
Antonio Tajani una leadership di equilibrio per l’Italia e per l’Europa
Scritto da Fulvio Muliere il . Pubblicato in Attualità.
A cura di Fulvio Muliere
Dalla lezione di Berlusconi alle sfide del presente e il nuovo corso del partito del PPE tra unità interna, stabilità internazionale e futuro europeo
L’elezione di Antonio Tajani alla guida di Forza Italia si colloca in un momento di grande trasformazione per la politica italiana ed europea. La scomparsa di Silvio Berlusconi, figura fondativa e catalizzatrice del centrodestra italiano per quasi tre decenni, ha lasciato un vuoto non solo affettivo, ma soprattutto politico e strategico. La successione alla guida del partito da lui creato rappresenta quindi una delicata transizione di potere, che rischiava di disgregare una delle forze cardine del centro moderato italiano. In questo contesto, la scelta unanime del Consiglio nazionale di affidare a Tajani la segreteria “pro tempore” di Forza Italia è un segnale forte di coesione e di volontà di continuità, ma anche di apertura verso un rinnovamento che tenga conto delle nuove sfide dell’Italia e dell’Unione Europea.
Sullo sfondo di questa nomina si stagliano alcuni scenari cruciali: la complessa attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, i riflessi socio-economici del conflitto in Ucraina, le difficoltà nel contenere l’inflazione e sostenere la crescita, l’aumento delle disuguaglianze sociali e territoriali, e le tensioni tra sovranismo e federalismo europeo. L’Italia si trova in una fase storica in cui la classe dirigente deve dimostrare una capacità concreta di mediazione, serietà istituzionale e visione internazionale. Tajani, con il suo profilo da europeista pragmatico e uomo delle istituzioni, incarna proprio quella figura di equilibrio tra passato e futuro, tra idealismo politico e pragmatismo amministrativo, necessaria in questa congiuntura.
Il ruolo dell’Italia nel progetto europeo è oggi più cruciale che mai: tra la gestione delle migrazioni, la transizione energetica, le sfide demografiche e l’evoluzione delle alleanze internazionali, serve una leadership che sappia coniugare autorevolezza con diplomazia, visione con concretezza. La scelta di Tajani, già vicepresidente della Commissione europea e oggi ministro degli Esteri, risponde anche a questa esigenza di coerenza e affidabilità sul piano internazionale. La sua figura si propone dunque come ponte tra le radici storiche del partito berlusconiano e le necessità di una destra moderata, credibile e dialogante, capace di essere interlocutrice stabile tanto in Italia quanto nei consessi europei.
In un panorama politico spesso polarizzato e confuso, la nomina di Tajani potrebbe rappresentare un fattore stabilizzante, non solo per Forza Italia ma per l’intero sistema politico italiano, contribuendo a ricostruire un centro forte, europeista e riformatore. In un’epoca in cui l’elettorato è sempre più sfiduciato dalle promesse non mantenute e da un linguaggio politico urlato e inconcludente, il ritorno a una politica fatta di serietà, competenza e responsabilità – come quella che Tajani ha incarnato nel corso della sua carriera – può rappresentare un’opportunità storica per rilanciare la fiducia nelle istituzioni e nella democrazia rappresentativa.
Antonio Tajani è stato eletto segretario nazionale “pro tempore” di Forza Italia il 15 luglio 2023, una decisione unanime presa dal Consiglio nazionale del partito che segna l’inizio di una nuova fase per il movimento politico fondato da Silvio Berlusconi. Questo evento non rappresenta soltanto una svolta interna per Forza Italia, ma assume una valenza molto più ampia, coinvolgendo le sorti dell’Italia e dell’Europa in un momento di forte complessità politica e sociale. Tajani si trova infatti a guidare un partito che ha alle spalle quasi trent’anni di storia segnata dalla figura carismatica e indiscussa di Berlusconi, una sfida che richiede una grande capacità di equilibrio, di leadership e di visione strategica, oltre a una forte determinazione nel trasformare le aspirazioni e i sogni del passato in realtà concrete.
Il nuovo segretario nazionale di Forza Italia ha chiarito con franchezza che la guida del partito non sarà facile, ma che metterà a disposizione il massimo impegno, la volontà ferrea e la determinazione necessaria per un compito così delicato. È consapevole che non potrà agire da solo e avrà bisogno della collaborazione di tutta la classe dirigente, degli eletti, dei simpatizzanti e dei militanti del partito. La responsabilità che si assume non si limita infatti al ruolo politico interno: Tajani è anche primo vicepremier e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, oltre che vicepresidente del Partito Popolare Europeo (PPE). Ciò lo pone al centro di una dimensione europea e internazionale, in un momento storico che vede l’Europa alle prese con la ricostruzione post-pandemica, l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e le tensioni geopolitiche causate da conflitti che minacciano la stabilità del continente, il tutto in vista delle elezioni europee del 2024. La leadership di Tajani si dovrà misurare quindi non solo con le dinamiche interne del suo partito ma anche con le sfide di un contesto europeo sempre più complesso e cruciale per il futuro dell’Italia.
Da giornalista libero e indipendente, sento il dovere di esprimere una riflessione personale su questa elezione, consapevole di non essere un esperto o un commentatore politico di professione, ma avendo maturato nel tempo una visione da osservatore attento, formato da una lunga carriera in istituzioni pubbliche e nell’ambito della Guardia di Finanza. La mia libertà di espressione nasce dal fatto di non dipendere da media, interessi economici o dai like sui social network, e di poter affrontare temi spesso difficili e delicati, che pochi hanno il coraggio di trattare, come la difesa dell’Italia in Europa e dell’Europa in Italia, il giustizialismo mediatico post-Tangentopoli, che ha rovinato la vita di molte persone dedicate al servizio dello Stato, e la gestione controversa di alcune istituzioni come l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. La mia esperienza personale, basata su decenni di servizio come ufficiale della Guardia di Finanza e dirigente della Commissione Europea, mi ha insegnato il valore della credibilità, della trasparenza e dell’impegno a favore della legalità, principi che continuerò a difendere anche attraverso il mio lavoro di giornalista e volontario.
La mia scelta di scrivere questo libro, “Io, l’Italia e l’Europa. Pensieri in libertà di un patriota italiano ed europeo”, nasce dal desiderio di condividere riflessioni profonde su due delle mie grandi passioni: il nostro Paese e l’Unione Europea. Sono convinto che l’Italia e l’Europa debbano fondarsi su valori di serietà, equilibrio e moderazione, e che sia indispensabile evitare conflitti di interesse per mantenere credibilità e fiducia pubblica. La bandiera italiana e quella europea rappresentano per me simboli inseparabili, che porto con orgoglio nel cuore e che difendo anche con spirito critico, ma sempre costruttivo. Questo libro vuole essere un contributo sincero, disinteressato e volto a stimolare una riflessione autentica senza assumere una posizione partitica. L’eventuale prefazione del libro da parte di Antonio Tajani, che ho richiesto in segno di rispetto e riconoscimento per il suo ruolo e la sua carriera, non influenzerà minimamente la mia indipendenza di giudizio, ma sarebbe per me un grande onore personale.
La nomina di Antonio Tajani come segretario nazionale di Forza Italia è una notizia che va ben oltre il semplice cambio di leadership all’interno di un partito. È un segnale importante per l’Italia e per l’Europa, un riconoscimento della sua capacità di incarnare valori di serietà, competenza e determinazione tranquilla, elementi necessari in un momento di incertezze e sfide globali. Lo stesso Manfred Weber, presidente del PPE, ha sottolineato con forza il sostegno pieno a Tajani, definendo questa scelta come la migliore per guidare Forza Italia verso un nuovo capitolo della sua storia, rafforzando così il legame con l’Europa e la sua dimensione politica.
Chi ha avuto modo di collaborare con Tajani sa riconoscere le sue qualità umane e istituzionali, il suo rigore morale e intellettuale, la sua serietà e onestà, ma anche le sue capacità di politico concreto, pragmatico e radicato nella realtà. Queste doti lo rendono uno dei rappresentanti più rispettati e autorevoli dell’Italia nel panorama internazionale, al pari di figure come Mario Draghi. È noto come Tajani abbia conquistato negli anni una solida reputazione tra gli italiani, risultando uno dei ministri più amati secondo i sondaggi, grazie al suo stile di leadership basato sul fare piuttosto che sulle parole vuote o sulle promesse irrealizzabili, così spesso presenti nei talk show o nei social media. La sua umiltà e la sua mitezza non devono essere confuse con debolezza: al contrario, rappresentano la stoffa di un leader capace di guidare con equilibrio e fermezza, rimanendo sempre vicino alle persone per bene, quelle che rappresentano quel “terzo di eroi” degli italiani – di destra, sinistra e centro – che credono nel futuro del Paese e dell’Europa.
Questa parte significativa della popolazione italiana, pur meno rumorosa rispetto a chi si fa sentire a gran voce nei media o nelle piazze, si affida a politici come Tajani per nutrire la speranza di un’Italia e di un’Europa più giuste, più solide e più unite. Un’Italia stanca delle urla da stadio, delle polemiche vuote, delle promesse non mantenute, che ha bisogno di risposte serie e concrete da chi governa. Io credo fermamente che Tajani saprà continuare a parlare al cuore e alla mente degli italiani ed europei, riuscendo a raggiungere quelle persone che, pur non facendo parte del “terzo di eroi”, hanno ancora la capacità di ragionare e di capire quali siano i reali interessi del Paese in questo momento cruciale della sua storia.
Viviamo un’epoca segnata da una serie di crisi senza precedenti, dalla pandemia globale alle tensioni internazionali, dall’instabilità economica all’incertezza politica. Mai come oggi è necessario avere leader politici seri, competenti, onesti e dotati di una forza tranquilla ma determinata, qualità che Tajani incarna appieno. La sua nomina a segretario nazionale di Forza Italia è quindi un segnale di speranza, un’occasione per rafforzare la coesione e la stabilità politica in Italia, e per dare un contributo positivo all’Europa, in un momento in cui il progetto europeo richiede una guida affidabile e autorevole.
A lui va dunque il mio più sincero augurio di buon lavoro, con la consapevolezza che da questo impegno potranno trarre beneficio non solo il suo partito, ma tutta la nostra nazione e l’intero continente europeo. La sfida è grande, ma Tajani ha le carte in regola per affrontarla e per guidare con successo Forza Italia verso un futuro di rinnovamento e crescita, restando fedele ai valori di legalità, trasparenza e servizio che hanno sempre contraddistinto la sua carriera e la sua vita pubblica.
Il suo percorso, dalla Guardia di Finanza alla Commissione Europea, passando per i vertici della politica italiana ed europea, è la testimonianza di una vita dedicata al servizio delle istituzioni e alla difesa dell’interesse pubblico, una carriera costruita con serietà e coerenza che lo rende un esempio da seguire. La sua capacità di mediazione e di dialogo, la sua determinazione e la sua onestà intellettuale, lo rendono una figura chiave per affrontare le sfide attuali e per costruire un’Italia e un’Europa più forti e unite, basate sulla legalità e sul rispetto delle regole, con uno sguardo rivolto al futuro e ai bisogni reali dei cittadini.
In un tempo in cui le divisioni politiche sembrano spesso prevalere sulla collaborazione e sulla ricerca di soluzioni condivise, Tajani rappresenta un punto di riferimento affidabile e rassicurante, capace di conciliare diverse anime e sensibilità all’interno di un partito complesso come Forza Italia, ma anche di svolgere un ruolo importante nel contesto europeo. La sua elezione segna dunque un momento di svolta non solo per il partito, ma per tutto il Paese e per l’Unione Europea, che si trovano ad affrontare insieme sfide di portata globale, dalla sicurezza alla crescita economica, dalla coesione sociale all’innovazione.
Questo ruolo comporta una grande responsabilità e richiede un impegno quotidiano che Tajani sembra pronto ad assumersi con dedizione e consapevolezza, senza mai perdere di vista il bene comune e l’interesse nazionale, ma anche europeo. La sua leadership potrà essere un elemento di stabilità e di prospettiva in un panorama politico spesso frammentato e incerto, un punto di riferimento per chi crede nel valore della politica come strumento di servizio e progresso, e per chi vede nell’Europa un progetto imprescindibile per il futuro dell’Italia e del mondo.
La nomina di Antonio Tajani a segretario nazionale di Forza Italia si configura come un passaggio fondamentale per il partito, ma anche per il Paese e per l’Europa, un segno di speranza in tempi difficili e un richiamo all’impegno serio, responsabile e competente di chi ha a cuore il destino delle nostre due grandi Patrie: l’Italia e l’Europa.