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Autore: Massimo Rossi
Avvocato Penalista e Patrocinante in Cassazione, con studio in Siena;
Docente a contratto presso Unifi in Procedura Penale e Relatore
in Convegni a livello nazionale - avvocatomassimorossi@yahoo.it
L’informazione giudiziaria nei nostri (Amari) tempi
una analisi di MASSIMO ROSSI*
In queste settimane hanno tenuto alta l’attenzione sul tema in questione i fatti di cronaca accaduti a Roma. In particolare, la notizia di una donna, dirigente del Ministero della Pubblica Istruzione coinvolta in delle indagini che hanno portato ad atti di ricerca della prova (quali le perquisizioni) e che è stata travolta dall’onda mediatica. Il nome ed il cognome sbattuti in prima pagina in molti quotidiani e servizi televisivi pubblici e privati. Una tempesta mediatica che ha colpito tanti: la notizia delle indagini. La notizia di una Procura che ha svolto e/o sta svolgendo una attività d’indagine legittima e doverosa.
UNA SACRALITA’ (oramai) SCOMPARSA DA TRIBUNALI ED ARE
Una analisi dell’Avv. MASSIMO ROSSI
La Giustizia è un settore in piena e profonda crisi da anni. Non lo scopriamo adesso, ma ora tutto è molto più evidente.
L’evidenza è data dalla profonda disaffezione del comune sentire e da risposte di Giustizia che si attendono per anni ed anni. Si badi bene, è inutile negare: la crisi investe sia il settore civile sia quello penale. L’esigenza che si avverte è sempre la stessa in un mondo che corre: la celerità della giustizia e la sua sostanziale efficienza.
Due esigenze non sempre compatibili tra loro. L’ambito civilistico conosce una pluralità di riti che non aiutano né gli operatori né il cittadino comune. Si ha un grado di litigiosità alto a fronte di risposte di “mediazione e composizione” delle liti del tutto inefficaci. Questo, oltre ad “impantanare” i cittadini in giudizi alienanti – come è noto – allontana gli investimenti esteri in Italia.
L’ambito penale non è da meno, è costellato di norme che, in realtà, non consentono il corso di una giustizia rispondente ad un criterio di reale efficienza. In tutto ciò si innesta la questione morale che ha investito la Magistratura che non è una questione da sottovalutare, anzi, da analizzare per scongiurarla in futuro.
Quando “IL DIRITTO alla SALUTE” SI SCONTRA con IL DIRITTO alla LIBERTA’/alla GIUSTIZIA/alla FELICITA’
un’approfondita analisi di MASSIMO ROSSI*
“Il nostro Paese, sta soffrendo una involuzione democratica. La nostra architrave è la Carta Costituzionale che, però, è stata usata a fini specifici ed è stata “piegata” a ragioni che confliggono con i diritti fondamentali. La distorta applicazione dei precetti costituzionali è molto pericolosa perché genera una patologia costituzionale. La Carta Costituzionale è il tessuto normativo a baluardo delle libertà, dei diritti e dei doveri dei cittadini e dello Stato. Procediamo con ordine, perché i temi sono molti e diversi tra loro (diversità apparente).
RIFLESSIONI SUL PROCESSO PENALE, CON IL RISCHIO CONCRETO DI UNA DIMINUZIONE
DEI PRINCIPI E DEI VALORI
__________a cura di MASSIMO ROSSI *
La pandemia ha generato un’idea che è nefasta: tutto ciò che è informatico è “giusto”, è applicabile, è velocità, è progresso, è bene.
La tecnologia è l’essenza della ricerca in senso scientifico ed è l’applicazione della ricerca al mondo fenomenico, ma non per questo il suo dilagare può essere considerato buona cosa. La tecnologia ha preso anche la via del mondo della Giustizia creando un’illusione: se si è tecnologici i processi sono più veloci (non più giusti).
Il vuoto di controllo del Pubblico Ministero e le possibili derive:
necessità di riforme mirate e necessarie
per la specializzazione del P.M. e separazione delle carriere
Un approfondimento di MASSIMO ROSSI *
Affrontare il tema del ruolo procedimentale del PM è cosa aspra e controcorrente, in quanto il PM è l’unico soggetto del procedimento che svolge talune attività senza dare conto ad alcun giudice e le svolge in modo del tutto “autoritario”. Vi sono delle scelte del PM che incidono sulle indagini e, quindi, sul processo che, se anche errate, non sono sindacabili e non sono sanzionate ed hanno delle ripercussioni sulle stesse, spesso, irreversibili. Ritengo che tale ampio potere “fuori controllo” sia del tutto irragionevole ed illogico.
Consguenze dell’ Emergenza Sanitaria:
come siamo cambiati …. o come non siamo divenuti “diversi”
riflessioni di Massimo Rossi *
Il Covid 19 ci ha consegnato alla vita futura con un elemento in più: la PAURA. La nostra società occidentale aveva relegato la paura dell’estinzione, ormai da millenni. Noi vivevamo solo di profonde e collaudate certezze. Una di queste, forse la principale, era che ogni male poteva essere combattuto e che le medesime avrebbero ristabilito, senza timori o ritardi, la salute. Non è così!