
Sviluppo Locale Cultura nelle MUSE di Trento
Scritto da Danilo Pette il . Pubblicato in Attualità.
Come il Museo delle Scienze di Trento ha trasformato la fruizione scientifica in un motore economico, sociale e ambientale, diventando un modello di eccellenza nazionale e internazionale
Nel contesto contemporaneo, caratterizzato da rapidi cambiamenti tecnologici, sfide ambientali e crescenti disuguaglianze sociali, i musei scientifici si trovano a dover ridefinire il proprio ruolo oltre la semplice esposizione di reperti o la divulgazione tradizionale della conoscenza. Il Museo delle Scienze di Trento, comunemente noto come MUSE, si pone come un esempio emblematico di questa trasformazione culturale e istituzionale, incarnando una visione innovativa che integra in maniera sinergica cultura scientifica, ricerca avanzata, sostenibilità ambientale e sviluppo economico locale.
Il MUSE non è solo uno spazio espositivo, ma un vero e proprio hub dinamico che promuove la conoscenza in modo interattivo e partecipativo, coinvolgendo un vasto pubblico, dalle scuole ai ricercatori, fino alla comunità locale e ai visitatori internazionali. Questo museo è riuscito a generare un impatto che trascende i confini del Trentino, diventando un modello di riferimento per altri enti culturali e scientifici a livello europeo e globale.
L’analisi approfondita del MUSE mette in luce come un’istituzione culturale possa svolgere un ruolo centrale non solo nella valorizzazione del patrimonio scientifico e naturale, ma anche come un volano per la crescita economica e la coesione sociale, in un’ottica di sviluppo sostenibile e inclusivo. Tale modello evidenzia come la cultura scientifica, se concepita come processo integrato di ricerca, educazione e innovazione, possa contribuire in modo concreto alla costruzione di territori resilienti, competitivi e capaci di affrontare le sfide del futuro.
Nei paragrafi che seguono, verrà sviluppato un quadro dettagliato di tutte le dimensioni che compongono l’esperienza e la realtà del MUSE, approfondendo le sue performance economiche, il contributo scientifico e didattico, l’impegno verso la sostenibilità e l’inclusione sociale, fino alla sua proiezione internazionale e digitale. Questo viaggio nel cuore di un museo contemporaneo mette in luce come il MUSE rappresenti un ponte tra passato e futuro, cultura e innovazione, locale e globale, definendo un modello di istituzione culturale che può ispirare strategie di sviluppo integrate e durature.
Il Museo delle Scienze di Trento, conosciuto come MUSE, si configura come un esempio emblematico di come la cultura scientifica possa intrecciarsi profondamente con le dinamiche economiche, sociali e ambientali, generando un impatto ampio e duraturo che travalica la semplice esperienza museale. Inaugurato nel 2013 su progetto di Renzo Piano, uno degli architetti più riconosciuti a livello mondiale, il MUSE ha celebrato nel 2023 il suo decimo anniversario consolidando la propria posizione come un polo culturale di rilievo nazionale e internazionale. Questo museo rappresenta un punto di riferimento che unisce innovazione, ricerca scientifica, educazione e sostenibilità, creando un valore significativo non solo per il territorio del Trentino, ma anche per una platea più vasta che abbraccia regioni limitrofe e persino il contesto europeo.
Il MUSE è molto più di un semplice contenitore di esposizioni: esso si pone come un autentico motore economico e produttivo per l’intero tessuto locale. Nel corso dell’anno 2023, la sede principale del museo ha accolto ben 452.870 visitatori, un dato che testimonia con forza il ritorno a livelli di frequentazione pre-pandemici, segnale di una resilienza eccezionale e di una capacità attrattiva molto elevata. Estendendo l’analisi all’intera rete museale MUSE, che include altre sedi di grande importanza come il Giardino Botanico Alpino Viote situato sul Monte Bondone, il Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo, il Museo delle Palafitte del Lago di Ledro e Palazzo delle Albere a Trento, il numero complessivo dei visitatori arriva a 545.670. Questo flusso consistente di presenze ha generato un indotto economico stimato intorno agli 8,7 milioni di euro, segnando un incremento del 4,2% rispetto all’anno precedente, un risultato particolarmente significativo se considerato nel contesto post-pandemico caratterizzato da persistenti incertezze economiche globali.
Questo dato economico non è soltanto una cifra isolata: dimostra come il MUSE svolga un ruolo cruciale nello sviluppo economico provinciale, agendo da catalizzatore di attività legate non solo al turismo, ma anche al commercio, ai servizi e alla ristorazione. La capacità di attrarre un numero così elevato di visitatori si traduce in benefici tangibili per molteplici settori produttivi e contribuisce a rafforzare la reputazione del Trentino come destinazione culturale e scientifica di prim’ordine. Parallelamente, il museo ha sviluppato un modello economico virtuoso che si fonda sull’autofinanziamento, un aspetto di estrema rilevanza che ne garantisce la sostenibilità e l’indipendenza. Nel 2023, infatti, più della metà del budget operativo (il 54%) è stato coperto da entrate autonome, derivanti dalla vendita dei biglietti d’ingresso, dalle attività educative, dai servizi di consulenza, dalla gestione del MUSE Shop e dall’affitto degli spazi interni per eventi e manifestazioni. Questa capacità di generare risorse proprie permette al museo di reinvestire direttamente nel territorio, senza dover dipendere in modo esclusivo dai finanziamenti pubblici, creando un circuito virtuoso che coinvolge attivamente le imprese locali, dai piccoli negozi alle strutture ricettive fino ai servizi culturali e tecnologici.
Questa dinamica conferma il MUSE come un modello di sostenibilità economica applicata alla cultura, dimostrando come quest’ultima possa costituire una leva concreta e strategica per lo sviluppo territoriale. In tale prospettiva, il museo non è solo un contenitore di conoscenze, ma un vero e proprio centro propulsore di crescita che si integra armoniosamente con il tessuto produttivo, sociale e ambientale circostante. Parallelamente alla sua funzione economica, il MUSE svolge un ruolo di primo piano come centro di ricerca scientifica e innovazione. Nel corso del 2023, il museo ha collaborato con circa 130 enti di ricerca e università, di cui 98 italiani, 19 europei e 11 di respiro globale, partecipando attivamente a oltre 150 progetti scientifici. Questo intenso livello di cooperazione evidenzia chiaramente come il museo non sia semplicemente un luogo di esposizione, ma un hub dinamico di produzione e scambio di conoscenze scientifiche, spaziando in ambiti che vanno dalla biologia alla geologia, dalla botanica all’archeologia.
Le sue collezioni, che comprendono oltre 5,6 milioni di reperti, rappresentano un patrimonio inestimabile, posizionando il MUSE tra i musei scientifici di maggior rilievo in Italia e in Europa. La combinazione tra la conservazione di questo straordinario patrimonio e la costante attività di ricerca scientifica pone il museo come modello di eccellenza nella valorizzazione culturale e naturale, capace di coniugare passato e futuro in un continuum di conoscenza. Un elemento distintivo che caratterizza fortemente il MUSE è il suo impegno per la sostenibilità ambientale, dimensione che viene affrontata con rigore e concretezza. Nel 2023, il museo ha adottato una serie di pratiche eco-compatibili, quali l’illuminazione a LED a basso consumo energetico, l’utilizzo di materiali riciclati e di recupero nelle operazioni di manutenzione e nelle nuove installazioni, azioni che hanno consentito una significativa riduzione della sua impronta di carbonio, portandola a 838 tonnellate di CO2.
Questa attenzione ambientale non si limita all’ambito interno, ma si inserisce in una più ampia strategia di sensibilizzazione e educazione ambientale rivolta ai visitatori e alla comunità, in piena sintonia con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile indicati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Il MUSE si configura così come un vero e proprio laboratorio di buone pratiche ambientali, inserito in un contesto territoriale montano e alpino particolarmente sensibile alle problematiche climatiche, promuovendo un messaggio di responsabilità sociale e tutela degli ecosistemi. Tale impegno per la sostenibilità ambientale si integra perfettamente con le attività educative e di ricerca, rafforzando la dimensione culturale con quella etica e politica, tracciando una strada che unisce conoscenza, consapevolezza e azione concreta.
Un altro aspetto che distingue il MUSE è la sua forte attenzione all’inclusione sociale e all’accessibilità, fattori di primaria importanza in un’epoca in cui le disuguaglianze culturali e sociali tendono ad aumentare. Nel 2023 il museo ha formalizzato il proprio impegno in questa direzione adottando il Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) e il Gender Equality Plan (GEP), iniziative che mirano a garantire pari opportunità e a facilitare la fruizione culturale per tutte le persone, indipendentemente da genere, età o abilità fisiche. Questo orientamento inclusivo ha ottenuto un riconoscimento importante da parte dell’UNICEF, che ha conferito al MUSE la qualifica di “Museo amico delle bambine, dei bambini e degli adolescenti”. Tale riconoscimento sottolinea la capacità dell’istituzione di promuovere la cultura scientifica tra le nuove generazioni con un approccio pedagogico innovativo, partecipativo e sensibile alle diversità.
L’inclusione sociale non si limita a dichiarazioni formali, ma si traduce concretamente in programmi e iniziative dedicate a categorie svantaggiate, migranti e persone con disabilità, trasformando il museo in un luogo di dialogo, scambio e coesione sociale. Questa apertura è parte integrante di una visione che vede la cultura come strumento di inclusione, coesione e cittadinanza attiva. Sul fronte educativo, il MUSE svolge un ruolo insostituibile nel sistema scolastico italiano, offrendo una vasta gamma di programmi didattici e laboratori destinati a studenti di ogni fascia di età. Nel 2023, circa 90.000 studenti hanno preso parte alle attività educative proposte dal museo, con una forte rappresentanza di giovani provenienti non solo dal Trentino, ma anche dal Veneto e dalla Lombardia, regioni vicine e strettamente interconnesse con il territorio trentino.
Le iniziative educative del museo coprono un ampio spettro disciplinare, che va dalla scienza alla tecnologia, dalla storia naturale alla sostenibilità, e si caratterizzano per essere esperienze coinvolgenti, interattive e formative. Questi programmi svolgono una funzione cruciale nella formazione di capitale umano qualificato, in grado di affrontare le sfide del futuro con competenze scientifiche aggiornate e una sensibilità ambientale consolidata. Questi elementi sono fondamentali per sostenere l’innovazione e la competitività economica sia a livello locale sia nazionale. In questo modo, il museo assume il ruolo di attore strategico nella costruzione di un sistema educativo integrato che mette al centro la conoscenza scientifica e la consapevolezza ambientale, fornendo strumenti per uno sviluppo sostenibile e consapevole.
Un ulteriore punto di forza e di innovazione del MUSE risiede nella sua dimensione digitale. Il museo ha effettuato investimenti significativi nella cura del proprio canale web e nella gestione dei profili social, strumenti che ampliano drasticamente l’accesso alla cultura scientifica e coinvolgono pubblici molto diversificati, sia a livello nazionale che internazionale. In un’epoca in cui la fruizione culturale è sempre più influenzata dalla digitalizzazione, questa strategia permette al museo non solo di incrementare la propria visibilità, ma anche di innovare il modo di comunicare la conoscenza, rendendola più accessibile, partecipata e dinamica. L’integrazione delle tecnologie digitali consente di superare le tradizionali barriere geografiche e sociali, aprendo nuove prospettive di dialogo tra scienza, società e cultura e favorendo la diffusione della cultura scientifica in maniera più capillare e inclusiva.
Il prestigioso riconoscimento europeo ottenuto nel 2014, l’European Museum Academy Award (EAMA), ha consacrato il MUSE tra i migliori musei d’Europa. Il premio, consegnato durante una cerimonia ufficiale al Riverside Museum di Glasgow, ha sottolineato l’eccellenza del museo in termini di qualità degli allestimenti, esperienza culturale offerta e attenzione dedicata ai visitatori. Tra le motivazioni che hanno portato alla vittoria sono state evidenziate la grande qualità museografica, la cura del rapporto con il pubblico, i programmi dedicati ai cittadini e l’intensa attività di ricerca, oltre alla gestione efficace dei canali digitali. Personalità di rilievo, come il celebre documentarista Folco Quilici, hanno lodato il museo per la sua capacità di raccontare in modo innovativo e coinvolgente il rapporto tra uomo e natura, sottolineando come il MUSE rappresenti un contenitore di vita più che un semplice deposito di reperti, capace di mantenere vivo il legame tra cultura, ambiente e società tramite linguaggi contemporanei e inclusivi.
Il contesto in cui si inserisce il MUSE è di grande rilevanza strategica. La regione del Trentino-Alto Adige è infatti una delle aree più dinamiche d’Italia per quanto riguarda la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione tecnologica. La sua posizione geografica al confine con Austria e Svizzera favorisce scambi culturali e scientifici transnazionali, promuovendo una cooperazione che supera i confini nazionali e si estende a livello europeo. Le politiche locali puntano a sostenere infrastrutture culturali capaci di generare sviluppo sostenibile, e il MUSE si inserisce in maniera ottimale in questo scenario, rafforzando la vocazione del territorio tramite la sua rete di sedi e progetti multidisciplinari. Il museo contribuisce in modo determinante al turismo culturale, generando un valore economico e sociale che si estende ben oltre la singola provincia, configurandosi come un attore chiave nella promozione della cooperazione internazionale e della ricerca interdisciplinare.
L’esperienza del MUSE riflette inoltre le trasformazioni e le sfide di un’Europa in continua evoluzione, dove la cultura e la scienza si impongono come strumenti essenziali per affrontare questioni globali complesse quali il cambiamento climatico, la coesione sociale e la competitività economica. La partecipazione a progetti europei e internazionali colloca il museo non solo come semplice fruitore di conoscenza, ma come protagonista attivo nel dialogo globale sulle frontiere della ricerca scientifica e dell’innovazione culturale. Questo ruolo attivo contribuisce allo sviluppo di modelli sostenibili e inclusivi che possono essere esportati e replicati in altri contesti, rappresentando un esempio di eccellenza e innovazione a livello mondiale.
Il MUSE dimostra con chiarezza che investire nella cultura non è soltanto un atto di tutela e conservazione del patrimonio, ma una strategia efficace e lungimirante per la crescita economica e sociale di un territorio. Attraverso la creazione di posti di lavoro, la stimolazione del tessuto produttivo locale e l’aumento dell’attrattività della città di Trento, il museo si pone come un asset fondamentale in un contesto nazionale e europeo dove spesso la cultura viene sottovalutata o soggetta a tagli di finanziamento. Il modello del MUSE rappresenta un esempio concreto e replicabile di come valorizzare il patrimonio culturale in modo sostenibile, coinvolgendo attivamente la comunità e generando un circolo virtuoso che alimenta sviluppo economico, coesione sociale e innovazione.
Il futuro del MUSE è indissolubilmente legato alla sua capacità di innovare e di rispondere efficacemente alle esigenze di una società in rapido mutamento. La sua attenzione costante all’educazione, alla sostenibilità ambientale, all’inclusione sociale e alla ricerca scientifica lo rende un attore imprescindibile nel dibattito culturale, economico e sociale non solo per il Trentino, ma per tutta l’Italia e l’Europa. Il museo si configura come un laboratorio permanente di sperimentazione, dove si elaborano nuovi modelli di sviluppo territoriale fondati sulla conoscenza, sull’inclusione e sul rispetto per l’ambiente, rappresentando una fonte d’ispirazione fondamentale per costruire un futuro più sostenibile, equo e innovativo.
Il Museo delle Scienze di Trento non è semplicemente uno spazio espositivo dedicato alla scienza, ma una sintesi perfetta tra cultura, economia, politica e geografia contemporanea, un esempio virtuoso e concreto di come un’istituzione culturale possa svolgere un ruolo determinante nello sviluppo economico e sociale di un territorio. Il MUSE dimostra come il patrimonio scientifico e culturale possa trasformarsi in un potente volano di innovazione, sostenibilità e inclusione, capace di promuovere la conoscenza e l’educazione in una prospettiva di lungo termine e di contribuire in maniera decisiva alla costruzione di una società più consapevole, coesa e responsabile.
©Danilo Pette