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Tullio Gregory

Università listate a nero

 

Sabato 2 marzo, quasi in punta di piedi sulla frenetica vita cittadina, si è spento Tullio Gregory, Docente universitario della migliore provenienza e della migliore cultura, apprezzato e celebrato anche negli States, per partire da Roma, sua città natale, fino all’Inghilterra e la Francia, che gli aveva donato la Laurea ad Honorem e la nomina di Chevalier Officier de l’Ordre des Arts et des Sciences.

Il mondo accademico si è fermato, contrastato da questo atto di guerra dell’ignoranza che spesso affligge anche gli ambienti della Cultura, addolorato per la perdita di un uomo che aveva dato del suo meglio nella vita, e con grande semplicità.

Innamorato della vita, del Medioevo che percorreva nella Filosofia come una sua personale tenuta, era però scettico di fronte a Wikipedia, che considerava “un coacervo di notizie senza sistemazione critica, insicuro nell’informazione” e fiducioso esploratore della Lingua e della sua spiritualità realistica e simbolica, considerata un punto di partenza irrinunciabile per la riflessione vuoi da ricercatore, vuoi da filosofo.

Non è esaustivo elencare i Dipartimenti e le Istituzioni Umanistiche e Scientifiche che diresse, ognuna con spirito, benevolenza e con la massima serietà, ma è più vicino raffigurarlo per ciò che era: un ineguagliabile professore anche nella gentilezza colloquiale con qualche studente disperso, come chi scrive, nel mare delle bibliografie e voglioso di trovare la sua accademica Itaca. Particolare soggetto senza confini, quasi, dello scibile, appassionato gourmet anche e goloso del pomodoro, ma sostenitore di quella ragione che non è fuori dai confini di una tranquilla umanità. Sua frase ripetuta era ” Chi invita alla ragione dovrebbe impegnarsi per essa, usandola nei confronti degli altri”.

Un rispettoso ed ammirato saluto, con la certezza filosofica di aver passato un confine permeabile, dal quale si ritorna.

Marilù Giannone

Adolescenza Futura…. Letcio Magistralis di Massimo Ammaniti

ALL’AULA MAGNA della SAPIENZA 

Giovedì 28 Febbraio nell’Aula Magna dell’Istituto di Neuropsichiatria Infantile della “Sapienza” di Roma si è svolto un Convegno sulle Riflessioni e Visioni sul Futuro dell’Adolescenza, con la “Lectio Magistralis” del Prof. Massimo Ammaniti, Onorario della Cattedra di Psicanalisi della stessa Sapienza di Roma.

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Il Vaticano apre un’indagine sul cardinale George Pell

Papa Francesco ha incontrato ieri mattina il cardinale spagnolo e prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (CDF), Luis Ladaria, per discutere la questione del cardinale ed ex ministro delle finanze vaticano, George Pell. La condanna era già nota, i dettagli dello stupro a cui il cardinale aveva sottoposto uno dei due ragazzi di cui aveva abusato nel 1996 e il suo prevedibile ingresso in carcere (entrato in vigore questo mercoledì). Così entrambi hanno convenuto che il dipartimento che si occupa dei processi canonici su questi crimini avrebbe avviato un’indagine che avrebbe consentito di perseguire il cardinale. La decisione è stata presa anni dopo che voci e accuse su Pell sono giunte al papa. 

La CDF non aveva mai aperto un’indagine su un membro di così alto livello nella gerarchia vaticana. Il problema è che in questo momento non potranno inviare i propri ufficiali in Australia per non interferire con il processo civile. Per il momento, le indagini si limiteranno a una raccolta di informazioni sulle notizie che compaiono con l’avanzare del ricorso. Quando il caso sarà chiuso, si potrà studiare l’opportunità di prendere una decisione radicale come l’espulsione dal sacerdozio, come è stato fatto due settimane fa con il cardinale americano Theodore McCarrick.

Il Vaticano ha sempre creduto che le accuse contro il cardinale, a cui il Papa ha affidato uno degli ambiti più importanti della sua riforma, sarebbero andate a vuoto. Il Papa lo ha tenuto in carica in ogni modo e fino alla scadenza del suo mandato domenica (esattamente cinque anni dopo la sua nomina), non ha cessato di essere il prefetto della Segreteria per l’Economia del Vaticano. La sua innocenza, in alcuni settori della curia, era data per scontata. Ma le notizie dall’Australia suggeriscono il contrario.

Il giudice questa mattina ha ordinato la prigione di Pell, 77 anni, senza cauzione. La sensazione è che il magistrato sia abbastanza chiaro sulla colpevolezza del cardinale. Soprattutto, dopo aver ascoltato la difesa, apparsa delirante, del suo avvocato, Robert Richter, il quale, secondo l’EFE, ha assicurato che i crimini del suo cliente “non sono altro che un semplice caso di penetrazione sessuale convenzionale a cui il bambino non partecipa volontariamente o attivamente “. Poi la stampa lo ha intervistato una volta uscito dal tribunale e l’avvocato ha dichiarato: “Non so di cosa stanno parlando“.

Richter ha anche sottolineato che l’evento è durato solo cinque minuti e non è stato premeditato, ma è stato dettato da un impulso, al quale il giudice ha risposto che si trattava di un “reato crudele e spudorato” e ha ricordato che non ci sono cartelle cliniche che dimostrano che Pell è un uomo con disturbi mentali. Il giudice ha spiegato che “c’era un elemento di brutalità in questo attacco, è stato un attacco. Questo implica una violazione della fiducia e un sentimento di impunità. pensi di poterla far franca? “.

Afghanistan: ritirarci al più presto

La spedizione italiana in Afghanistan, inviata laggiù senza un piano strategico, senza conseguire il minimo vantaggio politico per l’Italia, senza che ricorressero ragioni di minacce concrete per sventare minacce alla sicurezza nazionale, ma solo per appagare l’ego di vari primi ministri desiderosi di sedersi a tavola alla Casa Bianca, è stata spacciata al popolo italiano per missione di pace, ma ha fatto la guerra ed ha avuto i suoi caduti, feriti, mutilati, con vedove e orfani che si domandano ancor oggi per quale motivo nazionale siano caduti i loro cari.

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Venezuela: due pesi e due misure

 

In un paese che si definisce cattolico, per descrivere l’atteggiamento adottato da alcuni stati in politica estera, è necessario rifarsi ad un insegnamento di Cristo, riportato nel Vangelo secondo Matteo, dedicato agli scribi e ai farisei, il cui succo è il seguente: i fedeli debbono osservare tutto ciò che essi dicono, ma non debbono agire copiandone le opere perché essi sono ipocriti. Pongono sulle spalle del popolo pesi insopportabili e compiti difficili ma non muovono neppure un dito per alleviarne le fatiche. Tutto quello che fanno ha un solo fine cioè conseguire l’ammirazione del popolo, ottenere il posto di prima fila, il rispetto collegato all’autorità. Nell’intimo operano solo per il loro bene per l’autoaffermazione nella brama di autoglorificazione; nel rapporto con gli altri, verso chi si sottomette mostrano una comprensione paternalistica, ma verso chi resiste provano a schiacciarlo. Da cui il detto dei due pesi e due misure.

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Aquisgrana: il trattato sul viale del tramonto

La città di Aquisgrana, già capitale carolingia, ove riposa la salma dell’imperatore Carlo Magno, è passata alla storia per i molteplici trattati che vi si sono conclusi: da quello dell’anno 812, tra Carlo Magno e l’imperatore bizantino Niceforo, a quello del 1668, tra Luigi XIV e Gran Bretagna, Paesi Bassi e Svezia sulla guerra contro la Spagna, a quello del 1748, che pose termine alla guerra di successione austriaca, per finire con quello del 1815 che, deposto Napoleone, la restituì alla Prussia cancellando l’occupazione dei francesi nel 1798.

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Uno sguardo diverso fra Ucraina e Russia

 

Roma, 22 feb. – (AdnKronos) “In Ucraina si sequestrano illegalmente le chiese, sacerdoti e chierici vengono chiamati con falsi pretesti a essere interrogati, subiscono ricatti e i loro cari vengono minacciati”. Lo denuncia Kirill, patriarca di Mosca e di tutte le Russie, in una lunga lettera inviata al patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I e pubblicata nel libro “La missione dei Cristiani nel mondo” (Mauro Pagliai Editore, pagine 168, euro 14), una raccolta di interviste, dichiarazioni e documenti curata dal giornalista Francesco Bigazzi e in uscita il 1° marzo.

“Penso che quella in corso in Ucraina”, continua Kirill I, al secolo Vladimir Mikhailovich Gundjaev, “sia una gravissima violazione dei diritti umani e della libertà religiosa – si legge nella lettera anticipata dall’AdnKronos – I raid e i pestaggi di massa contro i nostri credenti hanno attirato l’attenzione della comunità internazionale, ma vorremmo che questa voce fosse più forte”.
Potrebbe essere la prima guerra di religione dell’Europa moderna: le dispute tra la chiesa ortodossa di Kiev e quella di Mosca, che nell’ambito del più ampio conflitto tra Ucraina e Federazione Russa hanno raggiunto lo scorso dicembre un livello drammatico, hanno ormai aperto una profonda ferita nel tessuto sociale di quell’area geografica.
Nel ricco materiale raccolto da Bigazzi, considerato uno dei maggiori esperti italiani di storia e cultura russa, il capo della più grande Chiesa ortodossa al mondo si rivolge per la prima volta a tutti i suoi fedeli – sia dentro che fuori dai confini russi – per lanciare un invito pressante all’unità.
Il testo tocca una grande varietà di temi a partire dal rapporto con Vladimir Putin, un’alleanza solida e convinta basata sul principio di “non interferenza reciproca” tra Stato e Chiesa, per arrivare alle relazioni internazionali, in particolare quelle russo-cinesi, che hanno avuto un forte impulso in seguito alla visita di Kirill a Pechino nel 2013, e quelle con la chiesa cattolica, il cui momento chiave è stato lo storico abbraccio tra il patriarca e papa Francesco avvenuto a Cuba nel 2016.

Gherardo Del Lungo

Guaidò vs Maduro: Venezuela sul baratro

L’AZZARDO di GUAIDO’

Articolo a firma di Alberto Barlocci, tratto da “Città Nuova” del 26.1.2019  (*)

Momenti di calma apparente, mentre è in atto un nuovo scontro istituzionale. Due Parlamenti, due presidenti, due blocchi che si combattono senza affrontare con decisione gli immensi problemi di un Paese in ginocchio. La cronaca sui fatti succeduti in Venezuela in questi giorni è nota. Purtroppo ancora una volta la violenza ha padroneggiato nelle strade mietendo la vita di almeno 25 persone.

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La truffa dei diamanti

 

Diamante, Brillante, Gemma, Gioiello, Lucido, Nobile

 

 

Martedì 19 febbraio, il Nucleo di polizia economico finanziaria della GdF di Milano ha sequestrato beni per un valore di oltre 700 milioni di euro. La somma deriva da un’inchiesta su una truffa inerente una vendita di diamanti e nel mirino degli indagati Maurizio Faraoni, direttore generale di Banco Bpm, e altri quattro istituti di credito (Intesa Sanpaolo, Mps, Banca Aletti e Unicredit).

Le autorità competenti hanno accusato Maurizio Faraoni e anche altri dirigenti di Banco Bmp di concorso in truffa, ostacolo dell’esercizio delle funzioni di vigilanza e auto-riciclaggio. Sotto accusa anche alcuni responsabili di due distinte società IDB e DPI. Il gip di Milano, Natalia Imarisio, ha firmato il decreto del sequestro preventivo. Diamond Private Investment spa e Intermarket Diamond Business spa sono accusate della vendita di diamanti a un prezzo assai più alto di quello previsto.                                          

Le banche coinvolte avrebbero fatto da intermediarie tra venditore e acquirente. Centinaia le persone che sono cadute vittima di questa truffa, tra cui la rock star Vasco Rossi, che avrebbe infatti investito in diamanti per di 2,5 milioni di euro e Simona Tagli, ex showgirl, truffata per 36 mila euro.

L’Accademia della Crusca e la fake news

L’Accademia della Crusca, antica istituzione linguistica con sede a Firenze, nell’era della digitalizzazione, ha costruito un vero e proprio spazio virtuale dove oltre ad essere dati chiarimenti e analizzati problemi linguistici, si discute anche sulla possibilità di inserire, nel vocabolario, neologismi e accettare regionalismi.

Ha fatto molto clamore la decisione presa dall’Accademia della Crusca di rendere “lecito” l’uso di alcuni verbi intransitivi, quali scendere e salire, come transitivi. In realtà si tratta di una fake news.

Vittorio Coletti, a gennaio, in merito alla questione, aveva scritto:

“È lecita allora la costruzione transitiva di sedere? Si può rispondere di sì, ormai è stata accolta nell’uso, anche se non ha paralleli in costrutti consolidati con l’oggetto interno come li hanno salire o scendere (le scaleun pendio). Non vedo il motivo per proibirla e neppure, a dire il vero, per sconsigliarla. Ma certo è problematico definirla transitiva perché la prova di volgere il verbo al passivo (accertata invece ormai per salire, specie nel linguaggio alpinistico col valore di scalare: la cima è stata salita da…) non sembra per ora reggere (la mamma ha seduto il bambino sul seggiolino ma *il bambino è stato seduto sul seggiolino dalla mamma) come del resto non regge per altri verbi in costruzione transitiva non passivabile (per es. si può dire ho dormito un lungo sonno ma non *un lungo sonno è stato dormito da me).

Diciamo insomma che sedere, come altri verbi di moto, ammette in usi regionali e popolari sempre più estesi anche l’oggetto diretto e che in questa costruzione ha una sua efficacia e sinteticità espressiva che può indurre a sorvolare sui suoi limiti grammaticali”.

I lettori avevano interpretato male la considerazione dell’accademico, e dato per scontato che quelle espressioni, analizzate da Coletti, fossero già entrate nell’italiano. Claudio Marazzini, intervistato dall’agenzia stampa AGI, ha chiarito il fraintendimento.

“Coletti ha guardato con simpatia a una spinta innovativa che trasferisce un modo di dire popolare, accettandola nell’eccezione della quotidianità e delle situazioni familiari. Naturalmente se viene trasportato nella grammatica della scuola nascono dei problemi perché l’insegnante sarà comunque chiamato a correggere quelle forme nell’italiano scritto e formale”. 

L’Accademia intendeva che alcune espressioni sono accettate nell’uso parlato, ma non nell’uso scritto. Marazzini ha chiarito dicendo che la lingua scritta, a differenza della parlata, non nasce spontanea, ma è regolata. Mentre il linguista può scegliere quali espressioni adoperare, il grammatico non gode di tale libertà e quindi anche i maestri non devono tollerare l’uso di queste espressioni in un tema. Tutti gli utenti che si erano preoccupati, ora possono tirare un sospiro di sollievo. 

La Nave Diciotti della Marina Militare e il centro sociale “Baobab” di Roma

MASSIMA INGRATITUDINE e PESSIMI CONSIGLIERI

un’ ampia analisi dell’ Ambasciatore Torquato Cardilli e una breve nota di Giuliano Marchetti

Nel IV libro delle favole di Fedro c’è un insegnamento, che bisognerebbe tenere a mente, secondo cui chi aiuta i cattivi, più tardi se ne pente amaramente. La favola della misericordia mal ripagata racconta di un tale che visto sul ciglio della strada coperta di neve un serpente tremante e intirizzito dal gelo, se ne impietosì, lo raccolse e se lo mise sotto la tunica nel petto per riscaldarlo.

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ITALIA Uber Alles ?

Ha inizio oggi – giovedì 21 Febbraio, h.14,30, a Lamezia Terme – il meeting per la presentazione del “Progetto Palazzo Italia”, come più dettagliatamente esposto nei file allegati in calce al presente comunicato.

L’intero progetto sarà illustrato e documentato dall’ ing. Renato Nifosi che, da oltre 3 anni,  sta collaborando con la Federazione Russia, per realizzare notevoli risultati, già in parte consolidati, con i relativi esponenti politici, governativi ed istituzionali della stessa Federazione.

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A Roma apre il primo Tempio di Mormoni in Italia …..

….. ED E’ IL PIU’ GRANDE D’ EUROPA !

Un’immensa struttura in marmo e granito, 18 metri che arrivano a oltre 40 (47,65 metri) se prendiamo in considerazione la guglia più alta che ospita la statua dell’antico profeta Moroni. Così, su 6 ettari di terreno, in via di Settebagni 376 (nei pressi del Centro commerciale Porta di Roma) si erge il primo tempio costruito in Italia appartenente alla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni, meglio noti come Mormoni.

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A Palazzo Madama un Convegno su “Famiglia e bullismi”

Lo sport come attività di prevenzione

Il 7 febbraio la Sala Koch del Senato  ha ospitato un convegno sul Bullismo & Cyberbullismo, organizzato dall’ Osservatorio Bullismo e DOping e dal Comitato Unico di Garanzia del Cnr, dove si è evidenziato lo stato psicologico e le relazioni imperfette dei ragazzi in età scolare e adolescenziale.

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EuLeMa commenta il Documento di Abu Dhabi

Comunicato Stampa EULEMA sul documento di Abu Dhabi sulla Fratellanza Umana firmato da Papa Francesco e Shaykh Ahmad al-Tayyeb

A seguito della firma da parte di Papa Francesco e dello Shaykh Al Tayyeb dello storico «Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale della convivenza comune» di Abu Dhabi, molte sono state le reazioni da parte cristiana e cattolica. Trasmettiamo la traduzione italiana del comunicato stampa firmato da 17 autorità religiose musulmane d’Europa, membri del Consiglio Europeo dei Saggi Musulmani (European Muslim Leaders Majlis – EuLeMa).

Comunicato Stampa: Questa settimana, Lunedì 4 Febbraio, ad Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti, una selezione di centinaia di saggi musulmani internazionali hanno partecipato alla Conferenza sulla Fratellanza Umana e all’incontro tra Papa Francesco e shaykh Ahmad al-Tayyeb.
Tra i partecipanti da ogni regione del mondo e da molte confessioni religiose erano presenti anche alcune rappresentanze dell’Islam Europeo che hanno ricevuto e trasmesso il Documento per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune ai colleghi di ogni Nazione d’Europa.

EuLeMa è un coordinamento di autorità religiose musulmane d’Europa che condividono responsabilità Istituzionali, teologiche e accademiche e sono seriamente impegnati nel dialogo interreligioso e nell’educazione interculturale.

Avendo letto con emozione e attenzione il Documento sottoscritto da Papa Francesco e dallo shaykh al-Azhar Ahmad al-Tayyeb questa settimana nella città di Abu Dhabi, desideriamo esprimere il nostro accorato sostegno e accompagnamento concreto a questa nobile iniziativa e ai contenuti di questo messaggio storico.

Siamo onorati di aderire al generoso invito rivolto a “tutte le persone che portano nel cuore la fede in Dio e la fede nella fratellanza umana a unirsi e a lavorare insieme, affinché esso diventi una guida per le nuove generazioni verso la cultura del reciproco rispetto, nella comprensione della grande grazia divina che rende tutti gli esseri umani fratelli” e rinnoviamo il nostro impegno alla testimonianza e alla messa in pratica degli insegnamenti contenuti in questa Dichiarazione.

Siamo completamente d’accordo e ben consapevoli che “Questa Dichiarazione, partendo da una riflessione profonda sulla nostra realtà contemporanea, apprezzando i suoi successi e vivendo i suoi dolori, le sue sciagure e calamità, crede fermamente che tra le più importanti cause della crisi del mondo moderno vi siano una coscienza umana anestetizzata e l’allontanamento dai valori religiosi, nonché il predominio dell’individualismo e delle filosofie materialistiche che divinizzano l’uomo e mettono i valori mondani e materiali al posto dei principi supremi e trascendenti”.

Nelle nostre funzioni di rapporti Istituzionali e di formazione educativa nel contesto della società Europea siamo da tempo responsabili nella trasmissione dei valori universali e comuni al Cristianesimo e all’Islam e alle dottrine delle altre comunità religiose. Siamo coscienti che solo la realizzazione di questa prospettiva di rispetto della sacra identità della vita potrà arginare i ghetti, il vittimismo, le discriminazioni e l’omologazione artificiosa e pretestuosa della natura umana.
Grazie a questa esperienza possiamo confermarvi che “Attestiamo anche l’importanza del risveglio del senso religioso e della necessità di rianimarlo nei cuori delle nuove generazioni, tramite l’educazione sana e l’adesione ai valori morali e ai giusti insegnamenti religiosi, per fronteggiare le tendenze individualistiche, egoistiche, conflittuali, il radicalismo e l’estremismo cieco in tutte le sue forme e manifestazioni”.

EuLeMa è lieta di esprimere profonda gratitudine a Papa Francesco e alla Chiesa Cattolica, allo Shaykh Ahmad al-Tayyeb e alla nobile Istituzione di Al-Azhar al-Sharif per i precisi richiami menzionati nel Documento alla Libertà, Giustizia, Dialogo, alla Protezione dei luoghi di culto, alla cooperazione tra Oriente e Occidente, alla condanna del terrorismo, al valore e alla dignità della Famiglia, della Donna, dei Bambini e dei poveri.

Come credenti musulmani e cittadini d’Europa aderiamo all’importante citazione sulla Cittadinanza: “Il concetto di cittadinanza si basa sull’eguaglianza dei diritti e dei doveri sotto la cui ombra tutti godono della giustizia. Per questo è necessario impegnarsi per stabilire nelle nostre società il concetto della piena cittadinanza e rinunciare all’uso discriminatorio del termine minoranze, che porta con sé i semi del sentirsi isolati e dell’inferiorità; esso prepara il terreno alle ostilità e alla discordia e sottrae le conquiste e i diritti religiosi e civili di alcuni cittadini discriminandoli”.

EuLeMa e i suoi membri si riuniranno prossimamente a Bucarest sotto la Presidenza dell’Unione Europea per studiare piste e programmi operativi per aggiornare le nostre attività alla luce dei punti espressi nella Dichiarazione di Abu Dhabi e favorirne il pieno successo.

 

 

Festival di Sanremo n. 69

Ieri 9 febbraio si è chiuso il Festival di Sanremo con un inaspettato vincitore, cosa che ha destato una bordata di polemiche da parte di riviste, quotidiani e tutto il mondo scritto e parlato: Mahmood, italo-egiziano. Ci si è messa pure, offesissima, Loredana Bertè, che ha disertato l’incontro di festa a RAI 1 il giorno dopo, e il disordine è stato notevole.

Si può notare però, nel complesso dell’intero Festival, che le tendenze della canzone odierna sono due: una è quella rievocativa o addirittura ripetitiva della linea musicale anni ’60, con tutto il carico poetico, romantico e geniale, nelle personalità di Battisti, De Andrè, Mina, con il paroliere eccezionale che è Rapetti, in arte Mogol; l’altra è quella RAP, odiata e criticata, ma, in controluce, interessante se fatta bene. Colpisce infatti la canzone vincitrice, Soldi, e quella del gruppo ZEN, Amore dittatore; il testo musicale è quello solito, ma le parole e l’ arrangiamento fanno pensare: Che cosa si è distrutto, maltrattato ed illuso nelle giovani generazioni dagli anni ’60 ad ora? Tremendo fatto e impossibile ad essere negato, ma è così. La banalità del RAP d’amore si dimentica, questo Rap duro, arrabbiato ma soprattutto doloroso ferisce l’anima di chi ascolta, con il passaggio metallico del ritmo battente che paragona l’odierna società quasi ad un’officina industriale, con robot stile Metropolis. Così adesso è la gente: sofferenti avvelenati da smog, costretti ad Amore Dittatore, e dettato da mass e Multinazionali economiche.

Forse è giusto e buono rivoltare la società. Questi ragazzi vivono nel fango degli anni politici ’70/’80, storditi da slogan buonisti e traditi da realtà anche religiose sporche, trascinati da depressioni per diffusione di mode oltreoceaniche volutamente alla ricerca di un’Europa-mercato o discarica per il continuo pungolo del consumo. A favore di chi? Non delle giovani generazioni . “…. Soldi..” ripete incessantemente Mahmood. Ma che è successo?..” volevi solo soldi..”., mentre Battisti, in una canzone che forse anticipava il ritmo battente del Rap, cantava .”.. adesso , adesso dimmi di sì”.

La musica anni ’60 non può essere dimenticata. Ma chi è genitore, insegnante, ministro, osservatore, legislatore, assuma queste canzoni in evidenza e questi vincitori come fil rouge per combattere e ripristinare la normalità relazionale che esiste nei viventi, e che non può essere negata. La società, il mondo, hanno bisogno di un equilibrio, di moralità e non moralismo, di amor di prossimo, senza dogmi e gerarchie antievangeliche. Questo è la sconfortata richiesta fra le righe delle giovani musiche, bisogna portare loro pane e non pietre.

Marilù Giannone