“Ogni fondazione è sempre il mascheramento di una soglia. Ed è su quella soglia che l’Occidente ha edificato i suoi ordini.” (G. Agamben, Il Regno e la Gloria)
Ferdinando III di Castilla y Leon fonda l’Ordine dei Cavalieri della Concordia nel 1246, con una investitura iniziale di ben 154 cavalieri, unificando in tal modo attraverso la “Concordia” i Nobili Spagnoli per fronteggiare l’avanzata in Spagna del potente Califfo di Cordova. Infatti l’Ordine non nasce ad opera di Monaci Guerrieri come i Templari o come gli Ospitalieri (Ordine di Malta), ma venne composto da nobili feudatari che con le loro truppe riuscirono a fermare l’avanzata del Califfato Arabo in Spagna. Intorno al 1314 affluirono nell’’Ordine anche alcuni Cavalieri Templari che a seguito delle persecuzioni in Francia ad opera del re Filippo il Bello si posero sotto la protezione del re di Spagna, in un periodo in cui erano anche stati anche scomunicati da Papa Clemente V.
Monte Giordano non è solo un luogo, non è solo un nome che risuona nelle carte dell’Archivio Capitolino, ma è ciò che resta di un orizzonte perduto, un frammento di paesaggio e genealogia nel quale si compone una memoria che non ha mai saputo arretrare. L’elemento topografico — la collinetta che fronteggia Castel Sant’Angelo sull’altra sponda del Tevere — diventa così soglia: soglia tra Roma e non-Roma, tra la pura città imperiale e il suo declinare, tra il sacro e il profano, tra la storia pubblica e l’anonimato dei popoli barbari che la invadono. Qui, in questo spazio liminare, nasce la famiglia Petricca Giordani, vecchia stirpe patrizia della Gens Cornelia, la cui origine viene sancita da delibera S.P.Q.R., e risulta attestata negli archivi capitolini.
Due anni non sono un intervallo insignificante nel tempo storico. Ancor meno lo sono nello spazio in cui la storia si deposita come forma, come rito, come gesto che resiste alla dispersione del presente. La riunione tenutasi a Nettuno presso il Circolo Paracadutisti – un nome che porta con sé echi di caduta e risalita, di sospensione e atterraggio – segna non semplicemente una continuità temporale dell’Ordine Capitolare dei Cavalieri della Concordia, ma piuttosto il riaffiorare di una tensione sotterranea, di una forma di appartenenza che non si lascia pienamente ridurre né all’associazionismo civile né alla spettacolarizzazione del cerimoniale.
Una riflessione sul dialogo tra rigore e leggerezza, tradizione e innovazione, visibilità e invisibilità nella moda contemporanea, attraverso le collezioni dell’evento Fashion Vibes “GEOMETRIA” e il loro significato ontologico, estetico e culturale.