Italia ed Esteri
La Giornata in Memoria de “Le Vittime di Mala-Giustizia”
A chi fa paura la giornata in memoria delle vittime di “malagiustizia”?
La Commissione Giustizia della Camera ha discusso recentemente una iniziativa per istituire il giorno nel quale si celebra la memoria dei tanti (troppi) errori giudiziari di questo Paese. Sarebbe una data, nella quale un Paese civile rimarca la necessità che gli errori giudiziari si annullino o quanto meno si limitino al massimo.
A Cinecittà Est l’impegno dei Cittadini contro le occupazioni abusive
LA LEGALITA’ PUO’ ESSERE VINCENTE
di CRISTIANA ROSSI
I Cittadini di Viale Antonio Ciamarra in Roma, dopo la vittoria dello scorso dicembre, continuano a monitorare l’appartamento liberato grazie al loro intervento in sinergia con le Istituzioni, ove erano state fatte saltare in aria la porta per occupare la medesimo abitazione sita nel suddetto viale di Cinecittà Est, nel VII Municipio di Roma di proprietà dell’Enasarco.
La Guerra studiata a tavolino
La Guerra studiata a tavolino: i BRICS, l’espansione militare e la sfida all’Occidente in un mondo sempre più diviso tra alleanze strategiche.
A Roma fine e inizio anno coi Dinosauri, all’Appia Joy Park
I DINOSAURI HANNO TANTO DA INSEGNARCI
…. così afferma Simone Maganuco
“I dinosauri sicuramente hanno ancora tanto da insegnarci: al di là del fatto che osservandoli o studiandoli consentono di conoscere come lavora la scienza, danno anche l’opportunità di capire cosa è successo nel passato tanto da orientarci sull’evoluzione, sulle grandi estinzioni, sugli adattamenti al clima. Quel tempo lontanissimo si ricollega quindi a temi di attualità, come appunto le grandi estinzioni che avvengono al giorno d’oggi, anche o soprattutto a causa dell’azione degli esseri umani sugli ecosistemi”.
Attualità
Mangiare e sputare nel piatto di Mussolini e del Fascismo
Sono, ormai, ottant’anni che Mussolini e il Fascismo sono il piatto ristorativo di un antifascismo, sempre più pretestuoso e inconsistente. Sono, infatti, questi gli anni dalla scomparsa di Benito e con lui della fine della cosiddetta Era Fascista: catturato, ucciso, persino appeso a testa in giù nel pubblico, vergognoso ludibrio milanese di piazzale Loreto, quasi l’esposizione ad una folla testimone fosse la necessaria conferma ufficiale della fine del regime e del suo capo. Sono, dunque, ottant’anni che molti continuano, però, a mangiare ancora nel piatto di Mussolini e del Fascismo, praticamente gli stessi che pure ci sputano dentro.
Ci mangia e ci sputa, innanzitutto, la sinistra antifascista, supportata da tanta sua arrogante intellighenzia, dedita alla pratica politica allarmistica, assai onanistica, periodicamente aggiornata di un incombente pericolo fascista, in agguato dietro l’angolo. Insomma, seghe mentali del bieco antifascismo che, quando in difficoltà, spalle al muro per il suo fallimento, ora triste sconfitta sotto un governo di centrodestra a guida di eredi del postfascismo, allora blatera, farneticando di un ritorno al Fascismo, e si aggrappa al relitto della Resistenza, da tempo naufragata sugli scogli infidi, pure scandalosi della Prima e Seconda Repubblica. È l’antifascismo parolaio, anacronistico e beffardo che continuamente rispolvera e agita il fantasma in camicia in nera, ma contemporaneamente mangia nel suo piatto e, ingrato, ci sputa pure dentro: proprio senza vergogna! Sono ottant’anni che, lo ripeto, Mussolini e il Fascismo sono il piatto rifocillante, ricostituente di una sinistra antifascista, sempre più anemica, non fosse altro per la riduzione crescente dei suoi globuli rossi elettorali, vettori dell’ossigeno del consenso. Sono ottant’anni dalla fine dell’Italia in camicia nera che tutto l’antifascismo, compreso quello cattolico e quello laico-liberale, manipola cittadini e coscienze, persuaso di abbindolare all’idea che egli soltanto sia sinonimo di tolleranza e uguaglianza, solidarietà e accoglienza, giustizia e democrazia contro l’intollerante e diseguale, egoista e inospitale, ingiusto e autoritario rischio fascista. Per fortuna, è stato smentito dalla storia, recente e passata, e, tanto pateticamente, si rivela adesso riottoso ad accettare l’odierna, amara verità di essere stato sconfitto ad opera di un ampio consenso a favore della destra.
Non meno penosa è, poi, anche certa destra, politicamente moderata e bottegaia, che pure mangia e sputa nel piatto di Mussolini e del Fascismo, dopo averne piluccato gli avanzi lasciati dall’antifascismo doc: un po’ il caso di Predappio, paese natale di Benito, dove tanta gente campa economicamente della memoria fascista, ma dove un’incerta giunta di centrodestra scimmiotta e diventa complice della sinistra antifascista con inverosimili celebrazioni della Resistenza a mezzo di una “partita a bocce antifascista” o l’elevazione agli altari resistenziali di un locale, falso martire partigiano. Quasi dalla padella nella brace delridicolo! Infine, cosa mai sarebbero tanta televisione, tanto cinema, tanta editoria se non avessero la possibilità di mangiare e sputare nel piatto di Mussolini e del Fascismo? Non ci sarebbero scrittori di facile successo “cazzuto o cazzullo” o altri languirebbero ignorati o “scurati”; non ci sarebbe nessun sedicente storico di facile accatto, incline a narrare il Fascismo pro domo sua, soprattutto delle sue tasche. Non ci sarebbero fiction TV tanto retoricamente celebrative dell’epico trionfo del bene partigiano sul male assoluto del Duce, del Fascismo e, al tempo stesso, omertose della criminalità antifascista nell’immediato secondo dopoguerra; non ci sarebbero tanti tv talk, il cui misero indice d’ascolto viene solo impennato dall’immancabile rissa sul tema del pericolo fascista, magari per mano della garbatellara Meloni, ora Presidente del Consiglio nel nome di Fratelli d’Italia. Concordo con Leo Longanesi: “se c’è una cosa che in Italia funziona è l’antifascismo” , aggiungerei “mangiando e sputando tuttora nel piatto del nemico”.
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“Cane mangia Cane”: dal Romanzo di Edward Bunker al Film di Paul Schrader
Quando le Città diventano tutte uguali, purtroppo l’Umanità viene costretta a vivere in un’unica area territoriale “omologata” e sottoposta ad una forzata globalizzazione, trovandosi così esodata “da una città che era il mondo al mondo che è una città”, come acutamente esposto da Zygmunt Bauman.
Un’Analisi di FRANCESCO RICCI
Incipit. Fiat Lux
La Conferenza con immagini, occasionata dall’80° Anniversario della Morte di Marinetti, metterà in luce il nesso essenziale tra Scienza e Arte, Innovazione e Immaginazione, dai Macchiaioli ai Futuristi, da Volta a Marconi.
Quell’inquietante, ancora vivo motto della Massoneria
In Italia e altrove la Massoneria è uno “Stato Elitario”
_______________una Interpretazione Critica di FRANCO D’EMILIO
Stamani, scorrendo il tanto materiale fotografico raccolto e le molte testimonianze di persone, prossime o partecipi del sodalizio massonico da nord a sud, mi sono reso conto di aver accumulato, piano piano, pure inaspettatamente, una mole incredibile di materiale documentario su quanto e come la Massoneria, qui mi limiterò a parlare solo di quella del Grande Oriente d’Italia, sia presente, ben radicata e introdotta, in particolar modo assai proficuamente intraprendente nella sua attività lobbistica, definiamola garbatamente così.
Economia e Politica
Mangiare e sputare nel piatto di Mussolini e del Fascismo
Sono, ormai, ottant’anni che Mussolini e il Fascismo sono il piatto ristorativo di un antifascismo, sempre più pretestuoso e inconsistente. Sono, infatti, questi gli anni dalla scomparsa di Benito e con lui della fine della cosiddetta Era Fascista: catturato, ucciso, persino appeso a testa in giù nel pubblico, vergognoso ludibrio milanese di piazzale Loreto, quasi l’esposizione ad una folla testimone fosse la necessaria conferma ufficiale della fine del regime e del suo capo. Sono, dunque, ottant’anni che molti continuano, però, a mangiare ancora nel piatto di Mussolini e del Fascismo, praticamente gli stessi che pure ci sputano dentro.
Ci mangia e ci sputa, innanzitutto, la sinistra antifascista, supportata da tanta sua arrogante intellighenzia, dedita alla pratica politica allarmistica, assai onanistica, periodicamente aggiornata di un incombente pericolo fascista, in agguato dietro l’angolo. Insomma, seghe mentali del bieco antifascismo che, quando in difficoltà, spalle al muro per il suo fallimento, ora triste sconfitta sotto un governo di centrodestra a guida di eredi del postfascismo, allora blatera, farneticando di un ritorno al Fascismo, e si aggrappa al relitto della Resistenza, da tempo naufragata sugli scogli infidi, pure scandalosi della Prima e Seconda Repubblica. È l’antifascismo parolaio, anacronistico e beffardo che continuamente rispolvera e agita il fantasma in camicia in nera, ma contemporaneamente mangia nel suo piatto e, ingrato, ci sputa pure dentro: proprio senza vergogna! Sono ottant’anni che, lo ripeto, Mussolini e il Fascismo sono il piatto rifocillante, ricostituente di una sinistra antifascista, sempre più anemica, non fosse altro per la riduzione crescente dei suoi globuli rossi elettorali, vettori dell’ossigeno del consenso. Sono ottant’anni dalla fine dell’Italia in camicia nera che tutto l’antifascismo, compreso quello cattolico e quello laico-liberale, manipola cittadini e coscienze, persuaso di abbindolare all’idea che egli soltanto sia sinonimo di tolleranza e uguaglianza, solidarietà e accoglienza, giustizia e democrazia contro l’intollerante e diseguale, egoista e inospitale, ingiusto e autoritario rischio fascista. Per fortuna, è stato smentito dalla storia, recente e passata, e, tanto pateticamente, si rivela adesso riottoso ad accettare l’odierna, amara verità di essere stato sconfitto ad opera di un ampio consenso a favore della destra.
Non meno penosa è, poi, anche certa destra, politicamente moderata e bottegaia, che pure mangia e sputa nel piatto di Mussolini e del Fascismo, dopo averne piluccato gli avanzi lasciati dall’antifascismo doc: un po’ il caso di Predappio, paese natale di Benito, dove tanta gente campa economicamente della memoria fascista, ma dove un’incerta giunta di centrodestra scimmiotta e diventa complice della sinistra antifascista con inverosimili celebrazioni della Resistenza a mezzo di una “partita a bocce antifascista” o l’elevazione agli altari resistenziali di un locale, falso martire partigiano. Quasi dalla padella nella brace delridicolo! Infine, cosa mai sarebbero tanta televisione, tanto cinema, tanta editoria se non avessero la possibilità di mangiare e sputare nel piatto di Mussolini e del Fascismo? Non ci sarebbero scrittori di facile successo “cazzuto o cazzullo” o altri languirebbero ignorati o “scurati”; non ci sarebbe nessun sedicente storico di facile accatto, incline a narrare il Fascismo pro domo sua, soprattutto delle sue tasche. Non ci sarebbero fiction TV tanto retoricamente celebrative dell’epico trionfo del bene partigiano sul male assoluto del Duce, del Fascismo e, al tempo stesso, omertose della criminalità antifascista nell’immediato secondo dopoguerra; non ci sarebbero tanti tv talk, il cui misero indice d’ascolto viene solo impennato dall’immancabile rissa sul tema del pericolo fascista, magari per mano della garbatellara Meloni, ora Presidente del Consiglio nel nome di Fratelli d’Italia. Concordo con Leo Longanesi: “se c’è una cosa che in Italia funziona è l’antifascismo” , aggiungerei “mangiando e sputando tuttora nel piatto del nemico”.
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25 Dicembre, dopo il Natale …. un Auspicio per l’Anno che verrà,
confidando in un “Nuovo Umanesimo”
…..e tra Crociate, Guerre, Rivoluzioni (e Buone Intenzioni),
UN BREVE ESCURSUS SUI PRECEDENTI SECOLI TRASCORSI
IL MESE di DICEMBRE si presenta – come ogni anno – sempre ricco di Festività, Ricorrenze e Riti: nella giornata dell’8 si celebra il Dogma dell’Immacolata Concezione, preceduta – come di consuetudine nel giorno di Sant’Ambrogio – dall’inaugurazione della stagione lirica alla Scala di Milano; ma sono da ricordare anche altre due Festività Religiose come il giorno 6 per San Nicola, il 13 per Santa Lucia; segue poi il 21 Dicembre che, con il Solstizio d’Inverno, annuncia il Dies Natalis Solis Invicti, ….quindi il 25 per il Santo Natale ed il 31 di San Silvestro, con cui si festeggia il passaggio al Nuovo Anno.
Opportunità di crescita Italia-USA 2025
Opportunità di crescita Italia-USA 2025: export, trend, strategie per aziende e buyer. Focus su Made in Italy, sostenibilità e partnership.
Al Premio Letterario Città di Sarzana, “Vergogna Partigiana” dell’ANPI Liguria
A SARZANA, DURANTE IL XII PREMIO LETTERARIO – 6/7/8 DICEMBRE
una nota critica di FRANCO D’EMILIO
L’accaduto rischia di diventare un caso nazionale, pure agitato e sostenuto da qualche giornalone compiacente, insomma una cosa da prendersi con sgomento, la testa tra le mani. “ … perché la Costituzione vale per tutti. Tranne che per i fascisti.”
Queste le ignobili parole astiose, fuori di testa dell’ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, Coordinamento Regionale Ligure di Genova, espresse in un assurdo comunicato stampa, velenoso attacco all’Avvocato forlivese Francesco Minutillo.
Lavoro e Formazione
Opportunità di crescita Italia-USA 2025
Opportunità di crescita Italia-USA 2025: export, trend, strategie per aziende e buyer. Focus su Made in Italy, sostenibilità e partnership.
A Firenze, il salto “quantico” necessario all’Antimafia
segnalato dalla Fondazione Antonino Caponnetto
A Firenze, il XXXIV Vertice Antimafia
della Fondazione Antonino Caponnetto
______________a cura di Cristiana Rossi *
Sabato 30 novembre scorso ho avuto il piacere di intervenire al 34° Vertice Antimafia della Fondazione Antonino Caponnetto dal titolo “Dalla mafia 4.0 all’antimafia 4.0” tenutosi a Firenze presso la Sala Capitolare del Convento Santo Spirito (nella foto d’apertura: il bellissimo chiostro del Convento).
Il Vertice ha rappresentato un’importante occasione di confronto riflessivo e propositivo con la consapevolezza della forte necessità dell’antimafia di rimanere di pari passo con le organizzazioni criminali di tipo mafioso seguendone tempestivamente l’evoluzione.
“La sicurezza a partire dai banchi di scuola”:
una conversazione con l’Ing. Gianluca Giagni
“La sicurezza a partire dai banchi di scuola”
Gianluca Giagni: “Serve un cambiamento culturale per una maggiore consapevolezza e responsabilità collettiva nei confronti della sicurezza”
La sicurezza non è solo una questione normativa, ma un valore culturale da promuovere, sottolineando l’importanza della formazione e della consapevolezza individuale nel ridurre gli incidenti.
Un imprenditore cavalca il cambiamento
Un imprenditore cavalca il cambiamento: scopri come le aziende italiane possono prosperare nel mercato americano vincendo le sfide
Omnibus
C’è ancora domani
Prendo spunto dal film “C’è ancora domani”, storia di Ennio Doris, fondatore di Banca Mediolanum: un messaggio di speranza e coraggio per affrontare il nuovo anno con visione, ambizione e la forza di costruire il futuro.
La Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala in apprensione per il suo Primate
Comunicazione dalla Sede Patriarcale
della Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala – Antica Orientale
Lunedì 23 dicembre, in tarda mattinata, è pervenuto alla Redazione della Consul Press
il seguente comunicato ufficiale della Sede Patriarcale che qui di seguito riportiamo integralmente
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Un Comunicato della Casa Princiara Andronik Cantacuzino
Casa Princiara Andronik Cantacuzino
Alla Redazione di Consul Press è pervenuta una dichiarazione da parte della Casa Princiara Andronik Cantacuzino, con una cortese richiesta di pubblicazione, a cui ci si è attenuti, riproducendo altresi il testo in originale.
I Punkinari, il fumetto di chi vive nell’attesa di entrare in campo e giocare
“C’è chi aspetta il tram e chi il weekend, chi attende un segnale e chi l’happy end, chi aspetta un secondo e chi il caffè, chi attende gli altri e chi aspetta te, chi attende il ventisette e chi l’amore, chi aspetta il prossimo e chi l’ascensore, chi attende una fine e chi no, chi una data e chi aspetta Godot, chi attende un grazie e chi un perdono, chi aspetta l’alba e chi un dono; perché in fin dei conti chi aspetta attende, come i punkinari che hanno messo le tende.”
Questo piccolo manuale di sopravvivenza racconta del tempo non perduto di due anonimi calciatori punk, sei-sei-sei e tre-tre-tre, accomunati dallo stesso male di vivere: non entrare mai in campo. Così, nell’attesa dell’ascesa seduti su una panchina ai bordi di un campo di calcio, si scambiano freddure quando fa caldo e caldarroste quando fa freddo, esorcizzando il malessere che da sempre attanaglia chi, seduto in riserva per “anomalia”, trasforma i silenzi in nuova energia.
I Punkinari, fumetto umoristico di Alessandro Pagani con i disegni di Massimiliano Zatini e la prefazione di Stefano Manca, dà il via alla nuova collana (di perle) Chicche di riso della casa editrice di Firenze Nepturanus. Tra le sue pagine scoprirete l’ironia di due uomini con la cresta costretti a sedere in panchina in tutte le loro partite, mai un minuto giocato e la speranza di entrare sul terreno verde che non svanisce mai. Eppure la “panca” insegna che si può comunque vivere nell’attesa di qualcosa pur godendosi il passare delle stagioni, sempre con una risata pronta all’uso. Gag, battute, giochi di parole che si possono sentire in un bar, dal panettiere, in ufficio, dentro la casa di una famiglia che non perde mai l’umorismo. Ecco cosa si può trovare all’interno di queste pagine, da leggere con pigrizia e senza stancarsi troppo, in pieno stile Punkinari: due ragazzi sui generis, amici sul campo e nella vita, che non aspettano altro che la loro occasione per brillare. E se non ci fanno giocare? Giochiamo lo stesso.