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SETTIMANA DELLA PACE

SETTIMANA DELLA PACE

A Ginevra l’appuntamento annuale che guarda alle sfide future

 

Si è appena conclusa la Geneva Peace Week 2021 – GPW21 – settimana della pace che dal 2014 si tiene annualmente a Ginevra. Il tema generale di questa edizione, “Dai semi ai sistemi di pace: superare le sfide di oggi“, ha guardo verso nuovi orizzonti.

 

Tutto ruota tutto attorno alla parola pace, nel mezzo uno spazio di ascolto e confronto, riflessione e idee. La pandemia non manca di farsi ricordare: poche le presenze fisiche e tantissime le donne e numerosi gli uomini connessi da remoto, ma in sincrono, per condividere l’esperienza fatta e disegnare il futuro.

Il GPW 2021 nutre semi di pace nei nuovi approcci e strumenti necessari per reggere le sfide contemporanee, cercando di coinvolgere e influenzare il cambiamento a livello sistemico. Le sessioni interattive online e le serie digitali GPW21 hanno seguito quattro percorsi tematici principali.

Ognuno dei quali è stato presentato unitamente a una serie di domande, utili a entrare nel mood e partecipare con maggiore consapevolezza.

 

Creare un clima per la collaborazione: vie da seguire per l’ambiente, il cambiamento climatico e la pace

 

Di fronte alla crisi globale, la volontà politica e le risorse stanno sempre più confluendo nelle risposte ai cambiamenti climatici e al degrado ambientale. La ricerca e la pratica sul nesso tra pace, conflitto e ambiente naturale risalgono a diversi decenni orsono, ma ora più che mai devono essere amplificate e integrate nelle risposte a livello internazionale, statale e locale.

Ci si interroga sulla comunicazione possibile tra discipline, settori, silos e linguaggi diversi – ma in collegamento tra loro –  e su come collaborare nel rispetto delle rispettive differenze di fronte a una crisi crescente.

 

Oltre la cartolarizzazione: quali rischi (e nuovi orizzonti) per il peace-building

 

A un ritmo preoccupante, le narrazioni e gli approcci alle sfide odierne vengono presentati come minacce esistenziali che sono spesso seguite da misure militari o di emergenza, le quali giustificano azioni al di fuori dei normali limiti della procedura politica.

E il rispetto dei diritti umani, la sostenibilità e la solidarietà dove trovano spazio?

 

Sfruttare la sfera digitale per la pace

 

L’impatto dell’intelligenza artificiale, delle operazioni informatiche e della tecnologia digitale stava già accrescendo, prima del Covid-19, la sua influenza nel campo della pace e della sicurezza.

La domanda sottesa agli eventi che si focalizzano su questo percorso tematico riguardano, oltre che le prospettive, i rischi e i limiti dello spazio digitale e della costruzione della pace online.

GPW21 si confronta per valutare come governi, società civile e attori privati ​​stiano affrontando queste sfide: in che modo attori umanitari, agenzie di sviluppo, attivisti per i diritti umani e costruttori di pace riescono – o non riescono – a sfruttare la sfera digitale?

 

Affrontare le disuguaglianze e promuovere l’inclusione, la pace e l’SDG16

Per introdurre i Sustainable Development Goals – SDGs occorre fare una premessa.

Il 25 settembre 2015 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, alla quale hanno preso parte oltre 150 leader provenienti da tutto il mondo, ha adottato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, la quale si articola in 17 obiettivi – i Sustainable Development Goals – e 169 sotto-obiettivi (target). Ban Ki Moon – a quell’epoca Segretario Generale delle Nazioni Unite – definì l’Agenda 2030“una promessa da parte dei leader a tutte le persone in tutto il mondo.
È un’Agenda per le persone, per sradicare la povertà in tutte le sue forme, 
un’Agenda per il pianeta, che è la nostra casa”.

Gli SDGs, ed i relativi target, indicano le priorità globali per il 2030 e definiscono un piano di azione integrato per le persone, il pianeta, la prosperità e la Pace.

A supporto del raggiungimento dei nuovi obiettivi globali, l’Agenda 2030 fornisce oltre 200 indicatori per la valutazione delle performance di sostenibilità di tutti gli attori coinvolti nel processo di cambiamento mondiale. L’SDG16 “cerca di promuovere società pacifiche e inclusive per lo sviluppo sostenibile, fornire accesso alla giustizia per tutti e costruire istituzioni efficaci, responsabili e inclusive a tutti i livelli”.

Le domande poste sono tante, e hanno come oggetto comune la richiesta di riscontro che quanto si sta facendo sia effettivamente efficace. Ne menzioniamo una: quali prove, esperienze e storie ci dicono che promuovere l’inclusione sia la via per raggiungere la pace?

Gli attori impegnati nella promozione della pace e nella prevenzione dei conflitti nel mondo sono innumerevoli, e questa edizione della GPW dimostra la loro forza. Alcuni sono impegnati per garantire il rispetto dei diritti umani, altri si battono per condizioni di lavoro dignitose. Ricercatori, responsabili decisionali e militanti si stanno attivando a favore della protezione dell’ambiente, mentre altri hanno dedicato la loro vita all’impegno umanitario, alla tutela della salute, allo sviluppo mondiale, al disarmo, alle scienze o ancora alle arti nell’accezione più ampia del termine.

Data la natura particolarmente sfidante di questi aneliti e obiettivi, la loro attuazione rende necessaria una stretta collaborazione tra governi, imprese e società civile. In quest’ottica, il Sustainable Development Goals 17 mostra la strada e la modalità per un’efficace implementazione degli altri 16 obiettivi: Partnership for the goals, ovvero un’azione sinergica, collaborativa e proattiva da parte di tutti gli attori dello sviluppo sostenibile.

Rimbocchiamoci le maniche!

Chiara Francesca Caraffa

 


Chiara Francesca Caraffa

Impegnata da sempre nel sociale, è Manager del Terzo Settore in Italia, ove ricopre ruoli istituzionali in differenti Organizzazioni Non Profit. Collabora con ETS in Europa e negli Stati Uniti, dove promuove iniziative per la diffusione della consapevolezza dei diritti della persona, con particolare attenzione all'ambito socio-sanitario. Insegna all'International School of Europe (Milan), dove cura il modulo di Educazione alla salute. Cultrice di Storia della Medicina e della Croce Rossa Internazionale ed esperta di antiquariato, ha pubblicato diversi volumi per Silvana Editoriale e per FrancoAngeli.

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