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Nella fila del pane dell’alluvione

Dal 1986 vivo a Forlì e da 37 anni compro il “pane quotidiano”, invocato nella preghiera filiale al Padre, dallo stesso fornaio, nonostante abbia cambiato più volte la residenza in zone distanti da questo stesso esercizio commerciale. Ne è sempre valsa e ne vale la pena, il pane è eccellente, come tutti gli altri prodotti dalle mani di questa famiglia di panettieri: ora, i titolari iniziali, una solida coppia d’amore e tanto lavoro, si godono la meritata pensione, tutto è passato nelle mani dei figli che, giovani, hanno rinnovato locali e laboratorio, ma continuano a lavorare a mano gli impasti perché, come sempre ha sostenuto il loro “vecchio”, il pane buono è un prodotto artigianale di abilità manuale. Vecchio cliente, quasi di casa, mi basta solo telefonare “arrivo” senza aggiungere altro e. già al mio ingresso, mi vedo porgere la sportina consueta del mio mezzo toscano insipido con qualche zoccoletto e michetta.

                                                       

Sabato scorso, libero da impegni, sono andato senza preavviso, trovandomi costretto, cosa incredibile, mai prima d’ora, a fare la fila fuori, ultimo al settimo posto, rassegnato all’attesa evangelica “beati gli ultimi perché saranno i primi”. Chi prima di me ha subito soddisfatto la curiosità perché quella fila, mai prima a mia memoria di cliente: “Tre lavoranti a casa a spalare fango, perdipiù persa parte della farina nel deposito alluvionato, a pochi isolati da qui, per questo meno pane in vendita e non è facile accontentare tutti”; “Dentro, solo in due a servire, s’entra un po’ alla volta ed ecco la fila.”; “Bel casino questa alluvione, in coda per il pane, come mia nonna al tempo dell’ultima guerra coi bollini della tessera!” Così, rassegnato ed egoisticamente contrariato, lo confesso, a conquistare il mio pane quotidiano, mai, prima, tanto desiderato, nell’attesa di quella fila, da ultimo a primo, mi sono lasciato a tanti pensieri.

                                                     

Certo, la scarsità di pane ha mosso le rivoluzioni, nessuna esclusa, checché ne dicesse la regina Maria Antonietta con la sua proposta alternativa di brioche per sfamare e sopire l’ira dei rivoltosi parigini. Senza pane, dunque con la fame, magari in aggiunta a qualche altra pena, perché, si sa, a volte le disgrazie viaggiano a coppie, si è spesso costretti ad arrendersi, come nei versi del patriota Arnaldo Fusinato nella sua Ultima ora di Venezia, a ricordo della resa nell’agosto 1849 della Repubblica di San Marco, guidata da Daniele Manin: “…il morbo infuria, il pan ci manca, sul ponte sventola bandiera bianca…” A pancia vuota, neppure un tozzo di pane, magari sempre più caro di prezzo, s’infiamma la parte peggiore dell’animo umano e, allora, la fame fa l’unione, muove folle incazzate a saccheggiare forni, come quello delle grucce nel capitolo XII de I Promessi Sposi, oppure soffia sul primo fuoco, sabato scorso, per fortuna, tenuto d’occhio dal buon Dio, di sette forlivesi alluvionati in fila. Sicuramente, le file per il pane sono state e sono tuttora ricorrenti: dalle file a Roma dell’ultima guerra per una razione di pane, farina e segatura, come nel racconto dello splendido Pane Nero di Miriam Mafai, all’interminabile coda odierna davanti all’ingresso dell’associazione benefica milanese Il Pane Quotidiano, poco distante dall’Università Bocconi, tempio di tanta cultura economica della ricca impresa.

                                                                 

Certo, molti diranno che esagero, in fondo la mia fila di sabato scorso era piccola cosa, abbastanza sopportabile. È vero, tuttavia, pur se su scala minore, che quella mia fila aveva tutte le premesse di avvenimenti, insofferenze, contrarietà, mossi da ben più gravi, scarse disponibilità di pane per la vita quotidiana. Comunque, alla fine, è in me prevalsa la convinzione quanto, sempre più, debba apprezzarsi il valore del minimo essenziale, dunque un pezzo di pane, anche condiviso con altri, come taluno spezzò con i suoi discepoli o moltiplicò per una folla affamata, certo del miracolo della finalità del bene. Rassicuro quanti ironizzeranno su questo mio volo di fede, inevitabile ad una certa età, resto un cristiano di scarsa professione, ma sicuramente credente, ancora di più per la consapevolezza delle mie debolezze, della mia fragilità: la fede aiuta a superare la miseria propria e del mondo.

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I bambini italiani sono quelli che leggono meglio nell’Unione europea

In Italia gli alunni della scuola primaria hanno capacità di lettura superiori alla media internazionale, ma con risultati tendenziali in peggioramento. Lo registra l’indagine Iea Pirls (Progress in International Reading Literacy Study) 2021 sulle competenze in lettura degli studenti al quarto anno di scuola primaria (circa 9 anni di età), condotta ogni 5 anni dal 2001.

Bambini, Italia, Lettura, Unione europea

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In Romagna “ho rimasto” solo il fango

USCIRE DAL FANGO E RIPRENDERE LA MARCIA

_____________FRANCO D’EMILIO

Ieri su Facebook (sabato 20 maggio) il noto tenore forlivese Maurizio Tassani ha scritto:
Mai come oggi “ho rimasto” è la frase più bella del mondo –

Una battuta lapidaria, immediato ed efficace richiamo alla romagnolità, al sangue romagnolo, anche di memoria deamicisiana, insomma la sferzata di una nota alta, pari a quelle nelle corde vocali e nel cuore del nostro amico Maurizio, soprattutto un incitamento a tutti in questo dramma dell’alluvione.

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Un Convegno sulle RCEs a Lisbona,
presente la Fondazione Einaudi

Clima, a Lisbona secondo incontro del progetto europeo della Fondazione Einaudi

Si è svolto ieri a Lisbona il workshop “Citizens and Energy Transition: the Role of Renewable Energy Communities”, secondo incontro promosso dall’European Liberal Forum nell’ambito di un progetto europeo sull’Energia, che si svilupperà per tutto il 2023. Il progetto culminerà con l’elaborazione di due volumi sul tema del risparmio energetico e altri due relativi alle policy briefs che saranno presentati a Roma nell’autunno prossimo.
Tra i partner coinvolti, anche la Friedrich Naumann Foundation.

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“Settimana dei Cimiteri Storici Europei”

Come ogni anno, AMA organizza le “Passeggiate tra i ricordi al Verano”

Roma, 10 maggio 2023 – In occasione della “Settimana dei Cimiteri Storici Europei”, promossa da ASCE-Association of Significant Cemeteries of Europe e da UTILITALIA-SEFIT, anche quest’anno AMA, in collaborazione con l’Assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti, organizza “Le Passeggiate tra i Ricordi al Verano”.

Saranno 21 gli appuntamenti gratuiti articolati in 7 giornate con diversi percorsi tematici che spaziano dall’Arte all’Architettura, dalla storia del Risorgimento e del Novecento, alla letteratura, musica, teatro, cinema, con tutti i personaggi illustri che riposano al Verano.

Dei veri e propri trekking immersivi che si svolgeranno nei weekend da sabato 27 maggio a domenica 11 giugno, incluso venerdì 2 giugno, Festa della Repubblica. La domenica, è sempre presente un evento speciale in cui la passeggiata è arricchita da proiezioni e mostre espositive nella Sala Mater Admirabilis.

In occasione dell’edizione 2023 della “Settimana dei Cimiteri Storici Europei”, ASCE-Association of Significant Cemeteries of Europe promuove il tema dei cimiteri come luoghi per il ristoro del corpo, della mente e dell’anima. Il numero crescente di appassionati visitatori dei cimiteri monumentali, come il Verano, conferma la considerazione di cui godono questi parchi-musei all’aperto dove poter passeggiare immersi nella natura e nell’arte, fare un giro in bici, stare nella lentezza, nel silenzio, nella contemplazione, scoprire storie sorprendenti. Non solo luoghi di sepoltura, ma rifugi e zone di conforto e di benessere per le comunità, i cittadini, i turisti. Le iniziative culturali per la primavera 2023 al Verano articolano il tema proposto con visite ed eventi speciali che spaziano dalla poesia e dalla musica alla bellezza dell’arte. Accanto a questi nutrimenti dell’anima, riprendono i trekking immersivi nella natura, per ricreare ed emozionare i visitatori del Cimitero Monumentale del Verano, e ritornano i documentari e le iniziative espositive presso la Sala Mater Admirabilis.

Questa edizione sarà impreziosita da 3 eventi speciali che arricchiranno il programma.

Il 27 maggio, nel centenario della nascita e decennale della morte della poetessa Giovanna Bemporad, il Verano ospiterà una visita rievocativa della grande poetessa e traduttrice di Omero e Virgilio, una delle voci più raffinate della cultura italiana del secondo Novecento. “Poesia dai Campi Elisi. Omaggio a Giovanna Bemporad” è organizzata in collaborazione con l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”.

Il 4 giugno, l’evento speciale sarà dedicato al “pittore del Verano” Filippo Severati che ha lasciato all’interno del Verano gran parte delle sue opere, un patrimonio unico di oltre 100 ritratti eseguiti con la speciale tecnica in smalto su lava. “Filippo Severati. La bellezza attraverso lo sguardo” propone, oltre alla visita ai sepolcri, un incontro in Sala Mater Admirabilis con il fotografo Claudio Pisani che ha ‘riscoperto’ questo pittore e con i suoi scatti ha rilanciato i ritratti e la speciale tecnica di realizzazione di Severati.

Le vedute di Roma del pittore Ettore Roesler Franz fanno parte della memoria collettiva dei romani e l’11 giugno è loro dedicato l’evento “La memoria della Roma sparita di Ettore Roesler Franz”. La città scomparsa a causa delle trasformazioni urbanistiche rivive negli acquerelli che mantengono viva la memoria delle nostre radici. La visita alla tomba del pittore sarà arricchita e completata con il racco10nto del pronipote Francesco insiame al quale, nella Sala Mater Admirabilis si potrà vedere il documentario, da lui realizzato, “Ettore Roesler Franz e Roma sparita”.

Il 20 maggio si terrà la Seconda Giornata Mondiale dell’organizzazione

Il 20 maggio si celebrerà la seconda giornata mondiale dell’Organizzazione, il World Organizing Day, una manifestazione promossa dalla International Federation of Professional Organizing Associations (IFPOA), al fine di sensibilizzare al grande valore dell’organizzazione personale. Essere organizzati ha un grande impatto sulla quotidianità delle persone e produce benefici molto evidenti nella vita di ognuno.

APOI, organizzazione, seconda giornata mondiale

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Race for the Cure, al Circo Massimo fino al 7 maggio

Roma, 3 maggio 2023Torna al Circo Massimo dal 4 al 7 maggio la Race for the Cure, la più grande manifestazione del mondo per la lotta ai tumori del seno che coinvolge Roma e, in diversi periodi dell’anno, altre cinque città italiane: Bari, Bologna, Brescia, Napoli Matera.

Negli ultimi 23 anni, grazie all’evento simbolo della Komen Italia è stato possibile avviare nel nostro Paese oltre 1500 nuovi progetti di ricerca, prevenzione e sostegno alle donne che vivono l’esperienza di un tumore del seno.

Roma Capitale partecipa attivamente all’appuntamento della solidarietà aperto a tutti, sostenendo la campagna di comunicazione di Komen Italia. L’Assessorato e il Dipartimento Scuola, Lavoro e Formazione prenderanno parte alla corsa con una squadra comunale. Quasi triplicata anche la presenza di bambini e bambine al villaggio della Race: saranno 1100.

Si sono svolti degli incontri nel Centro di Formazione Professionale Teresa Gullace (4 aprile), nell’ITS Pascale (13 aprile) e IIS De Sanctis (19 aprile) finalizzati a sensibilizzare i ragazzi e le ragazze sui temi della salute, della salute di genere e della prevenzione.

Perché le scuole alla Race for the cure? Perché la Race è anche un grande evento educativo”, ha dichiarato l’Assessora alla Scuola, Lavoro e Formazione Claudia Pratelli”. “L’associazione Komen negli anni ha contribuito a uno straordinario cambiamento culturale – ha aggiunto – portando nella dimensione pubblica e associativa il tema della salute e della malattia, prima relegato al privato con tutto il suo portato di solitudine e paura. Mettere in comune risorse, timori e nuove forme di solidarietà e cooperazione è un messaggio potente in un mondo connotato da competizione più che cooperazione. Non solo. La Race for the cure è un’occasione brillante per promuovere la salute e la medicina di genere. Una delle dimensioni su cui contrastare i divari di genere e costruire una società più paritaria”. “Per questo – ha poi spiegato Pratelli – siamo felici della straordinaria partecipazione delle scuole a questa edizione 2023. Rispetto allo scorso anno i numeri sono quasi triplicati, dimostrando un grande interesse da parte di tutta la comunità educante“.

La prevenzione non può essere un lusso, ma deve diventare una concreta possibilità veramente alla portata di tutte e di tutti. Per questo abbiamo messo a disposizione il percorso più suggestivo tra la storia di Roma e sostenuto la campagna di comunicazione di Komen Italia per la Race For The Cure attraverso i canali istituzionali e social. Per diffondere un messaggio di prevenzione e di attenzione alla salute. Il cuore di Roma si colorerà di rosa in nome dello sport e della salute. Un messaggio importante che potrà essere d’aiuto a molti, offrendo gli screening gratuiti nel villaggio allestito al Circo Massimo e invitando le donne e non solo a sottoporsi a controlli periodici e approfonditi per la prevenzione. Lo sport si dimostra una volta ancora il veicolo più efficace per sensibilizzare le persone alla cura del proprio corpo” ha affermato Alessandro Onorato assessore allo Sport, ai Grandi Eventi, al Turismo e alla Moda.

A Sinistra signore da copertina,
a Destra la prima donna al governo

Maria Elena Boschi, Elly Schlein e Giorgia Meloni

Maria Elena Boschi, Elly Schlein e Giorgia Meloni, tre donne della recente storia politica del nostro paese, due di sinistra, una di destra, solo quest’ultima con l’onore dell’onere e della responsabilità di essere la prima italiana a capo del governo.
Tre donne di diversa estrazione sociale: le prime due, nate nella bambagia da famiglie agiate con ampia disponibilità del meglio e del superfluo; la terza, solo “romana de Roma”, quartiere Garbatella, modeste origini familiari, tanti problemi e appena la disponibilità del minimo, per questo nessun grillo per la testa.
Tre donne di differente formazione politica: le due “compagne”, ormai si fa per dire, ottime in tutto e subito sul palmo della mano altrui, quindi presto ammesse ai piani alti della politica; l’altra, soltanto se stessa e testarda, controcorrente a salire la scala della politica, a partire da una sezione con muri scrostati del Movimento Sociale, appena due stanze, un piccolo cesso, meglio non poteva chiamarsi, e un corridoio, dove però si respirava l’aria, l’affetto di una vera famiglia politica.

Elly Schlein, Giorgia Meloni, Maria Elena Boschi

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La Biodegradazione dell’OCCIDENTE
tramite l’Ideologia Green ed Eco-Vandali

L’ideologia green e la china autodistruttiva
(di ciò che resta) dell’ OCCIDENTE *(1)

La CONSUL PRESS – che più volte ha pubblicato sulla propria Testata interventi di particolare interesse firmati da Ilaria Bifarini – qui di seguito riporta, su segnalazione della medesima autrice, una sua intervista rilasciata a Tommaso De Filippo per la rivista “Nazione Futura”.<
Più volte abbiamo avuto il piacere di seguire, ospiti e non solo, numerose conferenze con la partecipazione della celebre “Bocconiana Redenta”, come la stessa ricercatrice si autodefinisce, presso il Caffè Letterario Hora Felix in Roma, ove si svolgono dibattiti, presentazione libri e “Tavole Rotonde” con una angolazione non conforme rispetto ai canoni del Pensiero Unico Dominante e/o del Politicamente Corretto. Ebbene, frequentare la Libreria Hora-Felix può aiutare a vivere meglio ed ivi, spesso,  la Redazione di Consul-Press ha la sensazione di trovarsi in una sua Seconda Casa.

BUONA LETTURA A TUTTI ! 

Cancel Culture, ideologia green, Occidente

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A Belluno “Nuovo Partigiano” a soli 14 anni

ORA & SEMPRE :  “resistenza” !

La notizia è stata diffusa dall’agenzia nazionale ANSA, quindi da una fonte credibile, autorevole nel campo dell’informazione: notizia che fa stupire, riflettere e lascia sgomenti dove possa giungere la sconsideratezza degli adulti, in questo caso di taluni genitori.
A Belluno un quattordicenne, dunque un ragazzino di terza media, al massimo di prima superiore, è stato tesserato quale più giovane nuovo iscritto all’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.

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Mezzo Secolo fa, a Roma …..il “Rogo di Primavalle”
ricordato dal Quotidiano “L’Opinione”

ROGO DI PRIMAVALLE, il 50esimo ANNIVERSARIO
E LA RICHIESTA DI GIUSTIZIA

Anni di Piombo, il Rogo di Primavalle, Stefano e Virgilio Mattei

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L’antifascismo non digerisce la sua sconfitta

VAE  VICTIS

________________di FRANCO D’EMILIO 

Davvero testarda la sinistra a non riconoscere come l’antifascismo, aspro, ideologicamente fazioso e incline all’odio, sia stato pesantemente sconfitto alle ultime elezioni politiche dalla destra di Fratelli d’Italia, partito sicuramente, anche se solo in parte, in continuità ideale e storica con il neofascismo del Movimento Sociale e, più alla lontana, con il fascismo del Ventennio.
Perché negare tutto questo? Un’ampia maggioranza di elettori andati al voto ha detto no all’antifascismo; dunque, ha estirpato con la propria scelta la pregiudiziale vincolante che il voto dovesse innanzitutto risultare antifascista ovvero barriera contro la destra, dura e pura.

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Il gioco a bocce della bufala antifascista
a Fiumana di Predappio

L’APOLOGIA DELLE BOCCE ROSSE 

Sabato scorso, a Fiumana di Predappio si è svolta la rievocazione della partita a “bocce rosse”.
IL 15 aprile 1923 l’allora Sindaco del comune fiumanese, il repubblicano Giuseppe Valpiani, preferì all’impegno istituzionale di recarsi nella vicina Predappio per un omaggio a Benito Mussolini, per la prima volta nel suo paese natale, quale capo del governo dopo la Marcia su Roma.
Dunque, Valpiani chiuse a chiave il municipio e andò a giocare a bocce tra un bicchiere di sangiovese ed una piadina.

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CRISI IDRICA: 10 PROPOSTE DELLA COLDIRETTI DI CUNEO

Roma, 14 aprile 2023 – Questa mattina, a Cuneo, alla presenza dei Sindaci e dei Consorzi irrigui del territorio provinciale, l’articolazione locale della Coldireti ha presentato il dossier “Le vie dell’acqua” che fotografa la situazione e fa luce su progetti e interventi per tutelare e gestire le risorse idriche della Granda.

Il dossier denuncia come siano a rischio le performance dell’agroalimentare Made in Cuneo, con l’85% della produzione agricola che dipende dall’irrigazione.

La Provincia di Cuneo oggi sconta il fardello di opere ipotizzate, indagate, discusse ma mai realizzate e le difficoltà di un sistema preposto alla gestione dell’irrigazione collettiva basato su centinaia di realtà che, seppur lodevoli, non sono in grado di affrontare singolarmente una sfida ampia e complessa come quella che il cambiamento climatico impone.

La superficie irrigata in Provincia di Cuneo, secondo l’analisi di Coldiretti Cuneo, ammonta a circa 100.000 ettari e rappresenta oltre il 35% dell’intera superficie irrigua regionale, con oltre 300 Consorzi irrigui operanti e 55.000 utenze servite da una rete di canali di oltre 3.000 Km ancora largamente a cielo aperto.

Nelle ultime settimane Coldiretti Cuneo, incontrando i Presidenti dei Consorzi irrigui di II grado che operano sul territorio provinciale, ha raccolto le voci di chi conosce da molto vicino la situazione e con loro ha condiviso idee e progetti per giungere ad elaborare alcune proposte, supportate anche da sperimentazioni compiute sul campo, da sottoporre a chi ha la responsabilità di fornire risposte tangibili alla crisi.

Nella Granda non esistono progetti organici finalizzati a trattenere l’acqua piovana tramite invasi – i piccoli laghetti da realizzare senza uso di cemento e in equilibrio con i territori che Coldiretti chiede da anni con l’ANBI – ma anche volti a distribuire in maniera efficiente l’acqua presente e a migliorare l’utilizzo delle risorse idriche in agricoltura attraverso sistemi di irrigazione che ne ottimizzino l’impiego. Dunque, in annate di siccità estrema come quella che stiamo vivendo – rimarca Coldiretti Cuneo – sono a rischio le performance dell’agroalimentare Made in Cuneo, con l’85% della produzione agricola che dipende dall’irrigazione. Ma, come evidenzia la stessa Coldiretti, la carenza d’acqua non riguarda soltanto l’agricoltura, è un problema di tutti.

“Serve un progetto ambizioso capace di incidere a livello strutturale e gestionale per contrastare gli effetti del cambiamento climatico in atto, fatto di temperature in crescita, di sfasamenti stagionali e di variazione della distribuzione e dell’intensità delle piogge. Abbiamo il dovere di affrontare oggi la questione dell’approvvigionamento idrico per garantire un futuro alle prossime generazioni. In gioco non ci sono solo gli interessi del settore agricolo ma dell’ambiente e dell’intera collettività” dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.

“Le infrastrutture irrigue e idriche in generale devono avere la stessa dignità delle altre infrastrutture – spiega il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – perché se quelle stradali sono importantissime per unire il Paese, così come lo sono quelle scolastiche per formare i nostri figli e quelle ospedaliere per garantire un’adeguata assistenza sanitaria, efficienti infrastrutture idriche sono essenziali per la vita: senz’acqua non si può produrre cibo e, se non si farà nulla, a breve mancherà anche l’acqua per l’uso civile e idropotabile”.
Nel corso dell’evento di oggi, in cui Coldiretti Cuneo ha presentato il dossier sulla crisi idrica con il suo Responsabile Ambiente e Territorio Franco Parola e il suo tecnico agronomo Simone Marchisio, sono stati riuniti tutti gli attori in campo: il Presidente nazionale dell’ANBI Francesco Vincenzi, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Marco Protopapa, il Responsabile del Settore Infrastrutture, territorio rurale e calamità naturali in agricoltura della Regione Piemonte Paolo Cumino, il Consigliere della Provincia di Cuneo con delega al Sistema irriguo Davide Sannazzaro e il Presidente dell’Associazione Acque Irrigue Cuneesi Sen. Giorgio Bergesio. Alla tavola rotonda, moderata dal giornalista Beppe Gandolfo, ha preso parte anche il Presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada per stimolare i decisori politici a livello provinciale, regionale e nazionale a dar seguito alle parole e iniziare a pianificare e concretizzare risposte efficaci alla crisi, a cominciare dalla riorganizzazione regionale dell’irrigazione collettiva. Allo scopo Coldiretti Cuneo ha elaborato un decalogo di 10 proposte anti crisi.

IL DECALOGO DI COLDIRETTI CUNEO

  1. Fare il censimento di tutti i progetti ipotizzati in passato e un rapido riesame delle criticità che ne hanno impedito la realizzazione
  2. Acquisire da tutti i Consorzi irrigui di II° grado le proposte progettuali in loro possesso
  3. Individuare le idee progettuali che per urgenza e/o grado di fattibilità risultano più urgenti e costruire un “piano progettuale” di breve, medio e lungo periodo per la Provincia di Cuneo
  4. Individuare le fonti di finanziamento disponibili
  5. Individuare un Commissario, istituire una Cabina di regia e monitorare l’andamento del progetto
  6. Semplificare le procedure autorizzative anche attraverso, laddove necessario, un riesame della legislazione vigente (sinergia tra Regione e Provincia)
  7. Attivare sul territorio sperimentazioni e azioni dimostrative di efficientamento delle tecniche irrigue
  8. Potenziare il servizio di assistenza tecnica e formazione professionale rivolto agli agricoltori
  9. Sviluppare una campagna di informazione sulle esternalità positive che l’attività di gestione della rete irrigua comporta
  10. Progettare e adottare un sistema di riorganizzazione e accorpamento degli Enti irrigui.

La Resistenza prigioniera di se stessa
nel segno di “Faccetta Nera”

……..FACCETTA NERA, BELLA ABISSINA !

………. sulle rime delle note musicali,
un intervento di FRANCO D’EMILIO

Certo, comprendo lo scorno, l’amarezza di tanti partigiani nostalgici che mai avrebbero immaginato di ritrovarsi, oggi, punto e a capo. Una bella beffa che davvero li umilia: nella ricorrenza del 78° anniversario costretti a festeggiare la Festa della Liberazione dal Fascismo mentre al governo c’è davvero la destra, quella veramente doc e a tutto tondo, sopravvissuta, ma pure progredita dal 25 Aprile 1945 in poi, nonostante il lungo deserto politico dell’emarginazione e dell’odio, impostole dal vincitore partigiano.

25, Faccetta Nera, il 25 Aprile, la Liberazione

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Nasce Atlante “We Care”: un sistema per misurare la giustizia sessuale

Il report Atlante “We Care” mostra dati spaventosi. La morte di una donna ogni due minuti lascia sgomenti ma ancor più lo fanno le motivazioni che, nel 2023, appaiono sconvolgenti.

L’Atlante della salute sessuale, riproduttiva, materna, infantile e adolescenziale nel Mondo, presentato dall’organizzazione italiana impegnata da 50 anni a garantire i diritti di donne e bambini in 27 Paesi, compresa l’Italia – serve a valutare se la giustizia sessuale e riproduttiva di donne e bambine venga promossa e garantita nelle Nazioni.

Bambine, Donne, Giustizia sessuale, We care

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Per la “Tutela Italiani all’Estero”:
un impegno tra Reboa Law Firm e Consul Press

Incontro presso la Sede di “Reboa Law Firm”
tra Romolo Reboa e Giuliano Marchetti

Finalizzato ad organizzare forme di collaborazione tra l’Agenzia “Consul-Press” e gli spazi giornalistici di “InGiustizia – La parola al popolo”. I due professionisti hanno colto l’occasione per trattare il problema degli italiani all’estero e della necessità che gli stessi siano effettivamente tutelati dai nostri Consolati.

Consul Press, In-Giustizia-la parola al Popolo, Reboa Legal Firm, Soccorso Legale Tricolore

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La ragazza con la chitarra Emanuela Orlandi,
…….. un mistero lungo 40 anni

1983 /MCMLXXXIII  –  2023 /MMXXIII 
DOPO 40 ANNI, ANCORA ALLA RICERCA DELLA VERITA’ 

una riflessione di ALICE MIGNANI VINCI *

Emanuela Orlandi, studentessa di musica, scomparve a Roma il 22 giugno del 1983. Aveva appena 15 anni quando si perse ogni traccia di lei.
Il 23 marzo 2023 è stata approvata la “Commissione Parlamentare d’Inchiesta” sulla sua scomparsa.

Emanuela Orlandi, la Banda della Magliana, S.C.V.

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Regolamento di conti del PCI a via Rasella
23 Marzo 1944

XXIII MARZO MCMXCIV 

una analisi storica e documentata di FRANCO D’EMILIO 

Smettiamo, una volta per tutte, di girare attorno ad una verità scomoda, scandalosa, sempre più testimoniata e pure attestata da fonti archivistiche, circa l’attentato del 23 marzo 1944 a Roma in via Rasella, ad opera di un Gruppo di Azione Patriottica del Partito Comunista Italiano contro un reparto delle forze d’occupazione naziste. Giudico incaute, perché storicamente insensate, le parole del Presidente del Senato, Ignazio La Russa, che la strage di via Rasella sia stata “pagina non nobile della Resistenza, gli uccisi erano una banda musicale di semi-pensionati”: la dignità di un atto terroristico, ammesso che esista, non può certamente dedursi dall’età, giovane o tarda, delle vittime.

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“THE SWEET SIXTIES: NARRAZIONI DI MODA”
gli anni ’60 in mostra a Castel Sant’Angelo

DAL 27 MARZO AL MUSEO NAZIONALE DI CASTEL SANT’ANGELO LA MOSTRA-PERFORMANCE “THE SWEET SIXTIES: NARRAZIONI DI MODA”

La Swinging London, dalla minigonna di Mary Quant alle visioni da indossare di Ossie Clark, dalle vetrine di Carnaby Street allo sbarco sulla Luna: l’eredità associata all’immaginario estetico degli anni Sessanta costituisce un bacino semantico reinterpretabile sotto molteplici aspetti. Un periodo rivoluzionario in tutti i sensi.

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