
NOVEMBRE, MESE DELLA SENSIBILIZZAZIONE SULLE MALATTIE MASCHILI
NOVEMBRE, MESE DELLA SENSIBILIZZAZIONE SULLE MALATTIE MASCHILI
37.000 all’anno le nuove diagnosi di tumore alla prostata in Italia
Informazione, prevenzione e cultura sono gli strumenti da utilizzare per combattere lo stigma della malattia maschile. E spingere gli uomini con sintomatologia a fare una visita di controllo; secondo i dati attuali quasi sempre accompagnati dal partner, il cui ascolto empatico è spesso la prima forma di assistenza sanitaria.
E se le donne hanno dimostrato una leadership nella lotta alle malattie di genere, gli uomini hanno semplicemente scotomizzato l’informazione.
L’abolizione del servizio militare di leva, avvenuta nel gennaio del 2005, ha interrotto purtroppo una catena virtuosa: ciascun giovane di sesso maschile sino a quell’anno ha avuto l’occasione – o meglio l’obbligo – di sottoporsi a una visita medica andrologica accurata.
Da quel momento in poi vi è stato nella popolazione un lento allontanamento dalla problematica, che riemerge drammaticamente in quanti sono colpiti dalla malattia.
I dati emersi dall’indagine “La consapevolezza sul tumore alla prostata” condotta da Elma Research e Fondazione Onda – Osservatorio nazionale sulla salute della donna, recentemente pubblicati, indicano che nel nostro Paese sono circa 564.000 gli uomini con pregressa diagnosi di tumore della prostata, pari al 33% per cento dei casi di tumore nei maschi.
La cui percezione è, per un terzo, quella di non sentirsi sufficientemente informati sul tema. Il 66% ritiene la malattia curabile e non drasticamente impattante sulla qualità di vita, mentre diversa è la percezione di chi è affetto dalla patologia.
Il desiderio di essere più informato e assistito dal proprio medico di famiglia accomuna invece la maggioranza dei 273 uomini oggetto della survey.
Rispetto alla quale Francesca Merzagora, Presidente di Fondazione Onda – costituita nel 2005 con lo scopo, tra l’altro, di raggiungere l’equità in tema di salute identificando le differenze di genere – osserva che “la maggior parte degli uomini intervistati, che appartengono a una fascia della popolazione particolarmente istruita, ha eseguito le visite di controllo necessarie lo scorso anno, soprattutto grazie all’importante ruolo svolto dalle proprie partner”.
“Infatti, risulta che l’uomo di fronte a problemi genito-urinari reagisce con comportamenti di chiusura, minimizzando il problema” afferma. “La donna continua Merzagora – ricopre un ruolo fondamentale nel motivare l’uomo alla diagnosi precoce e a sottoporsi a visite di controllo. Per questo motivo è molto utile che anche la popolazione femminile sia informata sulle tematiche di salute che riguardano i componenti maschili della famiglia”.
Dal 2007 Onda attribuisce il Bollino Rosa agli ospedali italiani “vicini alle donne” che offrono percorsi diagnostico-terapeutici e servizi dedicati alle patologie femminili mettendo al centro la persona malata.
Ed ora dopo l’esperienza positiva di quasi quindici anni del Bollino Rosa, la fondazione e i suoi partner hanno inteso estendere – con il Bollino Azzurro – la loro attenzione alla salute di genere maschile per promuovere in modo ancora più profondo e capillare la consapevolezza del tumore alla prostata sia nell’uomo che nella donna.
Incentivare la cultura della prevenzione diventa quindi un obiettivo primario, raggiungibile anche attraverso l’impegno degli Enti del Terzo Settore.
Fondazione Onda ha avviato quindi, in questo mese di novembre denso di iniziative, il progetto Bollino Azzurro con l’obiettivo di identificare a livello nazionale i Centri che garantiscono un approccio multi-professionale e interdisciplinare nell’ambito dei percorsi diagnostici e terapeutici dedicati ai pazienti con tumore della prostata. Per poi premiarli.
La strategia è chiara, e soprattutto vincente: coinvolgere le 355 strutture ospedaliere che hanno già il Bollino Rosa e aprire la candidatura con termine il 14 gennaio 2022 a quante non sono ancora parte del network.
L’iniziativa, realizzata con il contributo incondizionato di Bayer, gode del patrocinio di AIRO (Associazione Italiana di Radioterapia ed Oncologia Clinica), CIPOMO (Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri), Fondazione AIOM, ROPI (Rete Oncologica Pazienti Italia) e SIUrO (Società Italiana di Uro-Oncologia).
Il fine più rilevante del progetto collettivo, esteso a livello nazionale, è quello di promuovere una maggiore consapevolezza sul tumore alla prostata, sull’importanza della diagnosi precoce e della necessità di rivolgersi ai centri che assicurano trattamenti personalizzati e innovativi.
Ne elogia il lavoro – prezioso per le sue molteplici ricadute – il Sottosegretario di Stato alla salute, Professor Pierpaolo Sileri, che ritiene l’operato di ONDA cruciale in questo particolare momento e indispensabile “sia nella promozione dell’informazione corretta presso la popolazione su temi centrali come la prevenzione primaria, la diagnosi precoce e l’aderenza terapeutica; sia per favorire il dialogo con le istituzioni centrali e regionali, coinvolgendo società scientifiche, associazioni di pazienti e media”.
Il Senatore nella missiva di ringraziamento riporta alcuni dati allarmanti riferiti ai danni causati nel settore oncologico dalla pandemia da Covid-19: – 11% di nuove diagnosi, – 13% di trattamenti farmacologici, – 18% di interventi chirurgici.
Occorre promuovere la collaborazione tra i diversi specialisti attivi nella gestione di queste malattie, quali urologo e radioterapista, oncologo, patologo, medico nucleare, radiologo, e dare informazioni corrette, accessibili, senza dimenticare di dire agli uomini che vi sono varie opzioni terapeutiche, anche poco invasive.
Molte le iniziative e campagne sul territorio, altrettante le organizzazioni impegnate sul tema, tra cui non si può non menzionare Movember – crasi di moustache (baffi) e november, mese tradizionalmente dedicato alla prevenzione e cura delle patologie urogenitali maschili.
Tumore alla prostata e tumore del testicolo in primis.
Movember, fondata da 2 amici australiani nel 2003 e presente con sedi nazionali in numerosi Paesi, è “alleanza nella motivazione”.
Umberto Pellizzari, campione mondiale di apnea, è anche quest’anno il testimonial della campagna nazionale di sensibilizzazione “Metti un baffo a novembre”, promossa da Janssen Oncology con il patrocinio di Europa Uomo, Fondazione Pro e Salute Uomo, nata nel 2016 come costola di Salute Donna.
Il messaggio che mandano vede alcuni concetti chiave: adozione di uno stile di vita salutare, prevenzione primaria e sorveglianza attiva, implementazione della rete di supporto.
Chiara Francesca Caraffa