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Come può aiutarvi un consulente patrimoniale? Il caso pratico

Il consulente patrimoniale, evoluzione del consulente finanziario, è quella figura che aiuta i propri assistiti a gestire il patrimonio. Ma dato che il patrimonio è un concetto che assume contorni diversi nell’immaginario collettivo proviamo a darne un’idea più concreta.

Il ruolo originario riguarda specificatamente l’ambito finanziario, inteso come il patrimonio liquido posseduto da un soggetto, quindi riserve di denaro, conti correnti, flussi di liquidità in entrata continuativa. Questo comparto richiede già di per sé un’attenta analisi dei bisogni presenti e futuri, una suddivisione per macroaree e obiettivi ed in finale un piano d’azione che tenga conto di tutte queste caratteristiche.

Il denaro però è soltanto una parte del quadro complessivo, e, oserei dire, forse l’ultima in ordine cronologico. Se è vero infatti che il nostro obiettivo è una pianificazione di lungo termine, e che per  con pianificazione intendiamo la predisposizione delle risorse in maniera da essere sufficienti e fruibili per i nostri scopi nel tempo, essa non può non tener conto del contesto generale. Chi è che ci sta affidando questo compito? Quale la sua situazione lavorativa? E quella familiare? La sua età attuale e i suoi progetti per il futuro? Quali le condizioni in cui opera e le cautele di cui si è dotato? Vediamo dunque un esempio di ciò che significa pianificare e di come il compito del consulente si evolve.

Sofia ed Alessandro hanno 45 anni vogliono acquistare casa a Todi, dove vivono. Hanno buonistipendi, un curriculum lavorativo continuativo e nessuna problematica finanziaria. La banca non avrà problemi a concedere un mutuo e loro sono stati così diligenti da mettere da parte mensilmente una quota dei redditi per le spese vive.

Non sono sposati e hanno un bellissimo bimbo di 10 anni, Leonardo. Alessandro ha anche un figlio di 20 anni, Fabrizio, che vive con la madre a Milano. I ragazzi hanno un ottimo rapporto, ma sono cresciuti lontani e hanno due stili di vita decisamente diversi; Leonardo adora la tranquillità del paese, Fabrizio il dinamismo della città.

Che succederà quando Sofia ed Alessandro non ci saranno più? Certo, non è carino parlarne quando stanno creando il loro piccolo mondo. Eppure, nell’interesse dei ragazzi, bisogna farlo.

Mettiamo, statisticamente, che venga a mancare prima Alessandro. Fabrizio si troverebbe a possedere una porzione di un immobile a 500 km da casa di cui non potrà disporre liberamente poiché ancora abitata da Sofia, con cui lui non ha alcun legame di parentela. E quando anche Sofia ci lascerà Leonardo e Fabrizio condivideranno una villetta in un paesino, lontano dagli interessi di Fabrizio, e per di più non in parti uguali: Leonardo infatti sarà proprietario del 75% e Fabrizio del25%.

Come evitare questa situazione che rischia di mettere in difficoltà i ragazzi? Esistono diverse soluzioni. Modificare l’intestazione dell’immobile, disporre per via testamentaria una diversa distribuzione dei beni, utilizzare strumenti di trasferimento generazionale come le polizze finanziarie. Ognuna di esse, oltre ad assicurare per il futuro un passaggio morbido, determinerà  nell’immediato un diverso impatto dell’imminente acquisto sulle risorse di famiglia di cui si dovrà tenere conto nell’ambito della pianificazione.

Il consulente patrimoniale saprà consigliarvi la soluzione migliore.

 

Loredana Ferrara –Personal financial advisor

https://www.linkedin.com/in/loredana-ferrara-consulente-finanziaria  

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