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A Roma, il “Pigneto” e la Movida Notturna

UNO SPACCATO DI ROMA CAPITALE

_______________in un’analisi di FRANCESCO SPUNTARELLI

Il Pigneto è un quartiere di Roma ben noto nell’ultimo decennio per la sua movida, ma recentemente posizionatosi in un’allarmante situazione critica per la sicurezza in strada, causa la iper-concentrazione dei  locali della movida romana in uno spazio relativamente piccolo.

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Givenchy, Tod’s e Rochas. Cambiamenti nel lusso tra arrivi e partenze

In pochi giorni, all’interno di alcune storiche maison del lusso, c’è stato un vero e proprio rimescolamento tra i direttori creativi. A dare il via al giro di poltrone è stato Givenchy con l’addio di Matthew Williams, stilista americano nominato direttore creativo appena tre anni fa. Il designer era stato chiamato in piena pandemia per prendere il ruolo dell’inglese Clare Waight Keller, a capo del luxury brand dal 2017, dopo l’era stilistica di Riccardo Tisci.

Givenchy, Rochas, Tod’s

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Moda a Venezia: un legame culturale tra Italia e Macedonia del Nord

È la diplomazia economica e culturale a creare l’ambiente per un rapporto migliore tra le nazioni.

Venezia e la Macedonia del Nord sono più vicini di quanto sembri. A sostenerlo sono Stojan Vitanov, console generale della Macedonia del Nord a Venezia, e Mattia Carlin, vicepresidente Unione dei consoli onorari in Italia. Fautori del legame di amicizia tra i due popoli e convinti che un rapporto, ancor prima che diplomatico, sia culturale ed economico.

Emily Pisheva Godzhirova, macedonia, moda, moda venezia

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La Mindfulness: percorso spirituale e non solo

La mindfulness è  un  tipo di meditazione radicata storicamente nella tradizione orientale che apporta benefici per il generale miglioramento della persona. A differenza della meditazione tradizionale, focalizzata su un oggetto preciso (il respiro, un mantra), la mindfulness prende consapevolezza di tutto ciò che circonda il momento presente. Il termine è la traduzione dell’antico sati, che vuol dire proprio consapevolezza, intesa come presenza mentale, emotiva e corporea. È infatti una profonda consapevolezza del cosiddetto “qui ed ora” in maniera distaccata e non giudicante.

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Giornata nazionale dell’organizzazione
e gestione della scrivania

Oggi 6 dicembre per il quarto anno consecutivo Organizzare Italia celebra il Desk Day la giornata nazionale dedicata alla gestione razionale e funzionale della scrivania. Lo spazio della scrivania è spesso sottovalutato. Ci si appoggia un po’ di tutto, raccoglie, come fosse un archivio, le pratiche e il lavoro sospeso e diventa troppo spesso uno spazio incapace di sostenerci durante lo svolgimento del nostro lavoro.

Per non parlare della scrivania digitale spesso completamente fuori controllo. Ma perché accade tutto questo? Perché nella sua organizzazione e gestione non partiamo da noi e dalle nostre necessità, ma piuttosto pensiamo ad esso come ad uno spazio da ordinare quando abbiamo tempo, o quando diventa impossibile posizionarvi ancora qualcosa, invece di considerarlo come uno spazio da organizzare in funzione del nostro lavoro.

Dall’indagine che ha interrogato le persone sulla propria capacità di gestire lo spazio della scrivania, abbiamo ricavato alcuni dati interessanti. Il primo tra questi è che 206 persone hanno risposto alle nostre domande avendo la curiosità di scoprire il proprio comportamento rispetto alla gestione di questo spazio ma anche i punti deboli e di miglioramento della propria organizzazione personale.

Sono più del 60% i rispondenti al sondaggio che dichiarano di usare la scrivania spesso come un archivio, e anche se il 50% circa si prende del tempo per sistemarla, il restante 50% non lo fa con la conseguenza di doversi interrompere per cercare ciò di cui si ha bisogno.

Ansia e stress sono le emozioni che ne derivano per il 54% dei rispondenti, mentre per il 32% tali emozioni si alternano a quelle positive ispirate dall’organizzazione, ma solo 28 persone su 206 dichiarano di poter contare sull’organizzazione della propria scrivania nei momenti di intenso lavoro. Per superare e affrontare caos e superfluo il 23% circa alleggerisce superfici di lavoro e cassetti, ma il 43% lo fa solo a volte o mai trovandosi a dovere muoversi con lentezza e non potendo sfruttare al massimo il proprio spazio.

Anche lo spazio digitale non è gestito molto meglio perché sebbene la capacità di archiviare sia molto alta e riguardi più del 60% degli interrogati solo il 20% circa dichiara di organizzare documenti digitali, cartelle sul desktop e app sullo smartphone sempre, mentre per tutti gli altri avviene in maniera discontinua, penalizzando il lavoro e la sua organizzazione.

Il 60% circa afferma che le persone non si lamentano con lui della sua organizzazione personale, ma il 40% riceve lamentele da a volte a sempre; una percentuale importante che ci ricorda quanto l’organizzazione personale dello spazio di lavoro possa incidere sulle relazioni e impattare sulla quotidianità altrui.

L’indagine condotta sull’organizzazione della scrivania attraverso il link https://organizzareitalia.typeform.com/to/PEVJlG descrive una popolazione che rispetto ai quesiti posti è in parte confusa e poco consapevole e in parte interessata ma incapace di mettere in atto comportamenti coerenti e continuativi.

In buona sostanza i profili scaturiti dal test che restituiscono immediatamente al rispondente una breve profilo descrivono quattro tipologie di persone: il precisino che cerca una organizzazione fine a sé stessa, che gli permette di ordinare lo spazio per sentirsi bene ma che non facilita il dialogo con colleghi e conviventi.

L’impaziente che conosce le regole della buona organizzazione ma non sempre le mette in pratica trovandosi a non poter contare sull’organizzazione del suo spazio proprio nel momento del bisogno e a dover fare i conti con ansia e stress nei momenti di intenso lavoro.

Il creativo che tralascia l’organizzazione e l’ordine, ma accusa fortemente il peso della sua disorganizzazione e desidera migliorarla e infine il sorpreso che non ha mai preso in considerazione di dedicare tempo all’organizzazione, ma ha scoperto che qualche momento investito nell’organizzazione dello spazio della scrivania può tradursi in tempo risparmiato.

Come fare allora a eliminare il superfluo della propria scrivania e trasformarlo in uno spazio strategico per il proprio lavoro? Tenendo a portata di mano solo ciò che serve, prendendo la sana abitudine di riporre ciò che si è usato e allontanando dalla superficie della scrivania superfluo e ogni fonte di distrazione, solo per iniziare!

Le sorelle Fendi, una storia di successo femminile

 

fonte Kettj Talon via nssgclub.com

 

La doppia F di Fendi non è solo il simbolo di un’icona del lusso Made in Italy che riscuote da decenni popolarità in tutto il mondo e che molte celebrità amano sfoggiare su abiti e accessori, ma è l’esempio di un successo tutto la femminile che dura da quasi un secolo e si rinnova di collezione in collezione. La doppia F, il logo che oggi rappresenta a pieno il filone della logomania è nato dallo scambio di idee e suggestioni di 5 sorelle, unite dalla passione per la moda e da una visione comune insieme allo stilista a cui quest’anno sarà intitolato il Met Gala 2023, Karl Lagerfeld.

 

Le origini

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“Due Ruote” per viaggiare in estate,
percorrendo i migliori itinerari

ESTATE  A  “DUE RUOTE 

______________ a cura di FRANCESCO VALENTE*

Cosa portare in un viaggio in moto e come scegliere i migliori itinerari

In estate sono tantissimi gli italiani che non vedono l’ora di regalarsi una vacanza e ci sono diversi modi per godersela. Uno dei più efficaci è viaggiare in moto, in quanto le due ruote assicurano la possibilità di una vacanza in piena indipendenza, accarezzati dal vento, e dalla sensazione di vivere un’autentica avventura.
Oggi scopriremo insieme cosa portare in viaggio e quali sono i migliori itinerari da scoprire.

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Il nostro Paese non legge abbastanza

Invitato ad un festival dell’Organizzazione Rinascimento Culturale, Piero Dorfles, giornalista e critico letterario, ha tenuto una conferenza sulla lettura. La sua opinione è che l’Italia stia vivendo un periodo di declino intellettuale: l’espansione economica, culturale e sociale che da settant’anni caratterizza il Paese non riflette il medesimo trend di crescita sul piano della lettura.

classici, creatività, cultura, intrattenimento, introspezione, inventiva, lettore

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Il galateo come disciplina di studio e ricerca

Al giorno d’oggi il registro comunicativo relazionale sembra essere basato su una maggiore aggressività, ed è dilagante un “saper vivere male”. In questo contesto c’è da chiedersi se il galateo abbia ancora un senso o se lo si considera ormai solo un inutile complesso di rigide regole estetiche. Le sue origini sono antichissime: intorno al 200 a.C. Clemente Alessandrino, teologo e filosofo, compose l’opera Il pedagogo nella quale indicava regole di comportamento dallo stare a tavola, al modo di vestirsi più opportuno, al mangiare, a come utilizzare i profumi…

buone maniere, costumi, cultura, galanteria, galateo aziendale, galateo internazionale

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ClioMakeUp è il volto della nuova copertina di PostalMarket

In edicola a metà aprile la nuova edizione del magazine. In copertina ci sarà Clio Zammatteo, in arte ClioMakeUp, beauty guru con 10 milioni di follower in rete. Alessio Badia: “Ancora una volta porteremo nelle case di milioni di italiani il meglio del Made in Italy”

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Vittoria Ceretti: musa visionaria sulla cover di Vogue Italia

Fotografata da Rafael Pavarotti, la modella è una creatura allegorica che nasce dall’incontro dell’uomo con la tecnologia e con la natura. In un viaggio immaginario nelle metamorfosi del corpo, Rafael ha scritto una lettera a Vogue Italia. Le sue immagini e le sue parole vogliono ispirare una riflessione sul nostro rapporto con il pianeta. Come ci definiamo oggi? E che responsabilità abbiamo nei confronti della Terra?

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M3 KNITWEAR, la maglieria trevigiana diventa moda in Francia e Belgio

Una storia familiare che dura da sessant’anni, la scelta di materiali d’eccellenza e la capacità di creare i prototipi più ambiti (anche per le case reali). Gli ultimi trend: aumentano le richieste per il Mohair elasticizzato e certificato. I titolari: “Operiamo dietro le quinte per le grandi griffe” 

Durante le ultime fiere della moda al centro dell’attenzione c’è stata M3 Knitwear, azienda veneta specializzata nella produzione di capi in maglia con filati di altissima qualità sempre più cercati dai marchi premium per il Mohair certificato ed elasticizzato. Merito di una storia aziendale che dura da sessant’anni e di una gestione famigliare che di fatto rende l’azienda con sede a San Vendemiano, nel Trevigiano, un unicum nel panorama della moda a livello nazionale, capace di servire le grandi griffe mondiali pur rimanendo dietro le quinte.
 
Tra i brand che oggi collaborano con l’azienda trevigiana va citato Natan, marchio storico di abbigliamento in Belgio, una maison celebre a livello globale per eleganza e stile, tanto che le donne della casa reale belga vestono da anni le sue produzioni , imitate dalle donne dell’high society europea. Per loro M3 Knitwear realizza e produce una parte importante del prêt-a-porter di maglia a completamento dei capi di haute couture.
 
Ma l’azienda trevigiana è stimata anche in Francia. La stilista Katia Sanchez, dopo aver lasciato un’attività ben avviata (Des Petits Hauts) ed essersi presa una pausa di un anno, oggi a Parigi propone un brand di maglieria ecosostenibile ad altissima qualità. La sua attività è nata proprio per creare un prodotto che rispetti l’ambiente, un brand green in ogni passaggio della filiera. M3 Knitwear è stata scelta durante il Pitti Filati, grazie al filo puro di Mohair seta che ha saputo proporre. Ne nascono capi di abbigliamento de-stagionalizzati proprio per evitare il consumo di materiali poco durevoli e proporre al contrario capi che devono durare nel tempo. Dalla prima collezione ad oggi i capi venduti (tutti in pre-ordine e on line) sono triplicati, segno di una qualità che viene riconosciuta in tutto il mondo.
 
Tra i fiori all’occhiello dell’azienda c’è la proposta di filati di Mohair certificati e controllati. L’azienda è tra le poche ad essere specializzata nella produzione di maglieria realizzata sia con il filo “fermo” che con quello elasticizzato, molto difficile da gestire. È noto che il Mohair è una fibra tessile di origine animale, ricavato dal pelo della capra d’Angora, prodotta soprattutto in Africa del Sud. La tutela e il rispetto delle capre in quei territori è diventata una priorità dopo i maltrattamenti scoperti e denunciati dal film dell’associazione di animalisti Peta. Per questo le certificazioni che M3 Knitwear propone sono apprezzate: tutelano l’ecosistema dando valore al prodottoÈ questo l’ultimo prodotto di punta del maglificio M3 Knitwear, rifondato dalla seconda generazione nel 1992 come risposta al desiderio di quattro fratelli di dare continuità all’attività di famiglia, il maglificio Sapam, che già era diventato, a partire dagli anni Settanta, una delle attività più rappresentative del settore tessile veneto. Il successo era arrivato già negli anni Ottanta, quando la loro maglieria finì su alcune copertine di Vogue.
 
Oggi l’azienda ha 20 dipendenti. Prosegue la dinastia familiare, iniziata dai genitori ancora giovanissimi. Sono infatti in quattro della famiglia Saccon al timone: all’amministrazione c’è Michele; responsabile produzione è Reginetta; manager della tessitura è Mauro e referente per il prodotto e rapporti coi clienti Marzia. Il fatturato nel 2020 è stato di 3 milioni di euro, dovrebbe essere confermato nel corso di quest’anno nonostante la crisi che il settore moda vive a causa del Covid.

Il nostro dna è quello di una piccola azienda, a conduzione famigliare, che ha sempre lavorato per brand principalmente stranieri, ma anche italiani, tutti di una certa importanza”, spiegano i titolari. “Il nostro tessuto produttivo è fatto sì di grandi aziende conosciute a livello mondiale, ma anche di piccole e medie aziende che nel silenzio si confrontano da sempre con le esigenze di marchi, stilisti e brand di caratura elevatissima che si rivolgono a noi proprio perché siamo capaci di creare un prodotto dalle loro idee. È anche merito di aziende come la nostra, sempre rimasta nell’ombra, se la moda non è solo fast fashion: garantiamo l’esistenza di capi bellissimi, venduti a prezzi medi per i quali i concetti di qualità e del ben fatto sono aspetti prioritari”

 
 
UFFICIO STAMPA VELVET MEDIA
press@velvetmedia.it    
 

Milano, trend del 2022 gli hub dello shopping

Nell’era più cupa del lockdown del 2020, sembrava che Milano avesse perso la sua caratteristica anima di capitale dello shopping italiano. Niente di più sbagliato, a conti fatti. Non solo perché si conferma di mese in mese un ritorno agli acquisti fisici, e la città resta il collettore dello shopping di moda italiano. Ma, soprattutto, perché nel 2022 stanno per prendere forma nuovi e strategici progetti immobiliari e commerciali che, cavalcando i cambiamenti nelle modalità di acquisto degli italiani sulla scia dei turisti stranieri, puntano a creare degli hub distributivi nei diversi punti della città. Il format è nuovo perché non si tratta né di centri commerciali, né di department store, quanto, piuttosto, di maxi strutture che ospitano al loro interno sia negozi, sia uffici che ristoranti.

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Bottega Veneta, pasta e olio in vetrina per valorizzare il made in Italy

Bottega Veneta  ha appena lanciato un simpatico progetto per valorizzazione il made in Italy. Il marchio di proprietà del gruppo Kering ha deciso di intraprendere una collaborazione con alcune eccellenze sia della tradizione italiana dando così visibilità a dodici botteghe del settore. Quale occasione migliore se non quella del Natale?! Ed ecco che il marchio essendo nato come bottega ha dato vita a‘Bottega for Bottegas’, iniziativa a sostegno di attività che incarnano il meglio della creatività nazionale, sia in patria sia all’estero, e meritano di essere conosciute nel mondo. Ognuna delle botteghe è stata selezionata considerando realtà locali, prodotti unici e legati al territorio di appartenenza come l’Antica Cioccolateria Gay Odin di Napoli, la Cartiera Amatruda di Amalfi, i Krumiri Rossi, la Cantina Bisson, il pastificio Famiglia Martelli, la liuteria Respighi e la celebre Orsoni di Venezia, una vetreria di Murano risalente al 1888.

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