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Sepolcri Imbiancati… “Radical Chic”

L’ IPOCRISIA dei NOSTRI (?) POLITICI 

di  Marilù Giannone

Giorni fa, da una confidenza di una mia cara Amica – stimata professionista con un’ etica ineccepibile e dedita al servizio dell’umanità – durante una piacevole conversazione a carattere letterario, è emerso un episodio che, nella mia qualità di critica d’arte (e di aspirante redattrice), non posso evitare di raccontare.

Questi sono i fatti: la mia interlocutrice, recandosi a trovare l’ inquilina di un suo appartamentino nei pressi di Campo de’ Fiori, intercorrendo tra loro cortesi rapporti, veniva invitata dalla stessa a fermarsi per un caffè. Pur essendo una piccola abitazione, trattasi comunque di un attico che, affacciandosi fra le meraviglie della città, poteva mostrare la “Roma de ‘na vorta”, tutta a portata di mano e d’occhio, rivelando incanti artistici e naturali, ora vicini, ora sfumati dalla distanza.

Ma quel giorno la sorpresa è stata decisamente meno piacevole: la cupola di Sant’Andrea della Valle non si vedeva più, occultata e malamente ritagliata da un “ingombro edile”. Qualcuno avrebbe innalzato di un piano un altro attico a poca distanza, rovinando la precedente visuale. Informatasi presso la stessa inquilina ed altre persone, su chi fosse l’abitante o la proprietaria del luogo, la mia interlocutrice contattava telefonicamente “il soggetto”, scoprendo che si trattava dell’On. Emma Bonino, solitamente così proclive a battersi per l’ecologia, la giustizia, i diritti.

La mia Amica avrebbe chiesto alla illustre Parlamentare se fosse per caso a conoscenza delle Leggi in materia dei Beni Culturali e se eventualmente avesse presente che alzando una “casa antica” di un piano, con annessi e connessi, l’esito sarebbe potuto divenire anche disastroso.

«Ho tutti i permessi!», si è sentita rispondere dall’esponente del Partito Radicale. «Non mi pare che ciò sia possibile», avrebbe risposto la mia interlocutrice; «e, visto che ci siamo più volte incontrate, vorrei dirti che ora risulta imbruttito completamente l’assetto artistico della zona ed azzerata la visibilità panoramica dalla mia casa.»

«Per carità, scusa!», avrebbe risposto Emma Bonino, aggiungendo che, come rimedio allo sgarbo, avrebbe provveduto con un tangibile regalo, a scopo risarcimento. La mia Amica a sua volta avrebbe replicato di non richiedere alcun compenso e, in caso, di destinare quanto ipotizzato ad un’Associazione di beneficenza, conosciuta da entrambe; punto fermo soltanto che la sopraelevazione venisse immediatamente rimossa.

«Ma certo, cara!»avrebbe assicurato la Emma “Radical–Europea”.

Sono passati mesi e mesi: l’Associazione non avrebbe ricevuto ancora nulla, e va bene; ma l’obbrobrio artistico e legale sarebbe ancora là.