
Rigenerazione dei Territori RemTech Expo 2023
Scritto da Fulvio Muliere il . Pubblicato in Attualità.
a cura di Fulvio Mulieri
Dal trasporto marittimo alla transizione energetica, dalla qualità dell’aria urbana alle bonifiche ambientali: a Ferrara si è delineato il futuro della sostenibilità in Italia e in Europa
La XVII edizione di RemTech Expo, svoltasi a Ferrara dal 20 al 23 settembre 2023, ha rappresentato un importante punto di riferimento per l’intero settore ambientale e infrastrutturale, con un’attenzione particolare alle tematiche della rigenerazione dei territori, della sostenibilità, della decarbonizzazione, della logistica e dei trasporti marittimi. Un evento che ha catalizzato l’interesse di oltre 10.000 visitatori, coinvolgendo più di 300 imprese, 200 sessioni congressuali e circa 2.000 ambasciatori del cambiamento, provenienti dal mondo accademico, istituzionale, imprenditoriale e tecnico. In questo contesto, RemTech si è consolidato come piattaforma di riferimento per un confronto concreto e strategico tra settore pubblico e privato, in grado di offrire soluzioni innovative, progetti di lungo periodo e scenari futuri condivisi sul piano dell’ecologia, della digitalizzazione e dell’innovazione industriale.
Un momento centrale della manifestazione è stato il conferimento del premio RemTech4Sustainability a Guido Grimaldi, presidente di ALIS (Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile), figura chiave del comparto marittimo e logistico europeo. Il riconoscimento è stato assegnato per il suo impegno costante verso la promozione di una logistica sostenibile e per il lavoro svolto nel creare consapevolezza intorno alla necessità di rendere il settore del trasporto più verde, efficiente e responsabile. Grimaldi, durante il ritiro del premio, ha sollevato riflessioni critiche e puntuali rispetto alle attuali dinamiche normative europee, soffermandosi in particolare sulla direttiva ETS (Emission Trading System), che disciplina il sistema di scambio di quote di emissioni in Europa.
Secondo Grimaldi, la direttiva ETS, così come attualmente concepita, rischia di penalizzare in modo sproporzionato l’Europa e il suo sistema di trasporti, generando effetti distorsivi nel mercato globale e minando gli sforzi per una decarbonizzazione efficace del settore. La sua critica si fonda su un’analisi puntuale: il sistema ETS, infatti, si applica soltanto al 7,5% delle emissioni globali del trasporto marittimo, tralasciando il restante 92,5% che continua a operare fuori da qualsiasi vincolo fiscale o regolamentare analogo. Questa asimmetria normativa rischia, secondo Grimaldi, di compromettere la competitività delle imprese europee, spingendo gli operatori a spostare attività verso porti extra-UE per evitare il sovraccarico fiscale e normativo. Un rischio concreto di “carbon leakage” che potrebbe vanificare gli obiettivi climatici e ambientali della stessa Unione Europea.
In alternativa al modello ETS, Grimaldi ha proposto la creazione di un fondo globale per la sostenibilità marittima, alimentato da una tassa uniforme su tutte le emissioni di CO₂ prodotte a livello mondiale dal trasporto navale. Un meccanismo che, se condiviso e sostenuto da una governance internazionale, potrebbe garantire maggiore equità e coerenza, promuovendo allo stesso tempo la ricerca e lo sviluppo di carburanti alternativi e tecnologie innovative a basso impatto ambientale. Questo fondo, battezzato “Fund & Reward”, secondo Grimaldi dovrebbe premiare economicamente quegli armatori e operatori che, in anticipo rispetto alle scadenze normative, hanno già investito in soluzioni più ecologiche, come l’utilizzo di LNG (gas naturale liquefatto), biocarburanti avanzati, sistemi di propulsione ibrida o a idrogeno, e piattaforme digitali di ottimizzazione logistica.
Il tema del sostegno alle imprese in fase di transizione ecologica è stato ulteriormente approfondito da Marcello Di Caterina, vicepresidente e direttore generale di ALIS, durante la sua partecipazione alla tavola rotonda organizzata nell’ambito della conferenza nazionale “Smart Ports”, anch’essa inserita nel programma ufficiale di RemTech Expo. Di Caterina ha focalizzato il proprio intervento su un punto critico per il settore: il blocco dell’erogazione delle risorse già stanziate per l’annualità 2022 del Marebonus, un incentivo previsto dal Ministero delle Infrastrutture per favorire il trasporto intermodale mare-terra, alleggerendo così la pressione del traffico su gomma e riducendo le emissioni nocive.
Di Caterina ha lanciato un appello chiaro al Governo affinché si attivi tempestivamente per sbloccare i fondi, sottolineando come la certezza delle risorse economiche sia un prerequisito imprescindibile per permettere alle aziende del settore logistico di pianificare investimenti a lungo termine, sostenere l’innovazione tecnologica e affrontare i crescenti costi legati alla sostenibilità. Secondo il direttore di ALIS, la transizione energetica non può essere caricata esclusivamente sulle spalle degli operatori privati: è fondamentale che le istituzioni accompagnino il cambiamento con politiche strutturali, incentivi coerenti e tempistiche chiare, in modo da evitare il rischio di una decarbonizzazione selettiva che favorisce solo chi ha già accesso a capitali consistenti o a regimi fiscali più favorevoli.
L’edizione 2023 di RemTech ha messo in luce anche l’impegno concreto delle amministrazioni locali nella promozione di politiche ambientali avanzate. Il Comune di Ferrara, in particolare, ha svolto un ruolo attivo all’interno dell’evento, allestendo uno stand dedicato al progetto europeo Air–Break, co-finanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR). Il progetto, concepito per ridurre del 25% l’inquinamento atmosferico in aree urbane critiche della città, rappresenta un esempio virtuoso di come le città medie possano diventare laboratori di innovazione ambientale attraverso l’adozione di tecnologie smart, sensoristica diffusa, strumenti di monitoraggio in tempo reale e coinvolgimento diretto dei cittadini.
L’assessore Alessandro Balboni, presente al taglio del nastro e protagonista di diversi momenti istituzionali della fiera, ha definito Ferrara come “un punto di riferimento per la sostenibilità in Italia e in Europa”, sottolineando come iniziative come Air–Break dimostrino che la transizione ecologica non è solo un obiettivo, ma un processo in atto, concreto, misurabile e partecipato. L’amministrazione comunale, in sinergia con partner tecnologici e accademici, ha avviato un percorso che include azioni di forestazione urbana, mobilità elettrica, efficienza energetica degli edifici pubblici e uso di big data per migliorare la qualità della vita urbana. In questo senso, RemTech si configura come una vetrina importante per queste buone pratiche, favorendo la loro replicabilità in altri contesti urbani italiani ed europei.
Tra i momenti salienti della manifestazione, spicca la presentazione del primo “Osservatorio delle bonifiche”, un progetto di ricerca e analisi realizzato in collaborazione con l’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali. L’osservatorio si propone di mappare e valorizzare le competenze tecniche delle imprese specializzate nella bonifica dei siti contaminati, identificando al contempo le criticità sistemiche del settore e le opportunità di crescita. Uno studio innovativo che evidenzia quanto sia necessario integrare la rigenerazione ambientale con la programmazione economica dei territori, superando le tradizionali separazioni tra settore pubblico e impresa privata.
Il lavoro dell’osservatorio ha già permesso di raccogliere dati su centinaia di interventi di bonifica in Italia, costruendo un database nazionale che permetterà in futuro di valutare l’efficacia delle politiche ambientali, la qualità degli interventi tecnici e il livello di innovazione impiegato nei processi di decontaminazione. Un’iniziativa che si inserisce perfettamente nella logica sistemica promossa da RemTech: non è sufficiente parlare di sostenibilità in termini teorici, ma è necessario dotarsi di strumenti concreti per misurare l’impatto delle politiche pubbliche, delle tecnologie e degli investimenti sul territorio.
La manifestazione ha rappresentato anche un’occasione preziosa per discutere di grandi opere, ricostruzione post-evento, mitigazione del rischio idrogeologico, protezione delle infrastrutture strategiche e adattamento ai cambiamenti climatici. In particolare, è stato affrontato il tema delle “multi-transizioni” – energetica, digitale, infrastrutturale, climatica – come sfide interconnesse che richiedono un approccio olistico, partecipato e resiliente. La complessità dei fenomeni ambientali e la crescente interdipendenza tra settori richiedono una governance più flessibile, capace di integrare politiche pubbliche, innovazione industriale, formazione tecnica e ricerca scientifica.
Alla luce di questo approccio integrato, Rem
Tech Expo ha promosso workshop, laboratori tematici, sessioni tecniche e momenti di networking tra stakeholder diversi, favorendo l’emergere di sinergie trasversali e nuove alleanze progettuali. Le imprese presenti hanno potuto presentare tecnologie d’avanguardia nei campi del monitoraggio ambientale, della gestione sostenibile delle risorse idriche, della digitalizzazione delle infrastrutture e dell’economia circolare. Particolare interesse ha suscitato anche il tema della resilienza urbana, affrontato sia dal punto di vista architettonico che infrastrutturale, in un contesto segnato da eventi estremi sempre più frequenti.
L’hub tecnologico-ambientale di Ferrara ha inoltre offerto ampio spazio alla formazione professionale, con sessioni rivolte a giovani ingegneri, tecnici ambientali, studenti universitari e operatori pubblici. Sono stati presentati nuovi percorsi formativi, master specialistici, corsi professionalizzanti e programmi di aggiornamento tecnico, riconoscendo che la transizione sostenibile non può avvenire senza un capitale umano adeguatamente formato. Le nuove competenze richieste spaziano dalla gestione dei big data ambientali alla progettazione di infrastrutture verdi, dalla gestione delle bonifiche alla valutazione del ciclo di vita dei prodotti.
Il coinvolgimento dei giovani e delle comunità locali è stato un altro aspetto distintivo della XVII edizione di RemTech Expo, grazie alla presenza di laboratori partecipativi, iniziative educative e momenti di confronto pubblico aperti alla cittadinanza. Questa attenzione alla dimensione sociale della sostenibilità dimostra che i processi di rigenerazione territoriale devono essere inclusivi, trasparenti e condivisi per produrre effetti duraturi e significativi. Il futuro dei territori dipende dalla capacità di costruire coesione intorno agli obiettivi ambientali, creando fiducia tra istituzioni, imprese e cittadini.
RemTech Expo si è dunque confermata come una piattaforma strutturata e autorevole per affrontare le principali sfide del nostro tempo, offrendo visibilità alle buone pratiche, spazio alla riflessione critica, e strumenti concreti per orientare le scelte strategiche dei territori. La varietà dei temi trattati – dal risanamento ambientale alla logistica sostenibile, dalla digitalizzazione dei porti alla governance della transizione – testimonia l’urgenza di un cambiamento profondo e multidimensionale, che deve essere accompagnato da politiche pubbliche lungimiranti, innovazione tecnologica e coinvolgimento attivo della società.