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Marcello Creti il più giovane inventore d’Italia

Dall’invenzione dell’Amplitele al docufilm del Polo Nord

Nel 1936 l’Italia apprese che tra i suoi concittadini, tra le tante persone di genio, c’era uno in particolare, un inventore che aveva risolto un problema elettrico chiamato effetto Larsen, ciò che colpì non fu tanto la sua scoperta , quanto che il nostro inventore aveva appena 13 anni ed era riuscito a risolvere un problema che da anni ingegneri di tutto il mondo non erano riusciti a risolvere. 

Questa invenzione chiamata Amplitele, più nota col nome di Telefono viva voce grazie al quale divenne estremamente famoso in tutto il mondo e in Italia gli valse anche il plauso di Benito Mussolini. La cronaca cominciò a chiamarlo con vari epiteti come “il più giovane inventore del Mondo”, “il nuovo Edison nato in Italia” e “il piccolo Marconi”.  Questa gli valse il premio di Primo Grado con Medaglia d’Oro.

Considerato uno studente distratto e assorto nei suoi pensieri, queste sue qualità non furono inizialmente colte dagli insegnanti e dai familiari, solo un professore colse in lui questa spiccata predisposizione.

Il padre, un facoltoso commercialista, era interessato al mondo spiritista e ritenendo che l’attività del figlio fosse da attribuire nientemeno che ad altre entità lo spinse a partecipare a numerose sedute spiritiche arrivando al punto che il giovane Creti si convinse di essere lui stesso un medium.

Ma da quello che sappiamo con le prime invenzioni il mondo spritista fu lasciato per sempre. Intanto però non si crogiolò su questa prima invenzione, ma realizzò in brene una lunga serie di brevetti che lo posero all’attenzione del mondo scientifico, dando l’occasione al Regime fascista di valorizzare il Genio Italico.

Numerose furono le invenzioni che nacquero in quel periodo alcune delle quali piuttosto semplici che, secondo Creti, erano dettate esclusivamente dalla necessità di risolvere dei problemi tecnici e pratici come il cacciavite prensile che gli permetteva di collocare o estrarre una vite anche in posti accessibili grazie alla sia flessibilità, il telefono plurimo che permetteva collegamenti simultanei tra persone in luoghi differenti, il riflettore al magnesio che poteva funzionare senza l’utilizzo della corrente elettrica.

Con il ricavato dei suoi brevetti, circa 35, riuscì a realizzare il suo sogno di istituire un centro di studi di fisica. Così acquistò l’antico e malridotto Monastero Benedettino di San Luca sui monti Erici, e vi stabilì il Centro Romano Esperienze Tecniche Industriali (C.R.E.T.I) offrendo ai più poveri istruzione gratuita.

Il Centro ebbe anche delle visite illustri come quelle da parte di Re Faruk, Monsignor Montini e il Santo Padre Paolo VI.

La sua notorietà cominciò a decadere dopo il Ventennio così Creti amante dei viaggi, della natura e della botanica decise di girare il Mondo e realizzò anche un docufilm al Polo nord che gli valse dei riconoscimenti. 

Francesca Marti

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