Skip to main content

L’Elefante che Risuona nel Mondo

Scritto da Ottavia Scorpati il . Pubblicato in .

A cura di Ottavia Scorpati

Come l’elefante indiano, simbolo di forza e saggezza, guida la trasformazione economica e sociale verso un futuro di leadership globale

Nel contesto economico globale attuale, caratterizzato da tensioni geopolitiche crescenti, crisi energetiche persistenti e una pressione inflazionistica che grava sulle economie di tutto il mondo, l’India si distingue nel 2024 come un modello emblematico di resilienza e dinamismo. Il suo tasso di crescita economica, stimato intorno al 6,6%, non solo supera quello di molte altre potenze economiche mondiali, ma rappresenta anche il risultato di un processo complesso e strategico che combina riforme strutturali, investimenti mirati in innovazione tecnologica e un contesto demografico particolarmente favorevole. Questa crescita non è un mero accidente, bensì la manifestazione tangibile di una visione politica lungimirante, sostenuta da politiche governative che hanno saputo coniugare sviluppo economico, progresso sociale e sostenibilità, integrando fattori interni ed esterni in un sistema coerente e virtuoso. L’analisi approfondita e congiunta degli aspetti economici, geografici e politici consente di comprendere in modo più completo come l’India stia progressivamente assumendo un ruolo di primo piano non solo nel riequilibrio degli assetti globali economici, ma anche come attore geopolitico di rilievo, capace di influenzare equilibri regionali e mondiali.

L’economia indiana nel 2024 registra una crescita significativa, pari al 6,6%, in un momento in cui l’economia globale si trova a fronteggiare un rallentamento diffuso dovuto a molteplici fattori, tra cui la ripresa post-pandemica ancora fragile, le tensioni commerciali e la volatilità dei mercati finanziari. Questo risultato positivo è frutto di un insieme coordinato di riforme strutturali intraprese negli ultimi anni dal governo indiano, che ha perseguito con determinazione un’agenda di modernizzazione e apertura. Tra queste riforme, un ruolo centrale è stato giocato dalla digitalizzazione dell’economia, dalla semplificazione burocratica e dalla revisione del sistema fiscale con l’obiettivo di creare un ambiente più favorevole agli investimenti, in particolare stranieri, e di stimolare la crescita imprenditoriale interna.

Il programma “Digital India” ha rappresentato una pietra miliare in questo percorso, ampliando l’accesso a internet soprattutto nelle aree rurali, tradizionalmente meno servite dalle infrastrutture tecnologiche. Questa estensione della connettività ha incrementato significativamente l’inclusione finanziaria, permettendo a milioni di cittadini di accedere a servizi bancari digitali, pagamenti elettronici e opportunità di lavoro nel settore dei servizi digitali. La penetrazione di tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale, il cloud computing e la blockchain ha ulteriormente alimentato la nascita e lo sviluppo di start-up tecnologiche, contribuendo in modo determinante all’espansione del settore dei servizi, che oggi rappresenta oltre la metà del prodotto interno lordo indiano. Questo settore si configura come il vero motore della crescita, integrando competenze tradizionali con innovazioni dirompenti capaci di trasformare radicalmente il tessuto produttivo e sociale.

In parallelo, il comparto manifatturiero ha beneficiato di iniziative governative come il programma “Make in India”, che ha favorito la localizzazione della produzione attraverso incentivi economici, facilitazioni burocratiche e politiche industriali mirate. Questa strategia ha reso il paese una destinazione privilegiata per le aziende multinazionali in cerca di stabilità politica e di costi di produzione competitivi, in un contesto internazionale segnato da tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. Queste dinamiche hanno spinto molte imprese a rivedere le proprie catene di approvvigionamento, diversificando i siti produttivi per mitigare i rischi geopolitici, e l’India si è posta come protagonista naturale di questa ridefinizione.

Il contesto geografico dell’India, unitamente a una popolazione che supera i 1,4 miliardi di abitanti, costituisce una leva strategica imprescindibile per il consolidamento della sua crescita. Il cosiddetto “dividendo demografico”, ossia una popolazione giovane e in età lavorativa ampia, rappresenta un fattore chiave che alimenta la domanda interna e crea un bacino di risorse umane altamente dinamico e adattabile alle esigenze di un’economia in trasformazione. Nel 2024, infatti, circa il 65% della popolazione indiana ha meno di 35 anni, conferendo al paese un potenziale enorme per sostenere consumi in espansione, dall’edilizia abitativa ai beni di consumo durevoli, fino ai servizi finanziari e sanitari. Questa giovane classe sociale riesce a compensare parzialmente gli shock esterni derivanti da aumenti dei prezzi energetici e dalle fluttuazioni nei mercati internazionali, assicurando così un volano interno stabile e duraturo.

L’urbanizzazione in India continua a un ritmo sostenuto, con città come Bengaluru, Hyderabad e Pune che si affermano come veri e propri poli tecnologici e industriali, capaci di attrarre capitali, talenti e investimenti sia nazionali che internazionali. Queste metropoli rappresentano centri nevralgici per l’innovazione e la ricerca, fungendo da catalizzatori per un ecosistema produttivo avanzato e integrato, che unisce università, centri di ricerca e aziende ad alta tecnologia in una sinergia virtuosa.

Tuttavia, il percorso di sviluppo indiano deve fare i conti anche con sfide di grande rilievo, soprattutto sul fronte energetico e ambientale. Nonostante i significativi progressi registrati nella produzione di energia da fonti rinnovabili – con l’India che si colloca al terzo posto mondiale per capacità installata di energia solare – la domanda energetica cresce a un ritmo tale da mantenere alta la dipendenza da fonti fossili come carbone e petrolio. Questa situazione mette il paese davanti a una sfida complessa e delicata: bilanciare la necessità di crescita economica rapida con l’urgenza di sostenibilità ambientale. La qualità dell’aria, fortemente compromessa in molte aree urbane, e la gestione delle risorse idriche rappresentano nodi critici, che richiedono investimenti ingenti in infrastrutture “verdi” e una regolamentazione più rigorosa per contenere l’inquinamento e promuovere un uso più efficiente delle risorse naturali. Il governo indiano ha annunciato ambiziosi piani per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2070, ma il percorso per realizzare questo obiettivo rimane arduo e richiede un coordinamento efficace tra settore pubblico, privato e società civile.

Sul piano geopolitico, l’India ha consolidato la sua posizione strategica in Asia e oltre, giocando un ruolo sempre più rilevante nella gestione degli equilibri regionali. La sua politica estera si caratterizza per un bilanciamento attento tra rapporti con grandi potenze globali e la volontà di affermare la propria autonomia decisionale. In questo contesto, il rafforzamento del dialogo con Stati Uniti, Giappone, Australia e Unione Europea rientra in una strategia più ampia definita come “Indo-Pacifico libero e aperto”, che mira a contenere l’espansione cinese e a garantire la libertà di navigazione nelle rotte marittime strategiche fondamentali per il commercio globale. L’India partecipa attivamente a formazioni multilaterali come il QUAD (Quadrilateral Security Dialogue), incrementando la cooperazione in ambito difensivo e tecnologico, consolidando alleanze che vanno oltre la dimensione economica per abbracciare aspetti di sicurezza e stabilità regionale.

Contemporaneamente, l’India mantiene rapporti complessi con la Cina, suo principale rivale regionale, con la quale condivide un confine montano lungo e spesso conteso nelle zone dell’Himalaya. Le tensioni militari lungo questo confine rappresentano una fonte di instabilità, ma non mancano tentativi diplomatici per evitare escalation e promuovere il dialogo. Nel contesto sud-asiatico, l’India assume un ruolo di mediatore nelle crisi politiche e sociali che coinvolgono paesi come Sri Lanka, Nepal e Bangladesh, confermando la propria centralità e responsabilità nella regione.

La politica energetica si intreccia strettamente con questi aspetti geopolitici, considerando la forte dipendenza indiana dalle importazioni di petrolio e gas, perlopiù provenienti dal Medio Oriente, una regione storicamente instabile. Gli effetti della guerra in Ucraina e le tensioni internazionali hanno spinto New Delhi a diversificare le fonti di approvvigionamento energetico, avviando collaborazioni e investimenti in paesi africani e dell’America Latina, cercando di rafforzare la propria sicurezza energetica attraverso partnership strategiche.

Parallelamente, il rafforzamento delle infrastrutture costituisce un elemento essenziale per sostenere la crescita economica. Il governo ha stanziato ingenti fondi per modernizzare la rete ferroviaria, migliorare le autostrade e potenziare gli aeroporti, con l’obiettivo di collegare più efficacemente le aree rurali ai centri urbani, facilitare la logistica interna e promuovere le esportazioni. Questo intervento infrastrutturale si estende anche alle reti digitali: la diffusione della tecnologia 5G ha permesso un salto di qualità nei servizi pubblici e privati, aprendo nuove opportunità nel commercio elettronico, nell’istruzione a distanza e nella sanità digitale, creando un terreno fertile per lo sviluppo di un’economia sempre più connessa e digitale.

La strategia di sviluppo del paese include inoltre la promozione delle cosiddette “città intelligenti”, che integrano tecnologie avanzate per la gestione efficiente delle risorse, la mobilità urbana e la sicurezza, puntando a trasformare gli spazi metropolitani in ambienti più vivibili, sostenibili e moderni. Questo modello urbano rappresenta un’ulteriore chiave per affrontare le sfide demografiche e ambientali, con una visione integrata di crescita economica e qualità della vita.

Malgrado i progressi economici e tecnologici, l’India deve tuttavia confrontarsi con persistenti disuguaglianze economiche e sociali, che rappresentano un nodo complesso da sciogliere. La crescita, infatti, non si è distribuita in modo omogeneo su tutto il territorio e tra le diverse fasce della popolazione. Le aree rurali e alcune regioni del nord e nord-est del paese continuano a soffrire di livelli elevati di povertà e di accesso limitato ai servizi essenziali, come istruzione, sanità e infrastrutture di base. Per affrontare queste criticità, il governo ha avviato programmi mirati di inclusione sociale, rafforzando il sistema di protezione sociale e promuovendo iniziative di educazione e formazione professionale per i giovani provenienti dalle aree più svantaggiate. L’espansione del settore agricolo e l’introduzione di tecnologie innovative nel comparto rurale sono considerate priorità strategiche per aumentare la produttività, migliorare la qualità della vita nelle campagne e contribuire alla sicurezza alimentare nazionale.

La capacità di innovazione si conferma come uno dei principali driver del futuro economico indiano. Nel 2024, l’India si posiziona come un polo globale di ricerca e sviluppo, con un aumento significativo degli investimenti sia pubblici che privati in settori all’avanguardia come l’energia pulita, le biotecnologie, l’industria spaziale e le tecnologie digitali. Lanci spaziali, esplorazioni lunari e programmi satellitari per migliorare la connettività e la gestione delle risorse naturali testimoniano la crescente ambizione del paese di competere ai massimi livelli scientifici e tecnologici. La collaborazione tra università, centri di ricerca e industria ha favorito la nascita di nuovi ecosistemi imprenditoriali, soprattutto nelle tecnologie digitali e nelle energie rinnovabili, generando un ambiente fertile per l’innovazione e lo sviluppo sostenibile.

L’India nel 2024 si presenta quindi come un attore economico e politico in piena crescita, capace di affrontare e superare le sfide complesse di un contesto internazionale incerto e instabile. Le sue politiche di riforma, la forza demografica, la modernizzazione infrastrutturale e l’apertura verso nuovi mercati hanno costruito un modello di sviluppo che, sebbene attraversato da contraddizioni, appare destinato a incidere in maniera crescente sugli equilibri globali. La resilienza dimostrata in questi anni indica che l’India non è più un semplice paese emergente, ma si sta affermando come un faro di crescita e innovazione, pronto a giocare un ruolo da protagonista nel prossimo decennio sia sul piano economico che geopolitico, rappresentando un elemento imprescindibile per la stabilità e la prosperità dell’intera regione asiatica e del mondo.

In un’epoca segnata da turbolenze geopolitiche e da un’economia globale incerta, l’India si erge come un simbolo di speranza e determinazione. La crescita del 6,6% registrata nel 2024 riflette non soltanto la solidità economica di un paese in ascesa, ma anche la forza interiore di un popolo e di una nazione che, nonostante le difficoltà, avanzano con fiducia verso un futuro di prosperità. Oltre ai dati statistici, è interessante riflettere sui principi filosofici e teologici che possono aver contribuito a orientare questa traiettoria. L’India, con la sua millenaria cultura spirituale, offre una chiave di lettura che va oltre l’economia, rivelando una resilienza radicata in concetti profondi come il dharma e il karma.

Il dharma, inteso come dovere morale e ordine naturale delle cose, guida l’individuo e la collettività a perseguire un cammino di rettitudine e virtù, anche in presenza di avversità. Questa idea si riflette nel modo in cui la nazione indiana si impegna in riforme che non puntano solo alla crescita materiale, ma anche a un progresso che sia sostenibile, inclusivo e rispettoso delle tradizioni. Le politiche di sviluppo indiane cercano di bilanciare la modernizzazione con la tutela delle radici culturali, l’innovazione tecnologica con i valori umani, delineando un modello che integra sviluppo economico e responsabilità etica.

Il karma, che sottolinea la legge di causa ed effetto e l’importanza di assumersi la responsabilità delle proprie azioni, suggerisce che la resilienza del paese nasce dall’accettazione consapevole delle sfide come parte integrante del proprio percorso evolutivo. Il successo economico e sociale dell’India può quindi essere interpretato come il risultato di un lavoro collettivo fondato sulla pazienza, il sacrificio e la perseveranza, elementi imprescindibili per un progresso duraturo. La società indiana sembra aver interiorizzato la consapevolezza che la crescita non è un evento improvviso o episodico, ma un processo continuo, che richiede costante impegno e responsabilità.

Inoltre, la visione del tempo e della storia tipica della cultura indiana, concepita come ciclica e rigenerativa anziché lineare e definitiva, consente di interpretare le crisi non come fallimenti, ma come momenti di trasformazione e rinascita. Questa prospettiva offre la capacità di accogliere le difficoltà globali come opportunità per rafforzare le proprie radici culturali e sociali, consolidando la resilienza e la capacità di innovare senza perdere la propria identità. In un mondo spesso dominato dall’incertezza e dall’impermanenza, l’esempio indiano rappresenta un modello che unisce lo sviluppo materiale alla saggezza spirituale, dimostrando come le società possano affrontare le sfide globali attraverso una combinazione di azione concreta e riflessione etica profonda.

L’India del 2024, dunque, si pone non solo come un gigante economico emergente, ma anche come un esempio vivente di come la resilienza possa essere alimentata da valori antichi e universali. La sua crescita economica e politica testimonia che il vero progresso nasce dall’armonia tra dinamismo umano e saggezza della tradizione, tra innovazione tecnologica e responsabilità morale. L’India diventa così un faro luminoso che illumina non soltanto il continente asiatico, ma offre spunti e ispirazione per l’intera umanità, indicando una via possibile per affrontare le sfide del presente e costruire un futuro sostenibile, giusto e prospero.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Condividi su: