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Mosca, nuovi attacchi con droni ucraini

Il sistema di difesa aerea di Mosca ha sventato due attacchi con droni ucraini. A diffondere la notizia il ministero della Difesa russo il quale ha confermato l’abbattimento del velivolo “grazie a strumenti di guerra elettronica” intorno alle 6:50 ora locale, precipitando nel pressi del villaggio di Pokrovskoje, nel distretto di Odintsovo.

Il secondo drone invece è caduto nei pressi del distretto di Istra,nella regione di Mosca intorno alle Alle 08:16, “sventato il tentativo terroristico di Kiev di effettuare un attacco terroristico con un velivolo senza pilota di tipo aereo. Le forze di difesa si sono attivate prontamente” commenta il ministero della Difesa.

Come riferito da Rosavitsia, agenzia federale per il trasporto aereo, e rilanciato dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti, è rientrato anche l’allarme negli aeroporti di Vnukovo, Domodedovo, Sheremetjevo, Zhukovskij, nei pressi di Mosca i quali hanno ripreso le regolari attività.

L’amministrazione regionale di Kharviv intanto conferma su Telegram che nella notte l’esercito russo ha attaccato Kupiansk causando numerosi danni ad alcuni edifici tra cui una scuola dove è scoppiato un incendio nei locali della palestra. Al momento non sembrano esserci vittime, mentre il bilancio feriti sale a 11.

Yuriy Belousov, capo del Dipartimento per i crimini di guerra dell’ufficio del procuratore generale dell’Ucraina parlando degli attacchi a Chernihiv, dove sono morte 7 persone e 144 sono rimaste ferite, accusa Mosca di non aver puntato al teatro ma direttamente alle persone che si trovavano nei presso della struttura.

Buone notizie per l’Ucraina sui caccia F-16. La premier danese Mette Frederiksen nel corso di una conferenza stampa congiunta con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha confermato che il Paese donerà a Kiev 19 caccia F-16. «Sappiamo che la vostra libertà è la nostra» ha affermato la premier danese. «Sono un supporto fondamentale per noi» commenta Zelensky, dopo aver ringraziato la Danimarca per l’aiuto che giungerà entro la fine dell’anno.

“Spero che il primo gruppo di aerei, sei caccia,  lascerà la Danimarca in prossimità del nuovo anno” afferma la premier danese riportata da Ukrainska Pravda. 

Zelensky inoltre afferma che i piloti e gli ingegneri ucraini hanno giù iniziato l’addestramento in Danimarca, “stiamo lavorando sulla velocità di addestramento e abbiamo discusso anche della possibilità di espandere le missioni di addestramento. Il premier ucraino ha anche ringraziato la Danimarca per gli altri supporti inviati a Kiev nel corso dei mesi, come munizioni, carri armatri e sistemi di artiglieria. In totale saranno 70 i piloti ucraini che si addestreranno in Danimarca per pilotare i caccia. Su Twitter Zelensky ha anche pubblicato una foto che lo ritrae a bordo di un caccia nel corso di una visita presso una base militare danese insieme a Mette Frederiksen.

In questa occasione Zelensky si lascia andare all’ironia e parlando dell’ingresso nella Nato dice di essere «pronti a scambiare Belgorod con la nostra adesione».

Una giornata “fruttosa e potente” la definisce il premier ucraino grazie alla Danimarca e ai Paesi Bassi i quali anche loro, come confermsto dsl primo ministro Mark Rutte, doneranno degli F-16 al Paese. “Ringrazio il premier Mark Rutte tutta la sua squadra e gli olandesi per la decisione sugli F-16 per l’Ucraina. I nostri guerrieri riceveranno 42 grandi aerei da combattimento. Ringrazio la premier Mette Frederiksen e l’intero paese della Danimarca, così come tutti i danesi che hanno a cuore l’Ucraina, per la loro assistenza estremamente pratica. 19 caccia”.

Sul conflitto si è pronunciato anche l’arcivescovo Matteo Zuppi, presidente della Cei, il quale nel corso in’intervista ha parlato della necessità di una pace giusta sostenuta anche nel corso del Meeting di Cl a Rimini. “Dovremmo cercare una ripresa dello spirito europeo, essere consapevoli di quanto questo sia indispensabile se vogliamo garantire ai nostri figli un futuro di pace” afferma l’arcivescovo. “Il problema dei nazionalismi, qualunque essi siano, è che se si collocano in un respiro ampio, universale, prima o poi diventano pericolosi perché contrappongono e dividono. Prostettiva evitabile se prevale l’amore per il proprio Paese, che è fondamentale e decisivo per tutti e che dobbiamo aiutarci a difendere. Esso però deve collocarsi nel concerto delle nazioni. Mai dimenticarsi di far parte della famiglia umana, o smettere di pensarsi all’interno di questa”.

Francesca Marti