Dai Jam agli Style Council fino all’evoluzione solista, il Modfather incanta la Cavea con un viaggio musicale che è molto più di un concerto: è un attraversamento emotivo, collettivo, necessario.
Tra suono territorio e comunità effimera Dal 14 al 16 settembre
Un’esperienza di improvvisazione radicale che intreccia il paesaggio del Collio con pratiche di ascolto, cura e resistenza culturale nel cuore di una terra di confine.
Allievo di Lodz e ammiratore di Carol Reed e Orson Welles, Roman Polanski che quest’anno compie 90 anni, ha sempre dichiarato di detestare il cinema amatoriale (Nouvelle Vague). Per dirla con Deleuze, le sue non sono dunque immaginipercezione, ma immagini-azione finalizzate a costruire un racconto organico al centro del quale porre lo spettatore e a rappresentare il reale come qualcosa di inafferrabile, guardabile ma non visibile. In questo senso Polanski è un erede di Orson Welles, Siodmack e Hitchcock, creatori di punti oscuri e di vuoti di senso nella visione.
Un viaggio tra tradizione e innovazione, tra giovani talenti e maestri affermati, per scoprire come un festival internazionale una città e rinnova il senso stesso della musica.