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Pascarella al Salotto Romano di S.Maria sopra Minerva

Il giorno 10 c.m. alle 16,00 le belle sale del chiostro domenicano si sono riempite di interessati per partecipare all’insolita esposizione dei disegni e dipinti di Cesare Pascarella, grande poeta romano e romanesco, noto per la “Scoperta dell’America” ed altre dolci-amare composizioni in versi.

Non è un lato conosciuto, l’uso di matita, pennello e colore, acquarello, in questo personaggio che Roma ha come perla nello scrigno già ricco di valenti cittadini, e la chiara, precisa presentazione fotografica e narrativa, ad opera di Daniela Armocida e Renato Mammuccari, diretta da Francesca di Castro e Sandro Bari ha diffusamente focalizzato particolari e soggetti del Poeta e Pittore, compiacendo la curiosità di chi voleva sapere com’era Roma prima della scatenata urbanizzazione e chi è legato all’arte. Infatti lo stile poetico del Cesare scrittore si fa strada anche nella resa pulita e svelta, senza inutili arricchimenti, di figure di popolani e popolane, di macchie d’alberi ed ampi respiri di pascoli e colline tutti vicini all’Urbe, dove un gesto d’affetto è l’ombra di un particolare, o un sorriso una piega d’abito disordinata.

Più accosti, i soggetti, alla presa diretta dell’Autore che ne fa membri del suo sentire, rispetto alle ironiche o tranquille descrizioni delle composizioni poetiche. Carattere spontaneo e vivacemente innamorato del mondo che vede, come gli artisti con i quali spesso ebbe relazione, il “Gruppo dei 25”, i quali costituirono un’ interessante libera associazione di pittori ancora aperti alla tradizione e per questo purtroppo lasciati da parte.

Il modernismo incalzante lasciò ignorato il valore purissimo del réportage mnemonico e realistico di pittori legati alla natura come la vedevano, povera o ricca, la potenza di un toro o l’allegro trotto di un gregge, che non sdegnarono altri artisti come i Coleman, incisi nella storia romana dell’arte e maestri nella tecnica che, poco tempo prima, aveva fatto meraviglie tramite Ettore Roesler Franz.

Un evento a dir poco succoso e, come sempre, equilibrato nel lasciare ad altri temi della serata i loro spazi.

Marilù Giannone