Skip to main content

La Spiritualità del Natale

                        Natale in Ungheria, senza materialismi  

 

COMUNICATO STAMPA

Natale ungherese con il gruppo folk KÁKICS

a Roma e a Napoli

 

1 dicembre ore 20.30 – Accademia d’Ungheria in Roma

                                                         2 dicembre ore 15.30- 17.30 – Spaccanapoli (Napoli)

 

 

Venerdì 1 dicembre, alle ore 20.30 presso l’Accademia d’Ungheria in Roma (Palazzo Falconieri – Via Giulia, 1) si terrà l’evento Natale ungherese – Concerto del gruppo folk ungherese KÁKICS.

 

Il giorno successivo, sabato 2 dicembre, tra le 15.30-17.30 nella città dei Presepi, gli interessati potranno assistere ad un flash mob del noto gruppo folk ungherese che percorrendo la via principale del capoluogo partenopeo (Spaccanapoli), li guiderà in un viaggio alla scoperta delle tradizioni natalizie ungheresi. L’Ungheria analogamente a Napoli è nota per la tradizione del presepe, anche vivente, questo ultimo chiamato ”Betlehemes játék”.

 

Il gruppo folk Kákics nasce nel 1997 a Székesfehérvár. Il loro repertorio comprende canti popolari tradizionali accompagnati dagli strumenti tipici, al giorno d’oggi piuttosti difficilmente reperibili dell’area di provenienza degli stessi canti (Transdanubio, la parte meridionale della Pianura ungherese, Moldavia, Transilvania). Il gruppo oltre che in Ungheria si esibisce regolarmente anche all’estero (Ecuador, Perú, Italia, India, Austria, Germania, Slovacchia, Norvegia e Svezia).

Musicisti: Evelin Varga (cetera, canto), Árpád Horváth (violino, canto), János Soós (contrabbasso, canto), Tibor Lendvai (flauto, zampogna, gironda, canto), Ákos Tárnok (viola, koboz, flauto, canto, danza), Ákos Tárnok J. (danza, canto). Collaboratori tecnici: Kamilla Tárnok, Ágnes Kovács

 

 

#NoiSiamoMelegatti: un pandoro per combattere la crisi

Questa è la soluzione di Melegatti per combattere la crisi: il pandoro, la cui produzione è ripartita nello stabilimento di San Giovanni Lupatoto  a Verona. «Questa mattina sono stato in produzione, e ho visto persone commosse» afferma Luca Quagini, direttore dello stabilimento Melegatti «Forme perfette, qualità altissima, e non era scontato – spiega – Qualche giorno di ritardo per la manutenzione ci ha dato il tempo di affinare la lavorazione». Nel fine settimana potrebbe riaprire anche lo spaccio aziendale per la vendita ai consumatori diretti. La vera sfida, però, è la distribuzione nella Gdo: «Abbiamo mandato la comunicazione ai vari centri di acquisto e alle diverse insegne; non tutte credevano che ce l’avremmo fatta, e chiaramente a questo punto molte avranno già riempito gli scaffali con altri prodotti. Speriamo trovino un posticino, siamo sicuri che le vendite li ripagheranno».  

Continua a leggere

Almaviva: continua la diatriba tra Lavoratori e Azienda

Continua lo stato di “crisi” per i lavoratori  dell’azienda Almaviva di Roma. Pochi giorni fa si è diffusa la notizia del reintegro di 153 lavoratori del call center che potranno ricominciare a lavorare il 24 novembre a Misterbianco un comune della città di CataniaI 153 licenziati quindi non lavoreranno più nella sede romana. La motivazione di tale scelta ha comunicato l’azienda Almaviva è proprio il fatto che la sede della stessa azienda non esiste più.

Continua a leggere

Da “Poveri, ma belli” a poveri e incazzati !

THE  NEEET  GENERATION

Il rapporto 2017 della Caritas sulla povertà e l’esclusione dei giovani in Italia sono davvero terribili, allarmanti, soprattutto in riferimento a due dati conclusivi: il primo rileva come un giovane su dieci si trovi nella condizione di povertà assoluta, il secondo sentenza inesorabilmente come dal 2007 la povertà giovanile sia passata dall’1,9% al 10.4%, a fronte, invece, di un calo significativo dell’indigenza  tra le persone over 65.

L’indagine non solo esplicita una condizione già di per sè estremamente negativa, ma evidenzia pure la crescente difficoltà sociale di generazioni di figli e nipoti che rispettivamente vivono peggio dei loro genitori o nonni ovvero si è completamente capovolto il rapporto tra le generazioni. I nostri giovani sono, così, i soggetti più colpiti dalla crisi economica e dalla esclusione sociale, costretti, fra l’altro, a guardare un futuro per loro solo incerto, precario, se non addirittura ignoto: di conseguenza crescono sia le situazioni di disagio interno alla famiglia d’appartenenza sia le condizioni di conflittualità sociale col pericolo di un difficile equilibrio tra devianza e illegalità. In Italia esiste oggi una povertà giovanile davvero straordinaria e straordinariamente pesante perchè alla povertà dei mezzi materiali per vivere si è affiancata sempre di più la povertà, ancora più onerosa, dell’impossibilità di poter progettare il proprio futuro e trovare delle alternative a questa difficolà esistenziale: questa la condizione miserevole dei giovani tra i 18 e i 34 anni.

La crescita della povertà giovanile è l’ulteriore conferma come l’Italia resti arretrata rispetto a molti paesi europei nella classifica della ripresa economica: il tasso di disoccupazione giovanile attuale è pari al 37,8%, di poco in calo rispetto a quello dell’anno scorso, ma addirittura doppio rispetto a quello della media europea, 18,7%. Contemporaneamente resta alto, sempre sopra la media europea, il nostro tasso di abbandono scolastico e si conferma la più consistente presenza di Neet ossia di giovani tra i 15 e i 34 anni, not engaged in education, employment or training, dunque fuori da qualsiasi percorso formativo e lavorativo.

Dai dati della Caritas risulta più grave la condizione delle giovani donne, maggiormente esposte alla povertà per la mancanza, spesso cumulativa, di lavoro, alloggio, un sostegno familiare. Tantomeno deve sfuggire il dato, relativo alla ripartizione geografica, il 34,7% al Nord e il 39,1% al Sud, delle richieste di aiuto alla Caritas da parte dei nostri giovani: un divario non eccessivo che conferma come la povertà abbia ridotto la forbice di distanza tra settentrione e meridione. Certamente sulla condizione precaria dei nostri giovani influiscono anche fattori come l’estrazione sociale, il personale livello di istruzione e formazione, la disponibilità di relazioni sociali utili, ma complessivamente dobbiamo riconoscere quanto sia difficile l’inclusione giovanile in un mondo adulto tanto deludente quale soggetto politico, economico e sociale.

Sono trascorsi settant’anni dal film Poveri ma belli di Dino Risi del 1957: allora i giovani vivevano con serenità e ottimismo la loro età, quasi avvertendo il prossimo boom economico, oggi, invece, i nostri ragazzi non vivono i loro anni migliori, quelli più progettuali e fattivi, e sono consapevoli di invecchiare senza alcuna previdenza e tutela.

FRANCO  D’EMILIO

1510912613834_1510912625.jpg--in_italia_giovani_a_rischio_poverta__disoccupazione_record_tra_le_piu_alte_in_ue 

La Strage degli Innocenti

Una nuova legge per fermare la Fabbrica degli Angeli

Occorre fare una più approfondita riflessione sulle tante ferite inferte dal movimento del ’68, un anno divenuto, nella memoria dei più, pietra miliare per quel cambiamento avvenuto nel mondo universitario e del lavoro, ma, in particolare nella concezione della società italiana, che da quel momento, è andata velocemente nella direzione di un radicale capovolgimento di valori, progetti ed obiettivi, a detta degli innovatori, divenuti obsoleti.

Continua a leggere

Il Mercato dei Voti, come alla Fiera dell’Est

Dimmi quanti voti mi porti, dimmi quanti posti in lista mi dai

Le elezioni siciliane hanno segnato una svolta, checché ne dica Renzi e la sua corte, e il loro risultato non potrà non influenzare le prossime tornate elettorali, regionali e nazionali, nel primo semestre del 2018. Ha vinto il centro-destra, in Sicilia, ed il suo maggiore competitor è 5-Stelle. Il PD è crollato miseramente in un catino di colori diversi, tutti tendenti al rosso, ma con sfumature tra loro non conciliabili. Se questa linea di tendenza si confermerà alle prossime elezioni, finisce miseramente l’era del PD di Renzi.

Continua a leggere

La manipolazione dell’informazione online

E’ notizia delle ultime ore che nell’ultimo anno i governi di 30 Paesi hanno utilizzato alcune  forme di manipolazione dell’informazione online. A comunicarlo è un rapporto del Think tank Freedom House sulla libertà online. Tra i paesi coinvolti nell’indagine oltre a Russia, Cina, figurano Stati come Turchia, Venezuela, Filippine, Messico e Sudan. Nel 2016 i Paesi interessati erano 23.

Continua a leggere

Bruno Vespa: ” Soli al comando”

UOMINI AL COMANDO, senza mezze figure

Il lato del “Faccione” che nessuno, per i propri comodi, vuol riconoscere

L’ultima pubblicazione di Bruno Vespa, il facondo ricercatore della storia corrente della Penisola, è una vera e propria meraviglia, che espone con chiarezza fatti e misfatti di capi e conducatores vari, ma che costerà malpancismo a tanti finti partigiani (perchè quelli veri non sono  tutti di sinistra, essendo più che altro militari) perché  è anche  una chiara via che percorre tutti i lati sociali ed umani del Duce. E’ un insolito libro, controcorrente, veritiero, che raccomanderei, quanto a lettura, al nostro Ministro dell’Istruzione, che confonde saluto romano con l'”heil” nazista (perchè i tedeschi normali salutavano dicendo “ein Liter!”) e che spesso si perde nelle infarinature elementari confidando, anche lei, nel computer per rispondere a qualche domanda. Il libro, dal titolo “Soli al Comando” è un’interessante galleria di personaggi ritratti con la penna immediata e leggera di un conoscitore che vuole la verità senza inutili acidi di parte.  Si consiglia vivamente la sua lettura, per restituire il giusto peso e dare giuste notizie storiche a chiunque, in questo tempo buio e, quanto a preparazione storica, sommamente distorto.

Il quotidiano “Il Giornale” riporta ampi passi dello scritto, con opportuni commenti e stralci presi dai documenti originali che sono stati i passi di questa concreta rivisitazione di una figura storica significativa.  sperando che il poco onorevole Fiano e la presidente Boldrini ne tengano conto e non perseguitino il povero scrittore. Diamo di seguito alcuni stralci del volume:

Marilù Giannone

***

Oggi è difficile comprendere come mai Mussolini godesse di un
consenso così ampio, mentre la libertà di voto era inesistente e
quella di pensiero assai limitata, anche se personalità come Benedetto
Croce poterono vivere indisturbate per l’ intero ventennio. Forti
investimenti pubblici, un’ attenta politica sociale e culturale, e la
trasformazione delle infrastrutture finanziarie del Paese dotarono
il   fascismo di strumenti che gli sarebbero sopravvissuti per decenni
nel   dopoguerra.
L’ autorappresentazione del fascismo, diffusa dai cinegiornali dell’
epoca, offre l’ immagine di ridicoli gerarchi guidati da un ridicolo
Duce con il quale si scambiano sguardi marziali e saluti romani.
Quanti sanno, però, che il fascismo poté contare con pochissime,
coraggiose eccezioni sui migliori intellettuali italiani, gli stessi
che subito dopo il 25 luglio 1943, e comunque nell’ immediato
dopoguerra, passarono quasi tutti sotto le bandiere del Pci, grazie
all’ intelligente amnistia morale di Togliatti?

San Pietroburgo alle soglie del 2018

SAN PIETROBURGO  in attesa di un grande evento mondiale turistico e sportivo 

C’è una Città della Russia che occupa un posto speciale nell’immaginario collettivo. Si tratta di San Pietroburgo. La sua architettura, fatta di viali e piazze su cui si ergono suggestivi palazzi  e si incastonano chiese preziose come gioielli di Fabergé,  è così fantastica da sembrare parte di una fiaba di Alekandr Puskin.

Continua a leggere

Per amare la nostra Italia bisogna prendere atto della storia

                                                               Senza odio, rivendicazioni, d’accordo, ma dobbiamo sapere, e soprattutto istituire il reato di apologia del comunismo.

Fondazione di Storia

La tragedia dimenticata

GLI ITALIANI DI CRIMEA

Mostra fotografica: lunedì 13 – sabato 25 novembre

Inaugurazione lunedì 13 novembre alle ore 17.30 alla presenza del curatore, Stefano Mensurati, giornalista Rai e della ricercatrice Heloisa Rojas Gomez. Verrà presentata una ricerca su 18 vicentini e 49 veneti detenuti nei Gulag. Saranno proiettati, per la prima volta in Italia, alcuni filmati d’epoca inediti che mostrano i soldati italiani nei campi di prigionia sovietici.

Fa tappa a Vicenza la mostra fotografica itinerante “Italiani di Crimea” che tanto ha fatto finora parlare di sé. Ad ospitarla è la Fondazione di storia guidata da Paolo Scaroni, che fino al 25 novembre nel salone di Palazzo Giustiniani, in contrà S. Francesco, 41, darà spazio a fotografie e documenti testimonianza di questa misconosciuta tragedia.

L’inaugurazione, alla quale parteciperà il curatore Stefano Mensurati, giornalista della Rai, oltre alla ricercatrice Heloisa Rojas Gomez, avrà luogo lunedì 13 novembre alle 17.30, alla presenza del vice presidente della Fondazione di Storia, Luigi Menegatti.

La rassegna, che gode del patrocinio del Comune e dell’Associazione Cerkio, racconta degli italiani di Crimea emigrati nell’Ottocento soprattutto dalla Puglia, che a partire dagli Anni Venti del ‘900, furono perseguitati dal regime comunista, prima con il sequestro delle proprietà e poi con le purghe staliniane, con decine di loro ingiustamente accusati di attività controrivoluzionaria, processati e fucilati. Il 29 gennaio del 1942 avvenne il rastrellamento di tutte le famiglie di origine italiana e il loro trasferimento nei Gulag del Kazakhstan, dove i circa 1500 deportati furono decimati dal freddo, dalla fame, dalle malattie e dai lavori forzati.

Nel 2015 il presidente russo Putin ha riconosciuto agli italiani di Crimea lo status di minoranza perseguitata e deportata, un traguardo importantissimo, sia per ristabilire la verità storica su queste deportazioni ignorate dai libri di storia, sia per avere accesso a un indennizzo.

Lunedì vi sarà così l’occasione per presentare anche il risultato di una serie di clamorose ricerche che, per quanto riguarda Vicenza e provincia, hanno portato alla conta di 18 prigionieri di guerra (67 per l’intera regione Veneto). Sono stati invitati i sindaci dei paesi di origine (Asiago, Valdagno, Magrè, Monte di Malo, S.Vito di Leguzzano, Caltrano, Albettone, Crespadoro, Montecchio Precalcino, Solagna, Valstagna, Gambugliano e Vicenza) e i familiari di alcuni dei soldati ai quali verrà consegnata la scheda di prigionia del loro congiunto fotografata nell’archivio del più grande Gulag di tutta l’ex Unione Sovietica, quello di Karaganda, ora in territorio kazako. Una missione di tre ricercatori, infatti, con grande sorpresa accanto a decine di nominativi di italiani di Crimea, ha trovato traccia del passaggio di circa 900 militari italiani dell’Armir, creduti morti, ma in realtà catturati dall’Armata Rossa e, in spregio a tutte le convenzioni internazionali, mandati ai lavori forzati nelle miniere, nelle cave di pietra e in agricoltura.

Segue….

 Saranno inoltre proiettati per la prima volta in Italia, alcuni filmati d’epoca inediti che mostrano i soldati italiani nei campi di prigionia sovietici, materiale ora desecretato e rinvenuto ad agosto nella cineteca dell’Archivio storico-militare di Mosca.

“Il potenziale di questa ricerca è enorme, – ha dichiarato il curatore, Mensurati – considerato che finora è stata esaminata solo una piccola parte delle schede conservate nei Gulag: da un primo confronto coi diversi archivi sparsi in tutto il territorio dell’ex Unione Sovietica appare chiaro che almeno 20 mila dei circa 90 mila dispersi della Campagna di Russia non erano morti ma furono catturati e mandati ai lavori forzati. Molti di loro sono stati liberati e hanno potuto fare ritorno in Italia, ma molti altri sono morti nei Gulag e un’indagine capillare potrebbe sicuramente chiarire il loro destino e dare una risposta a tante famiglie che dopo anni di silenzio da parte delle istituzioni italiane hanno ormai perso ogni speranza”.

Negli Anni Cinquanta il mesto ritorno in Crimea di un’ottantina di sopravvissuti, che dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica hanno costituito l’associazione Cerkio, che sostiene questa iniziativa e alla quale vanno tutti i proventi di questa mostra itinerante.

 

“Ammazzare la noia con foto hot ha delle conseguenze”

Giuseppe Lavenia:  “Noi adulti dobbiamo insegnare il senso del limite dando il buon esempio”

COMUNICATO STAMPA  a cura di  Fabrizia Nardecchia *

Senigallia (An), 9 novembre 2017 – Il fenomeno non è sconosciuto, ma quello delle 60 minorenni, tutte studentesse dei licei di Modena e Reggio Emilia, è di certo inedito nelle proporzioni. Le ragazze, per sconfiggere la noia, hanno messo in piedi un “gioco” hot, postando foto e video che le ritraggono in pose provocanti, con l’aggiunta di qualche invito vocale a passare ai fatti. Il “gioco”, però, a un certo punto è sfuggito di mano, e le immagini che dovevano restare di dominio di alcuni, sono diventate di tutti. Con tanto di nomi e cognomi pubblici che circolano ancora in rete. Alcuni dei genitori sono venuti a sapere delle azioni delle figlie. Perché internet, si sa, non conosce confini e non ha limiti.

Continua a leggere

Elezioni Siciliane: l’ inutilità del voto al M-5_Stelle e la rovina del P.D.

BREVE ANALISI Post -VOTO

________________  a cura di FRANCO D’EMILIO 

In fondo, i risultati delle recenti elezioni siciliane non hanno sorpreso nessuno, tutto era già scontato: il successo del centro destra, il tonfo del PD, l’illusoria posizione da primo partito del Movimento 5 Stelle. Già, proprio così, il M5S è stata la formazione politica più votata dai siciliani, ma tale risultato è destinato ad un palese insuccesso politico senza sbocchi e sviluppi futuri: fuori dal governo della regione siciliana i pentastellati saranno costretti ad un’esasperata opposizione, come sempre umorale, confusa e contradditoria, pari a quella sinora espressa dai banchi del Parlamento.

Continua a leggere

In omaggio a Giorgio Almirante

La Fondazione Giorgio Almirante

                         Ha il piacere di invitare la Signoria Vostra all’ incontro dedicato alla

Storia del  “M.S.I  – Movimento Sociale Italiano

raccontata nei libri pubblicati durante il  LXX° anno dalla sua fondazione

email giannoni - giannoni -

Mercoledì 8 novembre 2017 – h. 17.00 – Camera dei Deputati – Sala della Lupa

(Ingresso principale Piazza Montecitorio)

*** *** *** 

Sono previsti interventi di:  Fabio Andriola, Alessandro Amorese, Adalberto Baldoni, Mario Bozzi Sentieri, Massimo Magliaro, Nazzareno Mollicone, Nello Musumeci, Giuseppe Parlato, Roberto Rosseti

Durante l’incontro verrà ricordato, ad un anno dalla scomparsa,  il Fondatore e Presidente Onorario del  C.E.S.I.  

GAETANO RASI,  politico, economista, studioso del Corporativismo 

img76600

Modera e conclude:  Gian Marco Chiocci  – Direttore del Quotidiano “Il Tempo”

Sarà presente Assunta Almirante

Per l’accesso alla Camera dei Deputati è necessario essere registrati. La preghiamo pertanto di inviarci il nominativo dei partecipanti.  N.B. L’ingresso per gli uomini ai locali della Camera dei Deputati è consentito solo con giacca e cravatta.

Il Segretario Nazionale – Giuliana de’Medici

RPSV:  fondazionegiorgioalmirante@gmail.com

 

Europe’s Immigration Crisis

Il Centro Studi Machiavelli organizza il convegno “Europe’s Immigration Crisis: Alternative Views From the Visegrad Group””, che si terrà il prossimo 8 novembre, dalle ore 17 alle ore 19 , presso la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati, in Via del Seminario 76, Roma.

A discutere Sandor Gallai (Istituto di Ricerca sulla Migrazione di Budapest), Marcin Wrona (Ministero degli Interni della Repubblica di Polonia) e  Daniele Scalea per il Centro Studi Machiavelli. Modera l’On. Guglielmo Picchi.

La lingua di lavoro è l’inglese.

Siamo dunque Nazione, ripensiamo a Caporetto

 

                               Il Centenario di Caporetto

 

Lo scrittore Gervaso ha detto chiaramente che una minoranza  sporca comanda la maggioranza pulita d’Italia, quella per chiarirci, silenziosa. E’ vero. Noi, gli Italiani, perchè gli altri che comandano sono uomini di fumo, ci ritroviamo nella nostra storia, quella senza bugie nè partigiani finti, e questa è una delle molteplici occasioni che abbiamo per guardarci negli occhi e sentirci veri, nè robot, nè progenitori che purtuttavia portiamo dentro. Caporetto fu una battaglia persa , una data che solo a citarla si sente dolore profondo, ma fu l’inizio eroico e straordinario della forza inestinguibile ed invincibile dei nostri padri dei quali noi, che non comandiamo, ma amiamo, siamo degni figli.

Marilù Giannone

Salotto Romano (a cura di Sandro Bari e Francesca Di Castro, Associazione culturale “Roma Tiberina”)

Giovedì 9 novembre 2017, Sala Capitolare del Chiostro della Minerva, ore 16,30

 

In allegato inviamo il programma del Salotto Romano di Giovedì 9 novembre p.v.

Il Centenario di Caporetto (ottobre-novembre 1917) sarà commemorato con una manifestazione organizzata nell’ambito del Programma ufficiale per le Celebrazioni del Centenario della I Guerra Mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il Generale di Brigata Rocco Viglietta e il Generale di Brigata Pierluigi Genta, rispettivamente Presidente e Vicepresidente Nazionale dall’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, presenteranno avvenimenti ed episodi bellici in una conferenza corredata da proiezioni di immagini d’epoca, dedicata in particolare a “Impiego e comportamento dell’Artiglieria nel corso della Prima Guerra Mondiale”.

La conferenza, introdotta dall’Art. Ten. Sandro Bari, Direttore della Rivista “Voce Romana”, sarà accompagnata dalle note della Prima Tromba Bers. Saverio Fabri e dalle letture dell’attore Angelo Blasetti, con l’intervento del Bers. Ten. Massimo Flumeri, Presidente della Sezione “Enrico Toti” dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci.

È prevista la presenza di alti rappresentanti delle FF.AA., delle Associazioni d’Arma e delle Pubbliche Istituzioni.

L’evento, patrocinato dal Municipio Roma I Centro, si svolgerà nella Sala Capitolare del Palazzo Domenicano, nel Chiostro di Santa Maria sopra Minerva (piazza della Minerva 42 – Pantheon), con inizio alla 16,30.

L’ingresso è libero.

Cordiali saluti,

Sandro Bari e Francesca Di Castro

 

 

 

 

Taranto e l’Ilva: tanta “polvere” per nulla

Il “Mostro” continua a mietere vittime nel finto clamore di istituzioni, sindacati e gente comune. Il mostro in questione è l’Ilva di Taranto, una delle più grandi acciaierie d’Europa, e la più grande d’Italia. Fu costruita nel 1961 quando l’allora Italsider era un’azienda pubblica, situata a ridosso del quartiere Tamburi.

Nelle ultime ore fa notizia la decisione del Sindaco del capoluogo jonico che ha deciso di chiudere le scuole del quartiere Tamburi, nei giorni del cosiddetto “wind day” o giorno di vento di tramontana in cui le polveri del siderurgico soffiano più forti e l’aria diventa ancora più irrespirabile.

Continua a leggere

Un singolare autore italiano

Le Opere e l’innovazione letteraria di Antonio Pizzuto

Martedì 7 Novembre, alle ore 18,00 uno dei più significativi autori della Letteratura italiana moderna, Antonio PIZZUTO, sarà presentato ed illustrato dal Dott. Pietro De Santis, suo colto estimatore e critico, alla Casa delle Letterature di Roma, a Piazza dell’Orologio.

Pizzuto è uno scrittore che usa termini, verbi, congiunzioni e tutto quanto fa bagaglio espressivo della lingua italiana come se componesse un affascinante e coloratissimo mosaico, dalla superficie del quale si staccano visibili situazioni, personaggi, luoghi, pensieri filosofici.

Un evento che vede anche la presenza di critici di vaglia come Alberto Colasanti, Walter Pedullà, Gualberto Albino, che aggiungeranno le loro opinioni alla interpretazione anche psicologica del curatore e presentatore di Antonio Pizzuto, Pietro de Santis. Pizzuto è uno scrittore che va assolutamente conosciuto e commentato, e pertanto questo evento vedrà una presenza notevole di pubblico. I volumi, come Signorina Rosina, Pagelle, Testamento, commentati da Antonio Pane che lo conobbe personalmente, sono editi da Pagliai/Polistampa di Firenze.

Marilù Giannone