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Criptovalute sotto Assedio

Scritto da Ottavia Scorpati il . Pubblicato in .

A cura di Ottavia Scorpati

L’Instabilità Generata dalle Politiche Protezionistiche di Trump e l’Impatto sui Mercati Globali, il ritorno delle politiche protezionistiche e l’inasprimento delle tensioni commerciali globali mettono in crisi il mercato delle criptovalute, con effetti devastanti sui principali asset digitali. Analisi delle cause e delle possibili ripercussioni a lungo termine.

Le criptovalute, un tempo considerate rifugi sicuri per gli investitori alla ricerca di asset alternativi, si trovano ora a fronteggiare una crisi di portata globale, innescata dall’incertezza politica ed economica legata alle politiche protezionistiche adottate dall’amministrazione di Donald Trump. Sebbene le valute digitali abbiano guadagnato popolarità grazie alla loro capacità di sfuggire ai tradizionali meccanismi bancari e monetari, l’improvvisa intensificazione dei dazi commerciali, le misure protezionistiche e l’incertezza economica che ne è derivata, hanno scosso la stabilità di questi asset.

La recente flessione dei principali criptoasset, come Bitcoin ed Ethereum, ha rivelato quanto il mercato delle criptovalute sia sensibile agli sviluppi politici e alle scelte economiche di rilievo. La caduta dei valori delle criptovalute, che ha cancellato una parte significativa dei guadagni accumulati in anni di crescita, non è un semplice incidente isolato, ma un sintomo di un fenomeno più ampio che coinvolge non solo il settore digitale, ma anche l’intera economia globale. Questo scenario ha sollevato dubbi circa la sostenibilità e la resistenza delle criptovalute in un contesto di incertezze politiche e recessioni economiche che minacciano di colpire l’economia globale.

In questo contesto, diventa fondamentale analizzare le cause di tale instabilità, comprendere come le politiche di Trump e il suo approccio protezionistico abbiano agito da catalizzatori per il crollo dei mercati e ipotizzare come il settore delle criptovalute potrà affrontare le sfide a venire.

Il mercato delle criptovalute ha recentemente attraversato una fase di estrema volatilità, una crisi che ha messo in evidenza non solo la sensibilità di queste risorse digitali agli eventi politici, ma anche la loro interconnessione con gli sviluppi economici globali. In particolare, l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti ha innescato una serie di reazioni sul mercato, tanto da determinare un rapido crollo dei valori delle criptovalute, un crollo che ha annullato quasi completamente i guadagni precedentemente ottenuti e che ha sollevato preoccupazioni su ciò che potrebbe accadere in futuro.

Le criptovalute, e in particolare il Bitcoin, sono tradizionalmente viste come asset ad alto rischio, ma fino a un certo punto sono riuscite a mantenere una relativa stabilità, grazie anche alla crescente diffusione del fenomeno e all’incremento degli investimenti. Tuttavia, la politica economica di Trump, caratterizzata da scelte protezionistiche e l’introduzione di dazi commerciali, ha scatenato una reazione a catena, con l’adozione di misure che hanno messo a dura prova la resilienza di questo settore. La capitalizzazione complessiva del mercato delle criptovalute ha visto una contrazione significativa, pari a circa il 10%, scendendo a 2,54 trilioni di dollari, un segnale chiaro della fragilità di un sistema che, pur essendo innovativo e potenzialmente rivoluzionario, è ancora molto suscettibile agli alti e bassi delle economie tradizionali.

A seguito dell’annuncio delle nuove politiche protezionistiche di Trump, il mercato delle criptovalute ha reagito bruscamente, con Bitcoin e Ethereum che hanno subito un pesante calo dei valori. Il valore del Bitcoin, la criptovaluta più famosa, ha registrato una flessione improvvisa, con una perdita di oltre il 7%, toccando un minimo di 77.000 dollari. La perdita si è estesa anche a Ethereum, che è sceso sotto i 1.550 dollari, segnando una delle sue flessioni più marcate dal 2023. Ma non solo Bitcoin ed Ethereum: anche altre criptovalute popolari come XRP, Solana, Dogecoin e Cardano hanno vissuto un crollo dei loro valori, con percentuali di perdita che hanno superato il 15% in alcuni casi. Questi eventi hanno causato una crescente incertezza tra gli investitori, i quali sono passati a un atteggiamento più cauto, riflettendo una crescente paura per il futuro.

L’instabilità dei mercati, alimentata da fattori politici come i dazi commerciali imposti da Trump, ha reso evidente quanto siano vulnerabili le criptovalute agli sviluppi macroeconomici e alle politiche interne di una nazione. Se da un lato la decentralizzazione e la natura globale delle criptovalute dovrebbero teoricamente permettere loro di sfuggire agli effetti delle politiche nazionali, dall’altro è emerso che la connessione tra politica monetaria, eventi politici e i mercati finanziari tradizionali è più stretta di quanto si fosse pensato inizialmente. Gli analisti, infatti, hanno osservato che le criptovalute, in quanto asset altamente speculativi, non sono affatto immune a situazioni di incertezza economica.

L’impatto delle politiche protezionistiche di Trump ha avuto un effetto devastante non solo sulle criptovalute, ma anche sull’economia globale in generale. La sua decisione di applicare dazi su numerosi beni importati ha innescato una serie di reazioni a catena che hanno fatto temere a molti analisti la possibilità di una recessione globale. Questi timori si sono riflessi nei mercati finanziari, dove il rischio di inflazione e di perdita del potere d’acquisto ha spinto molti investitori a disinvestire in criptovalute, preferendo asset considerati più sicuri.

La crescente incertezza legata alla politica economica di Trump ha alimentato una spirale di paura. Gli investitori, tradizionalmente propensi a cercare rifugio nelle criptovalute durante periodi di incertezze, si sono trovati di fronte alla realtà che queste stesse valute digitali potrebbero non essere il rifugio sicuro che si pensava. Le criptovalute sono quindi finite sotto pressione, non solo a causa dei dazi, ma anche per l’inflazione crescente e le politiche monetarie restrittive che Trump ha adottato. La combinazione di questi fattori ha creato un ambiente estremamente volatile e sfidante per chi investe nel mercato delle criptovalute.

Il crollo delle criptovalute non si è limitato agli Stati Uniti. I mercati europei e asiatici hanno subito un impatto simile, con forti flessioni che hanno minato la stabilità di molte borse. In Europa, le principali piazze finanziarie hanno visto perdite pesanti: il FTSE MIB di Milano ha aperto con un calo dell’8%, il DAX tedesco ha ceduto il 7%, mentre l’indice Cac 40 di Parigi è sceso del 6%. A questi crolli si sono aggiunti quelli delle borse asiatiche: il Nikkei 225 giapponese ha visto una discesa dell’8%, mentre altri indici asiatici come il Kospi della Corea del Sud e lo Shanghai Composite hanno registrato perdite significative. Le vendite sono state accentuate da una crescente sfiducia degli investitori, che, spinti da un clima di incertezza generale, hanno scelto di ridurre le proprie esposizioni a tutte le asset class ritenute rischiose.

Anche Taiwan, un hub tecnologico cruciale, ha visto un crollo del suo mercato azionario, con quasi mille azioni che hanno toccato il limite massimo di perdita giornaliero. La Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), uno dei principali produttori di semiconduttori al mondo, ha visto il suo valore scendere rapidamente, segnando una tendenza simile a quella delle altre borse mondiali. Il sell-off che ha colpito i mercati azionari ha alimentato ulteriormente il panico tra gli investitori, creando un effetto domino che ha avuto ripercussioni anche sul mercato delle criptovalute.

Nel contesto di questo sconvolgimento economico, la Federal Reserve degli Stati Uniti si è trovata a dover rispondere alle crescenti preoccupazioni riguardo alla possibile recessione. Le previsioni di una recessione nel 2025 sono aumentate significativamente, passando dal 39% al 63% in appena una settimana, alimentate dalle preoccupazioni sui dazi e sull’instabilità economica globale. In questo scenario, molti osservatori hanno ipotizzato che la Fed sarebbe intervenuta con un taglio dei tassi d’interesse per cercare di stimolare l’economia e prevenire il rischio di una crisi profonda. Le probabilità di tale intervento sono aumentate drasticamente, passando dal 20% al 36%, un cambiamento che ha suscitato un certo ottimismo tra alcuni investitori. Tuttavia, la posizione prudente della Fed, che ha ribadito la necessità di un’azione ponderata e non affrettata, ha impedito una risposta immediata.

Trump ha pubblicamente esortato la Fed a ridurre i tassi d’interesse per stimolare l’economia, ma la Fed ha mantenuto una linea di cautela. Jerome Powell, il presidente della Fed, ha sottolineato che il rallentamento economico non giustifica ancora una riduzione drastica dei tassi, lasciando intendere che una simile manovra sarebbe possibile solo se la recessione dovesse materializzarsi in modo più evidente nei prossimi mesi. Al momento, l’intervallo dei tassi d’interesse rimane tra il 4,25% e il 4,50%, una cifra che riflette il delicato equilibrio che la Fed deve mantenere tra il controllo dell’inflazione e la stimolazione dell’economia.

In questo contesto di forte incertezza politica ed economica, è chiaro che le criptovalute sono lontane dall’essere un asset sicuro. La loro capacità di adattarsi agli sviluppi macroeconomici e politici resta un tema centrale, e le recenti fluttuazioni dei valori delle principali criptovalute come Bitcoin ed Ethereum dimostrano quanto siano vulnerabili a fattori esterni. Se da un lato la decentralizzazione delle criptovalute rappresenta una speranza di indipendenza dalle politiche economiche tradizionali, dall’altro è ormai evidente che le criptovalute non possono sfuggire agli effetti delle scelte politiche, come dimostrato dalle conseguenze delle politiche di Trump.

L’instabilità che caratterizza il mercato delle criptovalute, unita alle difficoltà economiche globali e alle incertezze politiche, invita alla riflessione su come e in che misura questo settore potrà evolversi nei prossimi anni. Se da una parte le criptovalute offrono opportunità di guadagno potenzialmente enormi, dall’altra parte, il rischio di perdite è altrettanto elevato, soprattutto in periodi di instabilità. Gli investitori dovranno quindi riflettere attentamente sulle proprie strategie di investimento, tenendo conto delle condizioni economiche globali, delle politiche monetarie e delle dinamiche politiche che influenzano il valore delle criptovalute.

 

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