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L’ultimo saluto al Principe Amedeo di Savoia

Firenze – Basilica Minore di San Miniato al Monte

 
Nelle scorse ore si sono tenute a Firenze nella Basilica Minore di San Miniato le esequie del Principe Amedeo di Savoia, già V Duca d’Aosta. A celebrare il rito funebre erano i padri Olivetani.


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Il feretro avvolto nel Sacro Tricolore d’Italia, caricato dello scudo sabaudo, era vegliato da un drappello di Sottufficiali della Marina Militare guidati da un Capitano di Fregata. Sulla bara il berretto di Ufficiale di Marina, con la sua sciabola d’ordinanza.
Ai piedi del feretro il collare dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata. Stretti attorno alle spoglie mortali del Duca defunto, vi erano il figlio, il Principe Aimone di Savoia, nuovo capo della Casa e VI duca d’Aosta, poi la moglie, la principessa Silvia Paternò, le figlie del duca Amedeo, le Principesse Bianca e Mafalda di Savoia.
Presenti i rappresentanti della nobiltà europea tra cui Claudia di Francia che fu la prima moglie del Duca, il cugino Martino d’Asburgo, nipote del III duca d’Aosta, Amedeo eroe dell’Amba Alagi e dell’ultimo Imperatore d’Austria Ungheria, Carlo I, il rappresentante del principe Vittorio Emanuele di Savoia, Conte Agostino Guarenti di Brenzone. A rendere omaggio in rappresentanza della Consulta dei Senatori del Regno, c’era il Presidente Aldo Alessandro Mola. Presenti anche le Guardie alle Reali Tombe al Pantheon, guidate dal Presidente Ugo d’Atri, vi erano le Crocerossine e, in rappresentanza del Comune di Firenze, il vice sindaco Alessia Bettini; presente anche Carmine Passalacqua, consigliere del Comune di Alessandria.
Commoventi i cuscini di rose a forma di scudo sabaudo ed altri a forma di nodo Savoia inviati dalla principessa Maria Gabriella figlia dell’ultimo Re d’Italia, Umberto II.

 

Non mancavano le Associazioni Monarchiche,  l’Unione Monarchica Italiana con il Presidente Alessandro Sacchi e il Presidente federale di Croce Reale, Fabrizio Nucera Giampaolo.

Quando il feretro è uscito dalla basilica è stato accolto da un’ala di drappi tricolori con lo stemma sabaudo ed il grido di “Saluto al RE”!
Il grande scrittore monarchico Giovannino Guareschi, papà letterario di don Camillo e Peppone, avrebbe pianto di commozione.

Ieri a San Miniato aleggiava lo spirito di Casa Savoia, dei suoi eroi, lo spirito dei soldati della prima e della seconda guerra mondiale che al grido di “Savoia” andarono a morire sulle aride pietraie del Carso, sulle rive gelate del fiume Don e nelle arroventate sabbie del deserto libico.
Ieri a San Miniato tra quello sventolio di bandiere e di cuori sabaudi si avvertiva l’anima della invitta Terza Armata, quella dell’Amba Alagi, quella delle lacrime piante dagli italiani internati nei lager nazisti, dove trovarono la morte molti soldati e civili italiani e, tra loro, la povera Principessa Mafalda di Savoia.

Antonio Parisi   

 

 

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