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8 Marzo… Non solo la Mimosa

GeneriaAmo Pari Opportunità

Da mesi in diverse Università ed Istituti Scolastici superiori di Roma e del Lazio si stanno svolgendo una serie di momenti educativi finalizzati all’apprendimento del rispetto tra di loro dei “generi” maschile e femminile. In particolare si vuole mettere l’accento su una nuova cultura sociale nei confronti delle donne che da anni stanno conoscendo nei loro confronti una sorta di recrudescenza della violenza fisica e psichica. L’iniziativa denominata GeneriaAmo Pari Opportunità, nelle scuole in cui è stata presentata, ha preso un nome  leggermente diverso ma caratterizzato da un suffisso uguale per tutte. Per esempio al Massimo l’incontro è stato chiamato AscoltiAmo le Donne, all’Università di Cassino invece si è scelto di qualificare l’iniziativa con il titolo IncontriAmo le Donne.

Protagonista di queste “lezioni” è stata la psicologa e psicoterapeuta Francesca Malatacca che ha iniziato questo suo percorso già dall’autunno dialogando con i ragazzi dei licei Mamiani e Talete.

In occasione delle manifestazioni celebrative dell’8 Marzo, per la Festa della Donna, la psicoterapeuta insieme con l’attrice Maria Grazia Cucinotta si è recata presso l’Istituto “Giacomo Matteotti” di Aprilia per testimoniare la necessità di un cambiamento che determini una crescita del “valore” dell’affettività nei confronti della donna. Proprio la presenza di Maria Grazia Cucinotta, attrice amata e dotata di un grande senso etico sia nella vita che nella sua professione, è servita a rafforzare  il messaggio che Malatacca ha lanciato ai ragazzi del Matteotti.

malatacca2«L’universo delle donne – ci ha Francesca Malatacca a margine della manifestazione di Aprilia – rappresenta il fattore di stimolo creativo del nostro presente e del nostro futuro. Oggi il “genere” femminile è evoluto tanto da rappresentare quanto di meglio e di più vitale la nostra realtà dell’umano possa esprimere e costruisce giorno per giorno realizzando un grande mutamento nella storia. Forse proprio per questo motivo il “genere” maschile in ritardo, affannato ed affaticato reagisce con azioni scomposte che agitano le cronache ed interrogano l’antropologia e la psicologia: queste azioni si chiamano femminicidio, stalking e tutte quelle condotte nei loro aspetti ramificati, si pensi al cyberbullismo, che per la loro particolare efferatezza sia dal punto di vista fisico che psichico, suscitano turbamento nelle coscienze. Naturalmente non si tratta di una guerra tra i “sessi”. Altre questioni impongono riflessioni nuove e non facili. Tra queste campeggiano, per esempio, temi quali la trasmissione  della vita, la maternità, la fecondità umana, le relazioni precoci madre-bambino ed il ruolo del padre nei processi educativi e nelle forme antiche e nuove di famiglia. Per non parlare del magmatico e tumultuoso dibattito sulla questione del genere delle coppie omogenitoriali e di tutte quelle tecniche di generazione medicalmente assistita della vita. A ben vedere ci si trova di fronte ad un campo sterminato quanto decisivo per il futuro della specie “homo sapiens sapiens”. Dalle donne verranno contributi sensibili e sapienti. Questo perché la mente e l’intelligenza delle donne mai è disgiunta dalla consapevolezza del cuore.»