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Nel nome della Croce e della Corona: conversazione con Mandilosani Maya Bubashvili Aznauri sulla nobiltà georgiana e la missione cristiana

Scritto da Alessio Tommasi Baldi il . Pubblicato in .

Prosegue il nostro viaggio attraverso le voci più significative dell’Unione della Nobiltà dell’Impero Romano e della Ecumene Ortodossa. In questo secondo incontro, abbiamo l’onore di dialogare con Suo Onore Mandilosani Maya Bubashvili Aznauri, delegata della Cristianissima Real Casa Bagrationi Imereti di Georgia e del Grande Caucaso in Italia, figura che incarna con grazia e determinazione il legame profondo tra memoria storica e impegno contemporaneo. La sua testimonianza ci guida tra le trame di una nobiltà che non è solo eredità, ma anche visione, cultura e servizio. Un’occasione per riflettere ancora una volta su come le radici dell’Europa e dell’Oriente cristiano continuino a nutrire il presente, offrendo prospettive di dialogo, identità e futuro.

Suo Onore Mandilosani Maya Bubashvili Aznauri, delegata in Italia della Real Casa Bagrationi Imereti di Georgia.

Intervista effettuata da Alessio Tommasi Baldi, concessa ad inizio Agosto 2025

Suo Onore Mandilosani Maya Bubashvili Aznauri, è un grande onore poterle rivolgere alcune domande per conoscere meglio la sua figura, il suo impegno e le attività che promuove in qualità di rappresentante della millenaria Real Casa Bagrationi di Georgia e della Reale Arciconfraternita della Santa Croce. La ringraziamo fin da ora per la disponibilità e per il tempo che vorrà dedicarci.

La ringrazio sentitamente per l’onore di questa intervista. È per me un piacere poter condividere con i lettori l’impegno e i valori che guidano il mio operato in qualità di rappresentante della millenaria Real Casa Bagrationi di Georgia in Italia, nonché della Reale Arciconfraternita della Santa Croce. Ritengo fondamentale costruire ponti culturali e spirituali tra i popoli, nel rispetto delle radici storiche e con uno sguardo rivolto al futuro.

Ci racconta qualcosa di lei? Qual è stato il suo percorso personale e culturale che l’ha portata a ricoprire un ruolo così prestigioso?

Sono nata e cresciuta in Abkhazia, una regione ricca di storia e spiritualità nel cuore della Georgia. Fin da bambina ho nutrito una profonda passione per le lingue, che mi ha portata a intraprendere un percorso accademico in questo ambito. Ho iniziato i miei studi presso l’Università di Astrakhan, in Russia, per poi proseguirli a Tbilisi, dove ho conseguito la laurea in lingua e grammatica russa. 
Al di là del percorso formativo, ciò che ha realmente guidato la mia crescita personale è stato il profondo attaccamento alle tradizioni della mia terra e ai valori trasmessi dalla mia famiglia. Tradizioni che ho continuato a custodire e valorizzare anche qui in Italia, dove risiedo stabilmente da oltre trent’anni. Sono cittadina italiana, ma con il cuore profondamente georgiano e caucasico, sempre fiera di rappresentare le radici nobili della mia cultura.

Cosa significa per lei essere una Mandilosani Aznauri all’interno della tradizione georgiana e ortodossa?

Il titolo di Mandilosani ha un profondo significato simbolico e spirituale nella tradizione georgiana e ortodossa. Letteralmente indica “donna con il velo”, riferimento all’antico uso del velo indossato dalle donne in chiesa, in segno di rispetto e devozione. Tuttavia, posto davanti al nome, il titolo assume anche il significato di “dama”, riconoscendo un ruolo di onore e responsabilità nella società. 
Aznauri, invece, è il titolo nobiliare che accompagna il cognome e indica l’appartenenza a una famiglia aristocratica della storica nobiltà georgiana. Per me, portare entrambi questi titoli non è soltanto un onore, ma un impegno profondo verso la mia patria, la Georgia, e verso la Chiesa ortodossa. Significa custodire un’eredità, ma anche metterla a servizio del bene comune, della memoria storica e dei valori spirituali che ci definiscono.

Quali valori guida sente più fortemente nel suo impegno quotidiano, sia personale che istituzionale?

Nel mio impegno quotidiano, sia sul piano personale che istituzionale, mi guidano con forza i valori fondanti della società tradizionale cristiana. Primo fra tutti, la centralità della famiglia, intesa come nucleo di amore, educazione e trasmissione di valori. Seguono il rispetto profondo per la vita umana in ogni sua forma, la cura per il creato come dono sacro e responsabilità collettiva, la giustizia sociale intesa come equità e dignità per ogni persona, e infine la solidarietà concreta verso i più deboli e i più bisognosi. 
Questi principi non sono per me astratti ideali, ma basi vive su cui costruire relazioni autentiche, scelte coerenti e un servizio sincero verso la comunità, la fede e la mia patria.

Come riesce a conciliare la sua vita privata con gli impegni pubblici e cavallereschi che la vedono protagonista in Italia e all’estero?

Ammetto che non è sempre semplice: richiede sacrificio, organizzazione e, soprattutto, un forte senso del dovere. Sono una donna che lavora, madre di due meravigliosi figli, che rappresentano per me una fonte inesauribile di forza e motivazione, e sono anche figlia di una madre anziana a cui dedico cure e affetto. 
Nonostante le difficoltà quotidiane, sento profondamente l’obbligo morale e spirituale di onorare, custodire e trasmettere le tradizioni dei miei antenati. Questo impegno non è solo una responsabilità istituzionale, ma una missione di vita che porto avanti con dedizione, nella consapevolezza che la memoria storica e i valori della nostra identità vadano vissuti, protetti e donati alle generazioni future.

SAR Irakli Bagrationi Imereti di Georgia. Capo della Casa Reale Georgiana di Imerezia e Legittimo Erede al Trono della ultramillenaria Cristianissima Dinastia Biblica Bagrationi Bagration di Armenia, Tao Klarjeti, Imereti, Georgia e tutto il Grande Caucaso Cristiano”

Qual è oggi il ruolo della Real Casa Bagrationi nel contesto culturale e spirituale georgiano ed europeo?

La Real Casa Bagrationi è profondamente intrecciata con l’identità stessa della Georgia. Non si può parlare della nostra storia senza evocare il nome dei Bagrationi, che da oltre due millenni rappresentano l’anima culturale, spirituale e politica del nostro popolo. La dinastia incarna i valori della tradizione caucasica, dell’ortodossia cristiana e dello spirito guerriero e indomito che ha sempre contraddistinto la Georgia nei secoli. 
Oggi, la Casa Reale Bagrationi continua a essere simbolo di unità nazionale e di orgoglio storico. In un contesto europeo in cui spesso le radici culturali vengono trascurate, la presenza attiva della Casa Reale contribuisce a mantenere viva la memoria, la dignità e la coesione del popolo georgiano, fungendo da ponte tra passato e presente, tra Georgia e il resto d’Europa.

Un ruolo non comune per una Casa Reale in un Paese dove non c’è più la monarchia. Considerando questo “unicum” della Real Casa Bagrationi Imereti di Georgia e Armenia, quali sono le principali attività promosse dalla delegazione italiana?

La delegazione italiana della Real Casa Bagrationi Imereti di Georgia e Armenia è impegnata in un’attività costante di promozione culturale, storica e spirituale. Portiamo avanti le nostre tradizioni all’interno della comunità georgiana residente in Italia, mantenendo vive le radici identitarie, linguistiche e religiose del nostro popolo. 
Al tempo stesso, lavoriamo attivamente per creare ponti con la società italiana, coinvolgendo istituzioni, associazioni culturali e singoli cittadini interessati alla storia della Georgia, al patrimonio della dinastia Bagrationi, nonché al dialogo ecumenico tra le Chiese cristiane. Il nostro obiettivo è far conoscere e valorizzare la ricchezza della civiltà georgiana nel contesto europeo, favorendo l’incontro tra culture affini nello spirito e nei valori.

Può spiegarci come la Casa Reale contribuisce alla promozione della cultura georgiana (arte, letteratura, religione, tradizioni) in Europa?

La Real Casa Bagrationi svolge un ruolo attivo e determinante nella diffusione e valorizzazione della cultura georgiana in Europa. Attraverso iniziative culturali, eventi, conferenze e collaborazioni con enti e istituzioni, promuoviamo la conoscenza della nostra iconografia sacra, della nostra letteratura storica e poetica, delle tradizioni musicali e coreutiche che raccontano l’anima del popolo georgiano. 
Facciamo conoscere i nostri abiti tradizionali, il nostro folklore, i canti polifonici e le danze che da secoli accompagnano i momenti rituali e comunitari della nostra storia. Tutto questo rappresenta non solo un patrimonio da custodire, ma anche un linguaggio universale capace di avvicinare i popoli, rafforzando il senso di appartenenza, il rispetto reciproco e il dialogo interculturale.

Gli ultimi anni sono stati piuttosto “turbolenti” anche nei rapporti tra l’Europa e la Georgia, come vede il futuro della Real Casa e della Santa Croce nel contesto europeo e internazionale?

La Famiglia Bagrationi rappresenta ancora oggi un simbolo romantico e profondo di identità e unità per tutti i georgiani, nonostante gli anni di oblio imposti dal regime comunista e le successive difficoltà legate a scandali e divisioni interne. Attualmente non vi sono pretendenti politici che rivendichino un ruolo istituzionale formale, ma la monarchia potrebbe rappresentare in futuro un elemento importante di coesione e pacificazione nazionale. 
In uno scenario di possibile ritorno alla monarchia, il più titolato e idoneo sarebbe certamente il principe Irakli Bagrationi Imereli, stimato non solo per il suo titolo, ma anche per la sua semplicità, il profondo patriottismo e la sincera religiosità che lo contraddistinguono.

Ci può parlare di qualche evento recente o particolarmente significativo a cui ha partecipato o che ha organizzato?

Negli ultimi anni abbiamo avuto il privilegio di partecipare a numerosi eventi istituzionali, culturali e religiosi in tutta Italia, dal Piemonte alla Puglia. Allo stesso tempo, ci impegniamo attivamente nell’organizzazione di cerimonie, incontri e momenti di condivisione che rafforzano il legame tra la comunità georgiana e il tessuto culturale italiano. 
Ogni evento è per noi un’occasione preziosa per far conoscere la ricchezza della nostra identità, per onorare le tradizioni della Real Casa Bagrationi e per favorire il dialogo tra culture e spiritualità. Queste iniziative si svolgono spesso in collaborazione con realtà locali e internazionali, e testimoniano il nostro costante impegno nella promozione della memoria storica e del patrimonio immateriale georgiano.

La Reale Confraternita cavalleresca cristiana ecumenica della Santa Croce di Georgia è sotto la simbolica protezione temporale della Real Casa Bagrationi, e la protezione spirituale della Santa Chiesa Ortodossa orientale bizantina (sia del Patriarcato Apostolico di Georgia che del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli). Qual è la missione della Reale Arciconfraternita della Santa Croce di Georgia e quali sono i suoi principali ambiti di intervento?

Monastero fortificato della Santa Croce a Gerusalemme è il luogo dove crebbe l’albero con cui fu realizzata la croce di Gesù. Fondato dall’imperatrice Elena, madre di Costantino, appartiene alla Chiesa greco-ortodossa

La missione principale della Reale Arciconfraternita della Santa Croce di Georgia è quella di sostenere con fermezza e dedizione la Chiesa Ortodossa Apostolica di Georgia, proteggendo la fede, i cristiani e i luoghi santi a essa sacri. La nostra storia affonda le radici nel lontano 1050, quando la confraternita si è costituita presso il Monastero fortificato della Santa Croce a Gerusalemme, un luogo di profonda spiritualità e difesa della cristianità. 
Oggi, la nostra attività si concentra sulla tutela di questi luoghi sacri, sulla promozione dei valori ortodossi e sull’assistenza ai cristiani che vivono in contesti di difficoltà o minaccia. Operiamo con un senso di responsabilità storica e spirituale, consapevoli del ruolo fondamentale che la fede e la tradizione giocano nell’identità del nostro popolo.

Decorazione della Reale Arciconfraternita della Santa Croce di Georgia

Come vengono selezionati i nuovi membri della Santa Croce e quali meriti vengono riconosciuti?

La selezione dei nuovi insigniti della Santa Croce avviene tra coloro che conoscono e sostengono la nostra opera, frequentando attivamente la confraternita e partecipando alle sue attività. Valutiamo con attenzione i candidati, esaminandone i curriculum con rigore, ma soprattutto accertandoci della loro serietà morale, della profonda religiosità e di un autentico spirito cavalleresco cristiano ed ecumenico.

I meriti riconosciuti non si limitano a risultati professionali o accademici, ma si fondano soprattutto sull’impegno personale nel promuovere i valori della fede, della solidarietà e del rispetto reciproco, che sono alla base della nostra missione.

Quali sono le attività umanitarie e sociali che la Confraternita promuove, in particolare in Italia?

La Reale Arciconfraternita della Santa Croce si dedica con costanza e dedizione ad attività umanitarie e sociali, con particolare attenzione ai fratelli ortodossi georgiani più bisognosi presenti in Italia. Offriamo loro sostegno concreto, ascolto e assistenza per affrontare le difficoltà quotidiane. 
Inoltre, partecipiamo attivamente alle iniziative promosse dai Volontari Nazionali della Santa Croce, impegnandoci in ambiti fondamentali come l’assistenza sociale, il primo soccorso e la protezione civile. Attraverso queste azioni, la Confraternita vuole incarnare i valori di carità e solidarietà che sono al cuore della nostra missione cristiana.

Ci può raccontare un episodio toccante o significativo legato a un’azione di solidarietà o di promozione della fede cristiana?

Certamente, uno degli episodi più toccanti riguarda la distribuzione dei pacchi alimentari alle famiglie in difficoltà, accompagnata dalla consegna dei doni natalizi ai loro bambini. Sono momenti di grande emozione, in cui si possono vedere occhi lucidi, ma anche tanta dignità, sincera fratellanza e un’autentica solidarietà che va oltre ogni parola. 
Queste esperienze ci ricordano quanto sia importante il nostro impegno e ci spronano a continuare a servire con umiltà e amore il prossimo, nel vero spirito cristiano.

Può parlarci dei progetti a cui sta lavorando attualmente, sia a livello personale che istituzionale?

La nostra presenza in Italia è formalmente coordinata dall’Associazione Culturale Internazionale Cristiana Ecumenica Italia Georgia Eurasia (ACIGEA), un ente legalmente costituito e riconosciuto dallo Stato Italiano, dall’Unione Europea e dalla Regione Lombardia (*). 
Attualmente, stiamo lavorando per rafforzare i rapporti di collaborazione sia con il governo italiano sia con quello georgiano, entrambi guidati da forze patriottiche e identitarie che condividono e supportano i valori che rappresentiamo. Questo ci permette di promuovere iniziative culturali, spirituali e sociali sempre più efficaci, in un dialogo proficuo tra le due nazioni.

Nello specifico, ci sono iniziative culturali o spirituali in programma nei prossimi mesi che desidera condividere con noi?

Nei prossimi mesi intendiamo rafforzare il dialogo ecumenico, un aspetto fondamentale per promuovere la pace e la comprensione tra le diverse confessioni cristiane. In particolare, desideriamo far conoscere al pubblico italiano ed europeo la nostra magnifica tradizione liturgica georgiana, ricca di antichi canti sacri e rituali. 
A tal fine, stiamo organizzando una serie di eventi culturali che includeranno concerti di canto e musica sacra, momenti di grande spiritualità e bellezza che rappresentano l’anima profonda della nostra fede e della nostra cultura.

Ringraziamo di cuore, Mandilosani Maya Bubashvili Aznauri, per aver condiviso con noi la sua esperienza, la sua visione e il suo impegno. Le auguriamo ogni bene per i suoi progetti futuri e per la missione che porta avanti con dedizione e spirito cristiano.

Vi ringrazio sinceramente per questa opportunità di poter condividere la mia esperienza, la nostra storia e il lavoro che svolgiamo con tanto impegno e passione. È un onore poter portare avanti la missione della Real Casa Bagrationi e della Reale Arciconfraternita della Santa Croce, contribuendo a mantenere vive le tradizioni, i valori e la fede che ci uniscono.
Accolgo con gratitudine i vostri auguri e confido che, insieme, potremo continuare a costruire ponti di cultura, spiritualità e  solidarietà tra i nostri popoli.

A presto e grazie di cuore.

(*) per maggiori informazioni su ACIGEA e sulla Georgia desideriamo ricordare alcuni degli articoli già pubblicati dalla nostra testata e, precisamente, in data 18.07.2018, in data 06.12.2022, in data 20.11.2022 ed in data 21.05.2024  

 


Foto autore articolo

Alessio Tommasi Baldi

Senior Manager di una multinazionale | appassionato di cavalleria, araldica, nobiltà e imperi
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