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PD e Mov. 5 Stelle …… con “Il Conte del Grillo” (*1)

Il GOVERNO  degli  SCONFITTI …..
“Allons enfants de la Patrie. Le jour de gloire est arrivé!”

UN’ANALISI di  STELIO W. VENCESLAI
ed alcune “Note a Margine” di Giuliano Marchetti

Declina l’estate e declina qualunque governo possibile. Da quello che s’intravede, è possibile il ritorno degli sconfitti. Purché non si facciano le elezioni va bene tutto. Anzi, no. Tutto deve cambiare perché non cambi nulla. Adesso si chiama discontinuità. Al PD quattordici mesi fa non andava bene nulla del programma del Movimento. Anzi, rifiutarono qualunque accordo. In questi quattordici mesi di governo giallo-verde sono stati sempre all’opposizione.  Uscita la Lega, adesso va bene tutto o quasi.

Ora si sono riscoperte possibili “convergenze”(*2). La prospettiva di rientrare a far parte del governo fa digerire tutto. Anche  Conte, Presidente del Consiglio, forse anche Di Maio vice premier. Il rischio di andare alle elezioni è troppo forte per gli uomini di Renzi che sono la maggioranza dei parlamentari PD. Perché è ancora Renzi che con mano ferma manovra Zingaretti. E allora, viva il governo giallo-rosso, sempre che si faccia.

Dopo il rito inutile (*3) delle consultazioni presidenziali, Mattarella ha dato l’incarico di nuovo a Conte per sondare gli umori sulla possibilità di fare un governo. In realtà, si è punto e da capo. Conte ripeterà le stucchevoli consultazioni dei giorni scorsi. Molta forma e nessuna sostanza. Si parlerà di programmi, al solito chiacchiere senza costrutto sull’intero scibile, e soprattutto di uomini da mettere ai posti giusti. Lì cade l’asino, perché è sui nomi che si accenderà la battaglia.
Su Conte, dopo la sponsorizzazione di Trump, non si discute più. Uscito dall’oscurità, avvocato del popolo, presidente mediatore fra la la Lega e 5Stelle, grande requisitore nei confronti di Salvini, adesso è l’uomo del destino, un politico di razza, un punto di riferimento che c’invidiano dappertutto. Un vero miracolo. Non ha un partito, non è stato eletto da nessuno, è stato sbeffeggiato a lungo dal PD ed ora, all’improvviso, è il salvatore della patria. Una botta di fortuna, per non dire altro.

Poi, c’è Di Maio. Vice premier uscente e Ministro per l’economia e per il lavoro, capo politico indiscusso del Movimento, almeno sulla piattaforma Rousseau, rischia di perdere  le sue posizioni (*4) . Il Pd non lo vuole come vice premier, al massimo come Ministro. Ma lui non ci sta. Su questo c’è battaglia. Finirà che se ne faranno due, uno PD e l’altro Di Maio, tanto non servono a nulla. Il vice premier non ha né poteri né competenze. E’ un’innovazione arbitraria del governo giallo-verde.
Si dovrà discutere di programmi. Di chiacchiere se ne se sono fatte parecchie, i tre punti più due di Zingaretti, i dieci punti di Di Maio, ma, in concreto, che intenzioni si hanno? 
La questione dell’aumento dell’IVA. Qualcuno ha un’idea di come e dove trovare i soldi? Sbaraccando il reddito di cittadinanza, la buffonata dei navigators e quota 100 oppure con una patrimoniale?  La questione Alitalia. Quali sono le intenzioni del nuovo, possibile governo?  
La questione sicurezza. Il nuovo Ministro dell’Interno si rimangerà la politica di Salvini, approvata anche da 5Stelle? Un nuovo sbarco di 350 emigranti è prossimo, graziosamente offerto da una ONG tedesca. Che si ha intenzione di fare?

Il Commissario italiano all’Unione europea, scomparso Matteo Salvini (*5), il nome sarà in quota PD o in quota 5-Stelle? Si tratta di una questione importante dove siamo in ritardo. Ne usciremo con Moavero Milanesi perché è un diplomatico innocuo e conosce le lingue? Sarebbe molto poco. Il rilancio degli investimenti. Come? Stimolando con la riduzione del cuneo fiscale? A che prezzo per le finanze del Paese? 
La questione delle autonomie. E’ sul tappeto ormai da anni. Lombardia e Veneto possono anche essere disattese, ma  di mezzo c’è anche l’Emilia-Romagna, terreno di scontro violento fra Lega, PD e 5Stelle. Bisognerà affrontarla. Le prossime elezioni regionali in Umbria, Emilia-Romagna e Calabria. PD e 5-Stelle faranno blocco assieme oppure ognuno andrà per suo conto? 
E sulla ormai prossima finanziaria, che idee si hanno? Quelle di andare strisciando a Bruxelles perché ci concedano l’ennesima deroga? 

Il Premier Giuseppe Conte dovrà affrontare questi problemi seri con i suoi compagni di cordata. La vaghezza di una nuova politica improntata sulla tutela dell’ambiente prescinde dai costi e dalla formazione del personale. 
Sanità e scuola esigono interventi organici e seri, ma il tema non è stato neppure sfiorato. Che dire della riforma della giustizia del Ministro Bonafede? 5Stelle è d’accordo nel buttare tutto all’aria? 
Intanto, cominciano i dissensi, da una parte e da un’altra: Calenda e Paragone, Richetti e Di Battista. Se Conte riuscirà a combinare qualcosa, saranno d’accordo Grillo e Casaleggio? In Parlamento, al Senato, ci saranno i voti per tenere in piedi per qualche mese questo fantoccio? 
La strada, nonostante la raccomandazione di far presto di Mattarella, sarà lunga e spinosa, con molti rospi da ingoiare, da una parte e dall’altra.
No, la crisi non è risolta e questo non sarà un governo che durerà tre anni, se mai sarà approvato dalle Camere.
D’altro canto, se chi veramente decide sono Renzi e Grillo, un buffone e un comico, non c’è da aspettarsi altro.

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NOTE  A MARGINE

(*1) “IL CONTE DEL GRILLO” – qui illustrato in un eccezionale disegno, della serie “scovati nella rete” – campeggiava su Italia Oggi (di mercoledì 28 agosto), rievocando un personaggio cult della Roma Papalina, immortalato in un grande film da Alberto Sordi …..e, guarda caso, tra il famoso Marchese ed il nobile Conte si possono riscontrare senz’altro varie similitudine. Il citato disegno è stato realizzato da Franco Portinari – in arte Portos – la cui satira graffiante è ben visibile nei suoi bolg  e siti internet.  
(*2) – “LE CONVERGENZE”  potrebbero essere anche “PARALLELE” ?…. questa ipotesi futuristica  era stata formulata nello scorso secolo dal Prof. Aldo Moro, a suo tempo Leader della D.C.
(*3) – “IL  RITO INUTILE delle Consultazioni Presidenziali” non è comunque isolato od unico …. a me spesso capita di ricordare, tra le cose sciocche e stupide di questa Repubblica Democratica – Parlamentare, il Rito della “Consegna del Ventaglio” !
(*4) 
“DI MAIO”…. per quanto riguarda il “Capo Politico” del Movimento, bisogna prendere atto che il giovanotto, durante i 14 mesi trascorsi come Vice Premier, abbia imparato ad usare i congiuntivi. 
(*5) “MATTEO SALVINI”  ha sbagliato, a mio personale giudizio, il momento di “staccare la spina”. Ritengo infatti che tale posiziona doveva essere presa subito dopo le  Consultazioni Regionali ed Europee, poiché i risultati elettorali dimostravano – senza necessità di alcuna prova d’appello – che la composizione del Parlamento non rappresentava più la volontà e gli orientamenti del Popolo Italiano, al quale doveva essere consentito di ritornare alle urne. 
“TUTTO IL RESTO E’ NOIA”, come ci ricorda una bella canzone del “Grande” Franco Califano  ______
______Giuliano Marchetti 

 

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