Progresso o Paradosso nelle Batterie al Litio, Crisi o Opportunità?
Scritto da Agostino Agamben il . Pubblicato in Economia e Politica.
A cura di Agostino Agamben
Il Crollo dei Prezzi delle Batterie Una Nuova Era per la Transizione Energetica o il Segno di una Crisi Imminente?
Come il crollo dei costi delle batterie sta ridefinendo l’equilibrio economico e politico globale, minacciando le ambizioni di una mobilità sostenibile e la sicurezza delle risorse naturali, tra sovrapproduzione, geopolitica cinese e un mercato delle auto elettriche sempre più incerto.
Il 2025 inizia con una notizia che segna profondamente il panorama economico e industriale mondiale: i prezzi delle batterie, soprattutto quelle destinate alla mobilità elettrica e al sistema di stoccaggio energetico per le energie rinnovabili, sono crollati. Questo fenomeno, che potrebbe sembrare positivo in una prospettiva di abbattimento dei costi per i consumatori e di accelerazione della transizione ecologica, nasconde in realtà una serie di dinamiche di mercato, geopolitiche e tecnologiche che meritano una riflessione più attenta. Non è solo il costo della batteria a essere in diminuzione, ma piuttosto il risultato di un insieme di fattori che mostrano la fragilità di un sistema economico globalizzato, in cui la sovraccapacità produttiva, la dipendenza dalle materie prime e il ruolo della Cina si intrecciano in modo complesso e a tratti contraddittorio.
Il crollo dei prezzi delle batterie le cause più immediate
Dal 2023 al 2024, il prezzo delle batterie al litio – in particolare quelle destinate ai veicoli elettrici – è passato da 144 dollari per kilowattora (kWh) a 115 dollari, con una diminuzione di circa il 20%. Una cifra che segna il crollo di un settore che ha visto, negli ultimi dieci anni, un abbattimento dei costi senza precedenti, passando dai 805 dollari per kWh del 2013 a questo nuovo minimo storico. La causa principale di questa discesa vertiginosa dei prezzi è legata a un fenomeno di eccesso di offerta, legato sia alla sovrapproduzione di batterie, che al calo dei prezzi delle materie prime necessarie alla loro produzione.
Secondo i dati di Bloomberg, il litio, il principale componente delle batterie agli ioni di litio, ha subito una drastica riduzione del suo prezzo. Nel 2022 una tonnellata di litio costava ancora circa 70.000 dollari, mentre nel dicembre 2024 il prezzo è sceso a meno di 10.000 dollari. Un ribasso che ha impattato fortemente sull’equilibrio economico del settore, con produttori come la statunitense Albemarle che hanno visto perdere più di un miliardo di dollari nel terzo trimestre del 2024. Il calo delle materie prime è solo una parte della storia. La domanda globale di veicoli elettrici, infatti, ha rallentato, e con essa la crescita della domanda di batterie. Ma questo rallentamento non è l’unico fattore da considerare: la Cina, leader mondiale nella produzione di batterie, sta vivendo una situazione di sovrapproduzione che ha ulteriormente abbassato i prezzi.
Il ruolo della Cina e la geopolitica delle batterie
Non è un caso che la Cina giochi un ruolo centrale in questa dinamica. La Repubblica Popolare è oggi il principale produttore di batterie al litio, con un’industria che domina il mercato mondiale. Ma il crollo dei prezzi in Cina non è un fenomeno che si spiega solo con la capacità produttiva del paese. In un mercato sempre più globalizzato, il colosso asiatico ha alimentato una competizione senza precedenti, abbassando i costi di produzione anche per ridurre la concorrenza interna. Con una capacità produttiva che ha superato di gran lunga la domanda globale, la Cina ha inondato il mercato di batterie, abbassando ulteriormente i prezzi. A ciò si aggiungono le politiche aggressive e il sostegno statale, che hanno permesso a grandi produttori cinesi come CATL e BYD di scalzare i concorrenti occidentali dal mercato globale.
Il mercato delle batterie non è un mercato come gli altri. La sua produzione e distribuzione sono intrinsecamente legate alla geopolitica, e la Cina ha utilizzato questa posizione di forza per acquisire il controllo delle filiere strategiche delle materie prime. Non solo batterie, ma anche litio, cobalto, nickel e altre risorse cruciali per la produzione di accumulatori. Il controllo della filiera globale permette alla Cina di influenzare non solo l’industria automobilistica ma anche il settore energetico, dal momento che le batterie sono utilizzate anche per il stoccaggio dell’energia, soprattutto in contesti legati all’energia solare ed eolica. Se in Occidente si parla di transizione energetica, in Cina la transizione è un progetto già realizzato da tempo, grazie a investimenti pubblici e privati che hanno spinto la produzione di batterie in una dimensione che pochi, dieci anni fa, avrebbero potuto prevedere.
La crisi delle batterie, quindi, è anche una crisi geopolitica. I prezzi bassi delle batterie non sono semplicemente un effetto della concorrenza ma sono il risultato di un’industria che si è costruita su un modello economico che per decenni ha privilegiato la produzione a basso costo, la monopolizzazione dei mercati e il controllo delle risorse naturali. Un sistema che oggi mostra le sue crepe, mentre i paesi occidentali, specialmente gli Stati Uniti e l’Europa, si trovano a dover fare i conti con il loro ruolo di consumatori e non più di produttori di tecnologia avanzata.
Il mercato dell’auto elettrica crisi o opportunità?
Sebbene il mercato delle batterie per veicoli elettrici stia attraversando una fase di flessione, è importante notare che le vendite di veicoli elettrici continuano a crescere, anche se a un ritmo più lento rispetto alle previsioni. Nel novembre del 2024, le vendite di auto elettriche hanno segnato un nuovo record con 1,8 milioni di nuove immatricolazioni, e la previsione per l’anno successivo è di un incremento del 25% rispetto al 2024. Nonostante ciò, la domanda di batterie per veicoli elettrici sembra stagnare, se non addirittura decrescere. Il rallentamento del mercato automobilistico è legato a una serie di fattori economici, tra cui l’incertezza economica globale e le difficoltà nell’adattamento delle infrastrutture di ricarica.
Il motivo del rallentamento è facilmente spiegabile. A fronte della concorrenza sempre più agguerrita dei produttori cinesi, le case automobilistiche occidentali si trovano a dover rivedere i loro modelli di business, adeguandosi a una realtà di prezzi più bassi e margini di profitto ridotti. Se i prezzi delle batterie scendono, le auto elettriche diventano teoricamente più economiche, ma la concorrenza sul mercato è tale che le case automobilistiche occidentali si trovano a lottare per mantenere la loro quota di mercato. Inoltre, la produzione di veicoli elettrici è legata anche alle politiche governative, che in Europa e negli Stati Uniti sono in continua evoluzione. L’Unione Europea, ad esempio, ha introdotto dazi punitivi sulle auto elettriche provenienti dalla Cina, un’arma economica che potrebbe rallentare ulteriormente l’adozione massiccia dei veicoli elettrici, specialmente se l’industria non riesce a rispondere con tecnologie competitive.
Nuove prospettive per le batterie l’energia rinnovabile e lo stoccaggio
Mentre la domanda di batterie per veicoli elettrici sembra incontrare delle difficoltà, esistono però altri settori che potrebbero assorbire questa sovrapproduzione di batterie, a partire dal campo dell’energia rinnovabile. Il bisogno di stoccaggio energetico è destinato ad aumentare, soprattutto in relazione all’espansione delle energie solari ed eoliche. Secondo i dati di Bloomberg, la capacità globale di stoccaggio delle batterie è cresciuta in modo significativo, passando da 95,5 GWh nel 2023 a circa 155 GWh nel 2024, con una riduzione dei prezzi del 43% rispetto all’anno precedente.
Questo trend, seppur positivo per la transizione energetica, nasconde comunque una dinamica che riflette la stessa crisi dell’auto elettrica. Se il mercato delle batterie è destinato a crescere nel settore dello stoccaggio energetico, questa crescita potrebbe non essere sufficiente a compensare la sovrapproduzione di batterie destinate all’automotive. Le previsioni degli esperti di BloombergNEF suggeriscono che, nonostante la crescente domanda di stoccaggio per le rinnovabili, il mercato globale continuerà a vivere una fase di eccesso di offerta per almeno altri due anni. L’equilibrio tra domanda e offerta, dunque, non è destinato a risolversi nel breve termine.
La crisi del litio tra sovraproduzione e incertezze sul futuro
Il litio, il metallo chiave per la produzione delle batterie, ha visto il suo prezzo crollare del 90% dal picco di fine 2022. Questo calo ha avuto un impatto diretto sulle dinamiche del mercato delle batterie, poiché il litio è un componente fondamentale per la produzione delle batterie agli ioni
di litio. Se il prezzo del litio è sceso, però, le prospettive per il futuro rimangono incerte. L’accumulo delle riserve di litio, la crescente domanda di batterie e le incertezze geopolitiche legate al controllo delle miniere di litio rendono difficile prevedere come si evolverà il mercato nei prossimi anni.
Il controllo delle risorse di litio è ormai diventato un tema geopolitico cruciale. La Cina, infatti, è il principale attore nella filiera del litio, sia come paese di estrazione che come paese di lavorazione. A livello globale, la competizione per il controllo del litio è destinata a crescere, con gli Stati Uniti, l’Unione Europea e altri paesi produttori di litio che si stanno preparando a entrare in competizione per le risorse naturali.
Il futuro del settore incertezze e opportunità
Il futuro delle batterie è pieno di incertezze, ma anche di opportunità. Le innovazioni tecnologiche in corso potrebbero migliorare l’efficienza delle batterie e ridurre ulteriormente i costi, rendendo le auto elettriche e le soluzioni di stoccaggio energetico ancora più accessibili. Tuttavia, queste innovazioni non sono una soluzione immediata. La ricerca e sviluppo in campo tecnologico sono costose e i benefici non sono sempre prevedibili. Se le aziende cinesi, con il loro vantaggio nelle economie di scala, continuano a dominare il mercato, gli occidentali potrebbero trovarsi sempre più in difficoltà nel contrastare la concorrenza.
Il mercato delle batterie sta attraversando un periodo di grande trasformazione, e non è detto che il futuro riservi soluzioni semplici. La transizione energetica, seppur necessaria, non è una strada priva di ostacoli. La sovrapproduzione di batterie, la concorrenza globale, il controllo delle risorse e le incertezze geopolitiche sono solo alcuni dei fattori che rischiano di minare l’ottimismo che inizialmente aveva accompagnato l’avvento delle tecnologie green. Il settore delle batterie, dunque, sta vivendo una crisi che è al contempo una grande opportunità, un gioco di equilibri da maneggiare con estrema cautela.