegarono il suo significato confondendo una scienza con la magia e quant’altro. 

Lo studio dei fenomeni parapsicologici risale a tempi molto remoti, ma solo sul finire del 18esimo secolo si cominciò ad accostarvi l’interesse scientifico, soprattutto con la diffusione della teoria di Mesner sul magnetismo animale.

La parapsicologia cerca di studiare attraverso l’applicazione del metodo scientifico tutti quei fenomeni della psiche umana riconducili alla sfera del paranormale che vanno oltre le leggi fisiche.

Inardi inoltre era presidente del CSP, Centro Studi Parapsicologici di Bologna e durante le puntate cercava di introdurre al pubblico gli argomenti oggetto dei suoi studi.

A quel punto si scatenò un putiferio, alcuni concorrenti, invidiosi della bravura del medico bolognese, lo accusarono di utilizzare chissà quali tecniche “magiche” per leggere addirittura le domande a Mike Bongiorno oppure di confondere telepaticamente gli altri partecipanti al quiz. La situazione divenne talmente delicata e di dominio pubblico che redazione e  presentatore dovettero trovare un modo per fugare ogni dubbio sull’onestà di Inardi. 

Si decise così di affidare le risposte alla sua assistente Sabina Ciuffi, mentre Mike Bongiorno aveva sul suo cartoncino esclusivamente le domande. 

Inardi scherzò su questa situazione dicendo «Allora cambiamo trasmittente?»  Evidenziando come, se davvero fosse stato in grado di leggere la mente di Mike Bongiorno, avrebbe potuto farlo anche con gli altri. Spiegò successivamente che la sua memoria era dovuta all’applicazione di una memotecnica di cui era esperto, nessun trucco.

La sua cultura musicale e i suoi studi attirarono tantissime persone tanto che la trasmissione stabilì un nuovo record di ascolti, complice probabilmente il fatto che in quegli anni argomenti come quelli che portava Inardi in puntata erano molto in voga. Di quel periodo è il famoso sceneggiato giallo Il segno del comando.

Il suo personaggio attirò anche l’attenzione e la curiosità di Piero Angela, che lo cita come colui che lo spinse ad approfondire seriamente lo studio del paranormale e della parapsicologia.

Questo interesse generò una serie di pubblicazioni in cui ognuno cercava di portare avanti la propria idea, tanto che nel 1989 Piero Angela decise di fondare il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) con l’obbiettivo di promuovere l’indagine sul paranormale, sulle pseudoscienze attraverso il metodo scientifico e lo spirito critico.

Grazie alla popolarità conquistata, non solo in Italia ma anche all’estero divenne in divulgatore delle tematiche riguardanti il mondo del paranormale e un autore di almeno cinque libri sull’argomento con grande successo editoriale.

Si spense nel 1993 a causa di un’infarto.

Francesca Marti

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