
Rivoluzionando la Mobilità Turistica Urbana
Scritto da Fulvio Muliere il . Pubblicato in Attualità.
A cura di Fulvio Muliere
Dal cuore di Roma a nuove rotte italiane: innovazione tecnologica, sostenibilità e responsabilità sociale guidano la crescita di un’impresa che racconta l’Italia attraverso l’esperienza del viaggio
Negli ultimi anni, il settore della mobilità turistica urbana ha subito una trasformazione profonda, trainata da nuove esigenze dei viaggiatori, dalla digitalizzazione dei servizi e da una crescente attenzione alla sostenibilità. In questo scenario, Iobus si afferma come un esempio emblematico di come l’imprenditoria italiana possa affrontare le sfide contemporanee combinando tradizione, visione e capacità di innovare. Nato dall’idea di due gruppi imprenditoriali laziali, Iobus non si è limitato a proporre un servizio di trasporto urbano su open bus, ma ha costruito attorno a questa modalità di visita un vero e proprio ecosistema turistico fondato sulla qualità dell’esperienza, sull’integrazione tecnologica e su una profonda etica d’impresa. La storia di Iobus è quella di un’impresa giovane ma ambiziosa, che in poco più di un anno ha trasformato un progetto in un caso di successo, capace di ridisegnare il concetto stesso di city tour nel contesto italiano e oltre. Di seguito, un viaggio nella visione, nei numeri, nelle scelte strategiche e nei valori che ne hanno determinato la rapida ascesa.
La mobilità turistica urbana in Italia sta vivendo una fase di rinnovamento profondo, alimentata da una crescente domanda di servizi accessibili, innovativi e sostenibili. In questo scenario in rapida evoluzione, si afferma con forza il modello proposto da Iobus, operatore interamente italiano che ha saputo interpretare i bisogni del turismo contemporaneo attraverso una formula vincente: coniugare tradizione imprenditoriale con tecnologia, valorizzazione del territorio con sostenibilità, attenzione al cliente con responsabilità sociale. Fondata nell’aprile del 2022 a Roma grazie alla visione imprenditoriale di due gruppi laziali guidati da Giuseppe e Umberto Cilia e da Elvio Stefanelli, Iobus rappresenta oggi uno dei casi più interessanti e dinamici nel settore del trasporto turistico urbano su open bus, un segmento che negli ultimi anni ha conosciuto una crescita importante.
Il debutto è avvenuto nella Capitale, città simbolo dell’arte, della storia e della cultura, dove Iobus ha avviato il servizio con una flotta iniziale di quattro autobus turistici di nuova generazione, progettati per offrire un’esperienza di visita immersiva, comoda e tecnologicamente avanzata. L’obiettivo ambizioso di trasportare 100.000 turisti nel primo anno è stato non solo raggiunto, ma ampiamente superato. I numeri parlano chiaro: nel solo 2022 i passeggeri trasportati hanno superato la soglia prefissata, e il 2023 ha segnato un’ulteriore accelerazione con oltre 180.000 turisti serviti già nel primo semestre e oltre 350.000 a fine anno, con un fatturato che ha raggiunto i 5 milioni di euro. A Roma la flotta è cresciuta fino a otto mezzi, a conferma della solidità del progetto e della capacità di Iobus di consolidare la propria presenza in un contesto altamente competitivo.
Ma la visione del gruppo fondatore non si è fermata al successo nella Capitale. Fin dai primi mesi, il progetto ha assunto una connotazione nazionale, con una strategia di espansione pianificata che ha portato all’apertura di nuove tratte in alcune delle principali città italiane. Dopo Roma, infatti, Iobus ha scelto di investire nella Liguria, attivando un servizio innovativo tra La Spezia, Porto Venere e Lerici, tre destinazioni iconiche sempre più centrali nei flussi del turismo crocieristico e internazionale. Qui, grazie alla combinazione di un servizio puntuale, una narrazione del territorio studiata con cura e un rapporto sinergico con gli attori locali, l’azienda ha consolidato la sua capacità di adattarsi ai contesti più diversi, mantenendo alti gli standard qualitativi e rispettando l’unicità di ciascun territorio.
Il vero salto di qualità è avvenuto nel 2023, quando Iobus ha lanciato due nuove operazioni particolarmente significative: l’apertura dei servizi a Milano e a Matera. Due città profondamente diverse per storia, morfologia urbana e tipologia di turismo, ma entrambe simboliche dell’Italia contemporanea. Milano, capitale economica e della moda, città cosmopolita e crocevia internazionale; Matera, patrimonio UNESCO e Capitale Europea della Cultura nel 2019, un luogo intriso di storia e suggestione, capace di offrire esperienze autentiche e paesaggi unici.
A Milano, la collaborazione con l’operatore locale MilanOpenTour ha dato vita a un prodotto turistico inedito: un biglietto combinato che consente di visitare sia Roma che Milano con un unico titolo di viaggio, valido per un anno intero. Un’innovazione assoluta nel panorama degli open bus italiani. Questa iniziativa non solo offre ai turisti un servizio flessibile e conveniente, ma rappresenta un esempio di come la sinergia tra operatori possa generare valore aggiunto per il cliente finale. «Questa formula è un unicum nella storia degli open bus in Italia», spiega Giuseppe Cilia, sottolineando l’impatto positivo anche dal punto di vista economico grazie alla tariffa agevolata.
A Matera, invece, la partnership con Martulli Viaggi – un operatore radicato sul territorio con un’ampia esperienza nell’incoming – ha dato vita a un modello integrato di gestione del servizio: un bus brandizzato Iobus, una guida turistica multilingue in otto lingue, un itinerario “one round” per esplorare in un unico percorso i luoghi più affascinanti della Città dei Sassi. Il know-how locale si è integrato con le competenze gestionali e tecnologiche di Iobus, generando un’offerta turistica coerente, professionale e molto apprezzata dai visitatori. Questo esempio dimostra come il turismo possa essere un volano per la cooperazione tra imprese, promuovendo una visione condivisa dello sviluppo territoriale.
Uno degli elementi distintivi che contraddistingue Iobus è la sua anima profondamente italiana. In un’epoca in cui molte eccellenze del Made in Italy passano sotto il controllo di gruppi stranieri, Iobus difende con orgoglio la propria identità nazionale e l’appartenenza al territorio. Giuseppe Cilia, imprenditore nato a Palestrina nel 1962, ribadisce con forza il valore di un’impresa che nasce, cresce e si sviluppa in Italia, mantenendo saldo il legame con la propria comunità. Il suo riferimento costante a figure come Adriano Olivetti, Michele Ferrero e Brunello Cucinelli non è casuale: rappresentano un modello di imprenditoria etica, orientata al bene comune, capace di conciliare profitto e responsabilità sociale.
Questa visione si è tradotta in scelte concrete anche nei momenti più difficili, come durante la pandemia da Covid-19. Mentre molti operatori riducevano il personale o sospendevano le attività, Iobus ha mantenuto inalterati i livelli occupazionali e ha iniziato a pianificare nuove assunzioni per affrontare la ripresa del settore turistico. Nel 2023 sono stati inseriti 15 nuovi collaboratori, un segnale importante della volontà di costruire un’organizzazione solida, fondata sulle persone e sul valore della competenza. Una scelta che riflette un approccio imprenditoriale lungimirante, attento non solo ai numeri ma anche all’impatto sociale delle proprie azioni.
La spinta verso l’innovazione è un altro dei pilastri del progetto Iobus. In collaborazione con il Gruppo Vox, è stata sviluppata la POPGuide, una guida digitale interattiva fruibile in otto lingue, che accompagna i turisti lungo un percorso di oltre 100 punti di interesse. La guida è accessibile tramite smartphone e integra funzionalità di geolocalizzazione, contenuti audio-video, mappe e narrazioni personalizzate. Un’attenzione particolare è stata dedicata ai più piccoli, con storie animate e contenuti ludico-educativi che rendono l’esperienza adatta a tutte le fasce d’età. In questo modo, il servizio si trasforma in un vero e proprio viaggio nella cultura, arricchendo la visita e coinvolgendo l’utente a 360 gradi.
Un altro fronte su cui Iobus sta investendo con decisione è quello della sostenibilità ambientale. L’adozione di veicoli elettrici è al centro della strategia futura, con l’obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti e contribuire alla vivibilità delle aree urbane. In un momento storico in cui il turismo è chiamato a confrontarsi con le sfide della transizione ecologica, Iobus si propone come attore responsabile, in grado di offrire soluzioni compatibili con gli obiettivi dell’Agenda 2030 e con le aspettative di un pubblico sempre più attento all’ambiente.
L’azienda ha avviato iniziative di responsabilità sociale tangibili. Per ogni biglietto venduto, una percentuale viene destinata a progetti del terzo settore, sostenendo associazioni e realtà impegnate nel miglioramento delle condizioni di vita delle comunità locali. Questo approccio rappresenta un elemento qualificante del modello Iobus, che non si limita a fornire un servizio di trasporto ma intende contribuire attivamente al benessere del contesto in cui opera.
L’evoluzione di Iobus non si ferma. Le prossime tappe potrebbero coinvolgere altre città italiane, in particolare in Toscana, regione strategica per il turismo culturale e paesaggistico. Ma l’orizzonte guarda anche oltre i confini nazionali: la solidità del modello, l’interesse crescente da parte di operatori esteri e la capacità dimostrata di adattarsi a contesti diversi aprono scenari interessanti per un primo approdo internazionale. In questo senso, Iobus si candida a diventare un riferimento non solo per il mercato italiano, ma anche per un turismo urbano sostenibile e di qualità a livello europeo.
L’esperienza di Iobus dimostra che è possibile
costruire un’impresa turistica capace di crescere rapidamente, innovare con intelligenza, rispettare il territorio e generare valore condiviso. Una realtà che incarna lo spirito migliore dell’imprenditoria italiana: quella che non rinuncia alla propria identità, che investe sulle persone, che crede nella bellezza del proprio Paese e che lavora ogni giorno per renderla accessibile a chi lo visita. In un settore strategico come quello del turismo urbano, dove la concorrenza è alta e le sfide sono continue, Iobus rappresenta un esempio concreto di come si possa fare impresa puntando su qualità, etica e visione.
I numeri raggiunti in così breve tempo confermano la validità del progetto: oltre 350.000 turisti trasportati, una rete in espansione, partnership solide, tecnologie avanzate, un team in crescita. Ma più ancora dei dati, a colpire è l’approccio complessivo, fondato su un’idea chiara di turismo come leva di sviluppo culturale, economico e sociale. Un turismo che non si limita a spostare persone, ma che crea esperienze, favorisce l’incontro tra culture, valorizza le identità locali, promuove pratiche sostenibili.
Nel mondo degli open bus, Iobus ha portato una ventata di aria nuova, segnando un cambio di paradigma che va ben oltre la logica tradizionale del tour panoramico. Con la sua proposta integrata, la cura del dettaglio, l’apertura all’innovazione e l’attenzione al bene comune, ha saputo ridefinire il significato stesso di mobilità turistica urbana. E lo ha fatto partendo dall’Italia, con l’ambizione e la responsabilità di rappresentare un nuovo modello, profondamente radicato nel territorio ma aperto al mondo.