DECRETO LEGISLATIVO10.10.2022 N.150– c.d. Legge “Cartabia”
___________UN APPELLO dell’ Avv. MASSIMO ROSSI *
Un appello sentito e rivolto a tutti i Consigli degli Ordini degli Avvocati d’Italia mi sento di farlo.
Leggo la riforma c.d. Cartabia e leggo i commenti che vengono fatti da illustri professori e mi pongo una domanda: ma l’Avvocatura esiste?
Esiste ancora una Avvocatura capace di svolgere un ruolo sociale che significa avere un peso politico di direzione della Giustizia ?
Il capo di Stato oggi ha ricordato i trent’anni della strage che Cosa Nostra mise a segno agli inizi degli anni ’90 tra Milano e Roma, e che costarono caro al Paese in termini di danni al patrimonio e perdite di vite umane.
La “Riforma Cartabia“ ….tra Rivoluzione o Involuzione
________________Una analisi di Massimo Rossi *
La “Riforma Cartabia” ha introdotto diversi e distinti istituti che tendono alla “ricomposizione” delle liti e delle situazioni, alla “riappacificazione” tra reo e vittima, anche ambito penale. Un precetto che giunge dall’alto, da una complessa (ma affatto completa ed organica) riforma legislativa che andava elaborata e strutturata più attentamente.
La crisi del rapporto tra cittadini e giustizia e la crisi del mondo delle toghe
una analisi di MASSIMO ROSSI *
Lo sostengo da molto tempo che il rapporto tra cittadini e mondo della Giustizia è in grave e profonda crisi. La sacralità delle stanze dei Tribunali e delle Corti sono violate prima ancora che dagli insulti ai magistrati ed agli avvocati o dalle minacce espresse a costoro da una “irrispettosa” (e molto spesso prezzolata) stampa che, invece di fare informazione sui fatti, si attarda sulla “ipotesi” di ciò che potrebbe essere accaduto e cosa no.
“LOBBY NERA“ ARCHIVIATA Milano, 12 gennaio 2022 (*1)
100 – CENTO ORE di video riprese, abusive con telecamera nascosta, in luoghi ed eventi sia pubblici che privati, da parte di sedicenti giornalisti, agenti provocatori, infiltrati, per oltre 3 – TRE ANNI, con false generalità, nella destra milanese.
I servizi di FANPAGE e PIAZZAPULITA a due giorni dalle elezioni comunali di Milano, la campagna mediatica diffamatoria dei giornali di sinistra, la strumentale denuncia dei VERDI, (successivamente – ndr) sponsor di SUMAHORO.
Considerata “la madre di tutte le stragi” o il più grave atto terroristico dal dopoguerra”, è ritenuto da molti come l’inizio del periodo che verrà ricordato come “anni di piombo” e che darà vita alla strategia della tensione che durerà dagli anni 70 fino agli anni ’80 con la Strage di Bologna.
REFERENDUM da “FLOP” a PUNTO DI PARTENZA: LA BATTAGLIA PER UNA GIUSTIZIA EFFICIENTE DEVE CONTINUARE
una analisi di MASSIMO ROSSI *
La riforma della giustizia “targata” Marta Cartabia il 16 giugno 2022 ha preso corpo e vita normativa con l’approvazione avvenuta ad opera del Senato della Repubblica. Il Senato della Repubblica, nel silenzio generalizzato dei media, ha approvato, senza modifiche, il testo varato dalla Camera dei Deputati. Una procedura più snella quella in Senato che lascia pochi spazi a modifiche ed emendamenti.
Un testo quello della riforma Cartabia denso di luci e non privo di ombre. Un testo figlio del compromesso politico e della frammentazione delle posizioni prima avvenuto nelle commissioni giustizia e poi in aula. Un testo di riforme che riforma non è (del tutto).
Con il seguente intervento – pubblicato oggi 8 giugno accanto a quello dell’Avv. Massimo Rossi del Foro di Siena – la Consul Press desidera prendere una decisa posizione a favore del “SI” per il Referendum oramai imminente, stigmatizzando come questa consultazione sia sotto attacco di un pesante “silenzio” operato dalla maggior parte dei Media e di numerose Istituzioni.
Pertanto, da parte nostra, plauso e simpatia e solidarietà vanno a quegli organi d’informazione che su tali tematiche hanno assunto una posizione non conforme e fuori dal coro, come in particolare “Il Riformista” e “Il Dubbio”, nonché anche “Italia Oggi”. Aderendo alle iniziative dei Comitati che operano a favore delle “Ragioni del SI”, qui di seguito si riproduce un video messaggio del Comitato presieduto da Carlo Nordio, già ai vertici della Procura di Venezia ed attualmente nel C.d.A. della Fondazione Luigi Einaudi di Roma.
La via referendaria e la necessità di riforme della giustizia
UN’ANALISI DELL’ AVV. MASSIMO ROSSI
Non mi piace parlare di politica perché la politica si fa: non se ne parla. E non mi piace assimilare la consultazione referendaria a qualcosa di politico che sa di schieramento, di contrapposizione, di clima da stadio. Amo osservare le cose e le persone e trarne una valutazione. La “chiamata” referendaria fa paura e non fa paura per il quorum o per l’eventuale risultato (se il quorum fosse raggiunto), ma fa paura perché crea una “breccia”. Crea un punto di passaggio tra l’intoccabilità dei magistrati e la loro “irresponsabilità” ope legis. Mette a nudo delle profonde criticità che la storia recente ha evidenziato. Su tutti vi è il c.d. Caso Palamara.
I SIMBOLI DEL POTERE: I LUOGHI E LE PERSONE, nel PAESE dei GATTOPARDI
GIULIANO MARCHETTI
LUNEDÌ XXIV GENNAIO INIZIANO I LAVORI “QUIRINALIZI”. PERSONALMENTE, E PIÙ VOLTE SULLA CONSUL PRESS, HO DEDICATO SPAZIO E TEMPO AI VARI “RITI ELETTORALI” SENZA EVITARE MIEI COMMENTI NON POLITICAMENTE CORRETTI SU TALI TEMATICHE.
In Italia, fino al 1981, un omicidio commesso al fine di salvaguardare l’onore era punito con pene ridotte rispetto al medesimo delitto di diverso movente, poiché era riconosciuto come l’offesa recata all’onore da un atteggiamento “disonorevole” costituiva una grave provocazione.
DAL GOVERNO VARATA UNA CORRAZZATA
PER AFFRONTARE LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA PENALE, …MA A BORDO, PARE, CI SIANO ALCUNE FALLE
__________MASSIMO ROSSI*
La Ministra Marta Cartabia si è impegnata, da subito, a superare l’imbarazzante momento istituzionale rappresentato dalle “riforme” del precedente Ministro Alfonso Bonafede, il quale ha generato la peggiore riforma della prescrizione della storia repubblicana.
L’impegno era preciso e l’impegno è stato mantenuto. Si è costituita una Commissione di esperti che hanno fatto le loro osservazioni su alcuni “correttivi” normativi nel settore penale. La Commissione presieduta dal Presidente Emerito della Corte di Cassazione Dott. Giorgio Lattanzi ha fatto un ottimo lavoro mettendo a fuoco i temi cruciali del processo penale.
Da tale comunicazione è nato il “ddl penale” sbandierato dal Governo Draghi, come lo strumento, attraverso cui l’Italia può (di diritto) raccogliere i soldi provenienti dall’Europa.
L’informazione giudiziaria nei nostri (Amari) tempi
una analisi di MASSIMO ROSSI*
In queste settimane hanno tenuto alta l’attenzione sul tema in questione i fatti di cronaca accaduti a Roma. In particolare, la notizia di una donna, dirigente del Ministero della Pubblica Istruzione coinvolta in delle indagini che hanno portato ad atti di ricerca della prova (quali le perquisizioni) e che è stata travolta dall’onda mediatica. Il nome ed il cognome sbattuti in prima pagina in molti quotidiani e servizi televisivi pubblici e privati. Una tempesta mediatica che ha colpito tanti: la notizia delle indagini. La notizia di una Procura che ha svolto e/o sta svolgendo una attività d’indagine legittima e doverosa.
UNA SACRALITA’ (oramai) SCOMPARSA DA TRIBUNALI ED ARE
Una analisi dell’Avv. MASSIMO ROSSI
La Giustizia è un settore in piena e profonda crisi da anni. Non lo scopriamo adesso, ma ora tutto è molto più evidente.
L’evidenza è data dalla profonda disaffezione del comune sentire e da risposte di Giustizia che si attendono per anni ed anni. Si badi bene, è inutile negare: la crisi investe sia il settore civile sia quello penale. L’esigenza che si avverte è sempre la stessa in un mondo che corre: la celerità della giustizia e la sua sostanziale efficienza.
Due esigenze non sempre compatibili tra loro. L’ambito civilistico conosce una pluralità di riti che non aiutano né gli operatori né il cittadino comune. Si ha un grado di litigiosità alto a fronte di risposte di “mediazione e composizione” delle liti del tutto inefficaci. Questo, oltre ad “impantanare” i cittadini in giudizi alienanti – come è noto – allontana gli investimenti esteri in Italia.
L’ambito penale non è da meno, è costellato di norme che, in realtà, non consentono il corso di una giustizia rispondente ad un criterio di reale efficienza. In tutto ciò si innesta la questione morale che ha investito la Magistratura che non è una questione da sottovalutare, anzi, da analizzare per scongiurarla in futuro.