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Made in Italy eredità romana cattolica

Riaprono due Meraviglie Storiche

Scritto da Ottavia Scorpati il . Pubblicato in .

Un viaggio tra Roma e Firenze, dove l’arte, la storia e la cultura si intrecciano attraverso restauri che restituiscono al mondo due simboli di potere e bellezza, testimoni di secoli di eventi che hanno segnato il destino di queste città.

La riapertura a breve distanza l’una dall’altra del Passetto di Borgo a Roma e del Corridoio Vasariano a Firenze rappresenta un evento straordinario, simbolo di un dialogo profondo tra la storia e la cultura delle due città. Entrambi questi luoghi non solo riflettono la grandezza e la maestosità delle rispettive architetture, ma raccontano anche storie di potere, sopravvivenza, intrighi e bellezza. Entrambi sono collegamenti tangibili tra il passato e il presente, che, nonostante il passare dei secoli, continuano a suscitare emozioni e a restituire frammenti di storia che, altrimenti, rischierebbero di sfuggire.

Il Passetto di Borgo, a Roma, è uno di quei luoghi che racchiude in sé una storia che va ben oltre la sua dimensione architettonica. Si tratta di un passaggio che è stato testimone di secoli di lotte politiche, di fuggite disperate, ma anche di leggende e racconti che hanno alimentato l’immaginario collettivo. Non solo una fortificazione difensiva, ma un vero e proprio simbolo della resistenza romana e papalina, il Passetto è stato testimone di momenti cruciali della storia di Roma. La sua creazione risale al 1277, durante il pontificato di Niccolò III, quando Papa Orsini, preoccupato per la propria sicurezza, decise di costruire un passaggio sicuro che collegasse il Vaticano a Castel Sant’Angelo. Quest’ultimo, solida fortezza destinata a proteggere il Papa in caso di pericolo, rappresentava l’ultima difesa contro attacchi esterni. Ma la sua funzione non si limitava alla difesa fisica: il Passetto divenne anche un luogo di fuga per i Pontefici nei momenti di grande crisi. La sua importanza strategica si fece particolarmente evidente durante eventi storici come l’invasione delle truppe francesi di Carlo VIII nel 1494, quando Papa Alessandro VI lo utilizzò per salvarsi. Nel 1527, durante il Sacco di Roma, fu Clemente VII a rifugiarsi nel Passetto per sfuggire agli assalitori, il che segnò un capitolo doloroso e drammatico della storia della città. Il Passetto, inoltre, era usato anche per monitorare la città sottostante e reprimere eventuali sommosse o rivolte.

Nel corso del tempo, il Passetto ha assunto anche un altro significato, legato alle leggende che circondano il Papato e le sue figure più controverse. Tra le storie più popolari, c’è quella che riguarda Papa Alessandro VI, il celebre Rodrigo Borgia, noto per la sua indole libertina e il nepotismo che caratterizzò il suo pontificato. La leggenda vuole che il Papa utilizzasse il Passetto per raggiungere segretamente le sue amanti, creando così una tradizione che, secondo alcune fonti, suggerisce che gli uomini che percorrevano il Passetto ben 77 volte, per un totale di circa 62 km, riuscivano a “recuperare la virilità perduta”. Questa leggenda contribuisce a dare al Passetto un’atmosfera di mistero e a renderlo un luogo affascinante, in cui la storia si mescola con la fantasia popolare.

Tuttavia, nonostante le storie di fuga e di potere, il Passetto ha sempre mantenuto il suo fascino grazie anche alla sua struttura imponente e alla sua funzione di collegamento tra due luoghi simbolo della città: il Vaticano e Castel Sant’Angelo. Il restauro del Passetto, iniziato nel 2018 e che si concluderà nel 2024, ha dato nuova vita a questo straordinario monumento. Grazie a un investimento di circa 2 milioni di euro, sono stati recuperati la pavimentazione, gli intonaci, e l’illuminazione, e sono stati resi accessibili a tutti grazie all’installazione di ascensori. Questo restauro ha permesso di rendere il Passetto una vera e propria esperienza di visita per i turisti, che potranno camminare lungo il tratto conservato del passaggio, ammirando le viste panoramiche sulla città e passando attraverso la Torre del Mascherino e il Bastione di San Marco. L’inclusione di un virtual tour e di installazioni multimediali renderà l’esperienza ancora più coinvolgente, portando il visitatore a scoprire un pezzo di Roma che ha attraversato secoli di storia. I futuri lavori di restauro, per un importo totale di 2,5 milioni di euro, garantiranno la tutela e valorizzazione del Passetto nei prossimi anni, consolidandolo come uno dei luoghi di maggiore interesse storico della città.

A pochi giorni di distanza, Firenze ha visto il ritorno del Corridoio Vasariano, una delle più grandi realizzazioni architettoniche del Rinascimento, che è stato inaugurato nel 1565 dal celebre architetto Giorgio Vasari. Il Corridoio Vasariano, che si estende per 750 metri dal corridoio di Ponente degli Uffizi fino al Giardino di Boboli, è stato concepito per permettere ai membri della famiglia Medici di spostarsi in modo sicuro tra il Palazzo degli Uffizi e il Palazzo Pitti senza essere visti dalla strada. La sua costruzione rispondeva non solo a esigenze di sicurezza, ma anche al desiderio di impressionare gli ospiti della corte medicea, in particolare durante il matrimonio del figlio di Cosimo I de’ Medici, Francesco, con Giovanna d’Austria. In soli cinque mesi, Vasari realizzò un passaggio che attraversa l’Arno, passa sopra le strade di Firenze e si sviluppa su una serie di archi, offrendo uno spettacolo unico della città. Lungo il percorso, il Corridoio Vasariano toccava alcuni dei luoghi più emblematici di Firenze, come la Torre de’ Mannelli e la Chiesa di Santa Felicita, rendendo possibile una vista straordinaria sulla città. Questo passaggio rappresentava anche un simbolo del potere e della grandezza della famiglia Medici, che utilizzava il Corridoio per muoversi senza rischi.

Nel corso dei secoli, il Corridoio ha subito diverse modifiche, ma è rimasto un punto di riferimento architettonico fondamentale per la città. A partire dal 1973, il Corridoio Vasariano ha ospitato una celebre collezione di autoritratti, che è stata ampiamente apprezzata dai visitatori. Tuttavia, con il recente restauro, la struttura è tornata al suo aspetto originale, restituendo alla città una delle opere più celebri del Rinascimento. Il restauro ha anche migliorato la sicurezza e l’accessibilità del Corridoio, permettendo ai visitatori di ammirare nuovamente le meravigliose finestre che si affacciano sui palazzi e sulle strade di Firenze. In particolare, il restauro ha dato grande importanza al risparmio energetico e ha valorizzato le 73 finestre lungo il percorso, che offrono una vista mozzafiato sulla città. Le visite al Corridoio sono ora un’opportunità per immergersi completamente nella storia e nell’arte di Firenze, percorrendo un cammino che una volta era riservato alla famiglia Medici e che oggi è a disposizione di chiunque voglia scoprire la città in tutta la sua bellezza.

I lavori di restauro hanno restituito a Firenze e Roma due luoghi emblematici, che vanno oltre la mera funzione turistica. Il Passetto di Borgo e il Corridoio Vasariano sono testimonianze di un passato che continua a vivere nel presente, donando ai visitatori l’opportunità di esplorare e comprendere la storia di queste straordinarie città. Massimo Osanna, direttore generale dei Musei, ha sottolineato l’importanza di questi luoghi non solo come meraviglie architettoniche, ma anche come capitoli fondamentali della storia di Roma, in grado di raccontare eventi cruciali per la città e la sua dimensione universale. Allo stesso modo, Simone Verde, direttore degli Uffizi, ha commentato che il Corridoio Vasariano rappresenta una vera e propria cittadella medicea del potere e delle arti, che offre una visione unica della grandezza di Firenze. La bellezza di questi luoghi, che hanno attraversato secoli di storia, è quella che salverà il mondo, come scrisse Dostoevskij. Sebbene la bellezza non possa forse risolvere tutti i problemi del mondo, essa continua a emozionare e a ispirare, proprio come dimostrano la riapertura del Passetto e del Corridoio. Il loro ritorno alla fruizione pubblica è una testimonianza di come il passato possa ancora dialogare con il presente, arricchendo la nostra comprensione della storia e della cultura.

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