Castello Sforzini di Castellar Ponzano: la nuova Camelot d’Italia
Scritto da Alessio Tommasi Baldi il . Pubblicato in Economia, Finanza e Politica.
Ci viene trasmesso, e pubblichiamo volentieri, questo articolo di Monica Macchioni che ci racconta
dell’incontro tenutosi nello splendido Castello Sforzini di Castellar Ponzano di Luca Sforzini.
“Quattro realtà “vannacciane”, quattro team de Il Mondo al contrario provenienti da diverse province di Lombardia e Piemonte, unite dal desiderio di costruire una comunità di pensiero alternativa, libera e patriottica. L’incontro, aperto anche a “battitori liberi”, ha raccolto personalità di rilievo nel panorama culturale e politico.”
L’articolo risulta già pubblicato su ilgraffio.net

Un tempo i castelli nascevano per difendersi dal mondo.
Sorgevano su alture remote, tra le rocce e i venti, con fossati profondi e feritoie sottili. Erano fortezze dell’autarchia, microcosmi chiusi dove tutto si produceva, tutto si custodiva, e nulla filtrava dall’esterno.
Erano bastioni della paura.
Oggi, invece, esiste un castello che ha scelto di rompere gli argini e aprirsi al mondo.
Il Castello Sforzini di Castellar Ponzano non innalza più mura: le abbatte.
Vuole essere una moderna Camelot d’Italia, un laboratorio di spiriti liberi dove la tradizione si sposa al coraggio dell’innovazione, dove il pensiero si fa atto e la bellezza torna ad avere un significato politico.
Il suo proprietario, Luca Sforzini, è un mecenate contemporaneo, un dandy nel senso più alto e rinascimentale del termine: cultore dell’arte, e della visione.
Come un novello D’Annunzio, ha deciso di mettere il suo maniero al servizio della cultura e del territorio, facendone un faro di idee controcorrente, un luogo dove la libertà non è concessa ma esercitata.
Qui si parla di Italia, di radici, di identità, ma anche di contaminazione, di incontri, di nuove sintesi possibili.
Recentemente, il Castello è stato teatro di una riunione riservata di altissimo livello, che ha visto convergere quattro realtà “vannacciane”, quattro team de Il Mondo al contrario provenienti da diverse province di Lombardia e Piemonte, unite dal desiderio di costruire una comunità di pensiero alternativa, libera e patriottica. L’incontro, aperto anche a “battitori liberi”, ha raccolto personalità di rilievo nel panorama culturale e politico.
Tra i presenti, il “barone nero” Roberto Jonghi Lavarini, figura storica e carismatica della destra identitaria e abile tessitore di alleanze; la contessa georgiana Lali Panchulidze, presidente di ACIGEA (Associazione Culturale Italia Georgia Eurasia) e vicepresidente di Aristocrazia Europea; e Giovanni Trombetta, esperto di finanza e geopolitica, presidente del circolo culturale R360, ispirato alle teorie multipolari del filosofo russo Aleksandr Dugin.
La contessa Panchulidze, molto vicina al movimento conservatore Sogno Georgiano che sostiene il governo ed il sindaco di Tbilisi, Kaka Khaladze, ha visitato il Castello annunciando che nella prossima primavera vi organizzerà iniziative cavalleresche e nobiliari di respiro internazionale.
Considerando le sue altissime frequentazioni araldiche e diplomatiche, non è difficile credere che il Castello Sforzini possa presto diventare un crocevia europeo di cultura, spiritualità e aristocrazia morale.
E forse proprio da queste contaminazioni potrà nascere un circolo multipolare, capace di superare i confini di Piemonte e Lombardia – e persino quelli d’Italia – per far parlare di sé nel cuore di un’Europa finalmente pacificata, pronta a riscoprire la propria anima.
Un’Europa in cui essere occidentali non sia più una colpa, ma un orgoglio.
